Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani aderisce all'appello della Fiom-CGIL
“E’ la mia categoria; come non firmare l’appello pubblico proposto dalla Fiom-CGIL?!
Sono richieste semplici e di buon senso che mi trovano concorde, tuttavia – aggiunge il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – questa crisi ha posto in maniera evidente che non è vero che siamo sulla stessa barca, siamo nella stessa tempesta, ma ciascuno con i suoi mezzi e le sue possibilità l’affronta in maniera diversa.
E’ innegabile che per qualcuno il disagio è minimo, per altri insormontabile.
Lo stesso vale per i lavoratori, anche nella fase di riapertura, alcune categorie riusciranno a garantirsi degli standard di sicurezza più elevati altri meno.
L’appello non può essere quindi che un richiamo che valga per tutti, consapevoli che alcuni mestieri prevedono il contatto diretto con altre persone e nella loro fisicità e affettività sta la propria professionalità; penso agli operatori sanitari, agli operatori di supporto ai disabili, agli assistenti sociali, ai fisioterapisti e a tutti gli altri mestieri dove le misure di prevenzione non potranno essere garantite.
I metalmeccanici – prosegue il presidente Luca Milani – sono una categoria che forse meglio di altre riuscirà a rimodulare le attività produttive secondo i nuovi criteri che gli organi deputati indicheranno, le aziende più grandi, come qualcuna ha già fatto, riusciranno a garantire ampi spazi e sicurezza ai propri dipendenti ma il tessuto economico cittadino è fatto di tante realtà anche piccole e piccolissime; dal commercio ai servizi, dal turismo alla cultura, dall’artigianato ai liberi professionisti, dall’agricoltura all’insegnamento; l’applicazione di regole di sicurezza per queste categorie sarà più complicata e delicata.
E’ per questo – conclude il presidente del Consiglio comunale Milani – che non dobbiamo pensare ad una ripartenza che ci spinga a guardare avanti ad ogni costo bensì dovremo essere capaci di guardare indietro per aiutare chi è rimasto nella difficoltà, chi è rimasto solo”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa