Comitato per la difesa dei diritti umani, l'appello per regolarizzare i migranti
Oggi più di ieri abbiamo il dovere di chiedere un provvedimento di sanatoria dei migranti presenti nel nostro Paese stimati in circa 600.000 persone. Le attuali leggi che regolano i flussi migratori sono la legge Bossi-Fini ed i decreti “sicurezza”. La prima ha reso difficilissimo il rilascio dei permessi di soggiorno legandogli alla richiesta di lavoro, i secondi hanno buttato in strada migliaia di persone prima ospitate nei centri di accoglienza negando, tra le altre cose, ai richiedenti protezione internazionale un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Sul punto si ricordi come anche il Presidente della Repubblica ha rilevato forti criticità e chiesto rettifiche al decreto legge.
Oggi l’emergenza sanitaria ci ha dimostrato come la salute sia un bene pubblico collettivo strettamente legata tra tutti gli esseri umani, ricchi e poveri, integrati ed emarginati, per questo non possiamo ignorare questa moltitudine umana che molti vogliono considerare fantasmi. Basti pensare alle nostre aziende agricole o alle nostre industrie che chiedono manodopera per raccogliere i frutti dei loro campi o per produrre manufatti nelle fabbriche. Non possiamo far finta di niente e continuare a tapparci gli occhi e non vedere il lavoro nero e le condizioni di sfruttamento. Dobbiamo ripartire, dobbiamo ritornare a vivere, speriamo il più presto possibile, ma non possiamo continuare nell’ipocrisia. Ci sono due possibilità: continuare come prima o prendere atto di una realtà mutata chiamando tutti a concorrere alla costruzione di un nuovo assetto sociale e produttivo e a prendere atto e coscienza di tutti gli uomini e le donne presenti sul nostro territorio.
Se non saremo noi a chiamare anche gli irregolari e gli emarginati, altri lo faranno e non certo per far crescere il nostro Paese ma per alimentare attività mafiose, ‘ndraghetiste e criminali.
Se non ci occuperemo della loro salute, quando si ammaleranno ci ammaleremo anche noi, perché i virus non conoscono barriere, siano esse ricchezze o privilegi, la cronaca oggi più che mai ce lo insegna. E allora la nostra sanità pubblica, che con vanto rivendichiamo come una delle migliori al mondo per qualità ed accessibilità, dovrà essere messa nelle condizioni di intervenire adeguatamente.
Altri Paesi europei, come il Portogallo hanno con coraggio intrapreso questa nuova strada per interesse collettivo e rispetto dei diritti umani; oggi è il tempo, anche per noi, del coraggio; in altri momenti il popolo italiano ha dimostrato di avercelo. Non c’è più spazio e tempo per slogan e populismi.
Per questi ed altri innumerevoli motivi chiediamo ai Sindaci nonché alle rappresentanze sociali ed economiche del nostro territorio di
sottoscrivere il presente l’appello da inviare al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Consiglio, al fine di vedere rispettati e riconosciuti i diritti di tutti gli esseri umani per mezzo di una giusta, consapevole e pronta regolarizzazione dei migranti presenti sul nostro territorio nazionale.
COMITATO PROMOTORE
Associazioni: Fondazione I CARE, ass. POPOLI UNITI, movimento SHALOM, circolo arci G.PACCHI, C.G.I.L. Pisa, BANCA DEL TEMPO S. Miniato, BANCA DEL TEMPO Fucecchio, A.N.P.I. S. Maria a Monte, A.N.P.I. S. Croce s.a., SPI CGIL Fucecchio, ORTOLANI CORAGGIOSI, ass. HURRIA, Pubblica Assistenza S.Croce s.a., LIBERA Valdarno Inf.
Personalmente: Giani Simonetta, Buti Anna, Gorgerino Antonella, Moffa Virginia, Ademollo Enzo, Vezzosi Roberto, Malvolti Alberto, Bonciolini Danilo, Vezzosi Valeria, Gori Emma, Maltinti Norma, Talini Massimo, Barone Angela, Fontanelli Duilio, Bruni Marcello, Buti Maura, Taddei Francesco,Fantini Antonella, Banti Ido, Palavisini Marco, Gozzi Franca, Cartolano Giovanni, Cardellicchio Angela, Spinelli Serena, Gozzi Anna, Giani Mauro, Sordi Paolo, Lo Presti Eluisa, Vanni Sandro, Mensi Sergio, Cavallini Alberto, Palavisini Marco, Bertini Emilio, Bachini Moreno, Gozzi Fabio, Savini Giorgio.
Fonte: Comitato per la difesa dei diritti umani