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Riabilitazione ospedaliera per pazienti Covid all'ospedale Versilia

L'Ospedale Versilia (foto da Facebook)

A causa dell’emergenza Coronavirus, la struttura di riabilitazione dell’ospedale Versilia si è riorganizzata attivando il primo reparto di riabilitazione ospedaliera ad alta attività assistenziale dedicato a pazienti Covid positivi.

“La riorganizzazione è stata necessaria - evidenzia il direttore dell’unità operativa Federico Posteraro - in quanto il problema dell’assistenza alle persone affette da polmonite da Covid si sta lentamente ma progressivamente spostando dalla fase più acuta verso quella degli esiti allentando la pressione sulle terapie intensive ma incrementandola sui reparti di area medica e riabilitazione”.

Sulla base di questo andamento, la riabilitazione del Versilia ha riorganizzato le sue due strutture (ex codice 75 e codice 56) non dividendole più per intensità assistenziale ma per negatività o positività al Covid. Sono nati quindi due reparti dotati di personale, competenze ed attrezzature in grado di gestire utenti ad alta complessità assistenziale a prescindere dalla positività o meno al Covid.

In un reparto vengono quindi ospitati utenti con disabilità conseguenti a pregressa infezione da Covid ma definiti guariti (due tamponi negativi a distanza di 48 ore l’uno dall’altro), mentre nell’altro vengono gestiti utenti ancora positivi al Covid. In entrambi i reparti vengono assistiti e sottoposti ad intervento riabilitativo intensivo persone in respiro spontaneo ma che possono ancora necessitare di supporto alle funzioni vitali come ossigenoterapia, presenza di cannule trachetomiche, nutrizione artificiale, ecc.

Questo tipo di organizzazione, oltre a liberare posti letto in terapia intensiva e nei reparti Covid e No Covid, consente di garantire l’erogazione di interventi riabilitati non differibili a persone affette da gravi esiti da polmonite da Covid ma anche a persone disabili a causa di un evento acuto recente (ad esempio un ictus) che risultavano poi positive al virus. Nell’altro reparto vengono invece assistite le persone che hanno superato la fase acuta e quella di contagiosità della polmonite da Covid e chi ha avuto un evento acuto recente senza positività al Covid.

“La riorganizzazione dell’attività non è stata facile - prosegue il dottor Posteraro - visto che sono stati necessari adeguamenti strutturali per gestire in sicurezza gli utenti Covid, insieme alla formazione del personale all’utilizzazione degli idonei dispositivi di protezione che sono tutti disponibili. Voglio quindi ringraziare tutto il personale medico, gli infermieri ed OSS e i tecnici delle professioni sanitarie di riabilitazione ed in particolare i loro rispettivi coordinatori che, pur con comprensibili preoccupazione ed inevitabili difficoltà, hanno decisamente contribuito a realizzare questa esperienza senza dubbio utile in questa fase”.

La realizzazione del progetto è stata guidata dalla direzione sanitaria di presidio ed ha coinvolto anche l’ufficio tecnico per le necessarie modifiche strutturali messe in atto a tempo di record.

Anche se la nuova organizzazione ha ridotto il numero dei posti letto destinati agli utenti No Covid, grazie alla riforma del Servizio Sanitario Regionale (la costituzione della grande Asl) è stato facile attivare una rete di percorsi, in particolare con la struttura di riabilitazione collocata nell’ospedale di Barga, struttura No Covid diretta da Ivano Maci, che sta ricevendo gli utenti di tutta l’Area Nord. Appena possibile anche le strutture private accreditate, storicamente inserite nella rete dei percorsi di riabilitazione dell’area nord del Dipartimento di Riabilitazione, verranno opportunamente coinvolte, anche sulle base delle loro riorganizzazioni interne rese necessarie dalla pandemia.

L’unità di Riabilitazione dell’ospedale Versilia, è da tempo riconosciuta come struttura di eccellenza in grado di garantire trattamenti riabilitativi di alta specialità essendo dotata, tra l’altro, di un reparto dedicato alla riabilitazione di persone con disabilità complessa che hanno richiesto un ricovero in terapia intensiva e neurochirurgia.

 

Fonte: Asl Nord Ovest

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