Lei resta a casa, il prefetto di Pisa risponde a Nardini (Pd)
Nei giorni scorsi, la Consigliera Regionale del PD Alessandra Nardini aveva aderito con convinzione alla campagna 'Lei resta a casa', lanciata da varie associazioni, realtà civiche e politiche dell'area fiorentina, tra cui i Giovani Democratici, CGIL, ARCI e PD e rilanciata poi anche nella provincia di Pisa dalle associazioni che si occupano di violenza contro le donne e da altre realtà, come la Conferenza delle Donne Democratiche. La campagna chiede che, in caso di violenza domestica sia l'autore dell'aberrante sopruso a dovere abbandonare l'abitazione e non la vittima con figlie e figli.
La Consigliera stessa aveva dunque inviato una lettera ufficiale al Prefetto di Pisa e al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, affinché anche nella nostra provincia, così come ad esempio già avvenuto a Trento, ci si muovesse in tale direzione. Ieri il Prefetto le ha risposto.
Dichiara Nardini: "Non dobbiamo scordarci che in questo periodo, con la necessaria permanenza forzata in casa, i rischi aumentano moltissimo, così come le difficoltà a denunciare da parte delle vittime. Alle donne dobbiamo dire che non sono sole, che la rete antiviolenza è pienamente operativa e che devono continuare a denunciare. Il numero 1522 continua a essere attivo 7 giorni su 7, 24 ore al giorno.
È necessario inoltre divulgare e far conoscere anche numeri dei Centri Antiviolenza del territorio, presidi fondamentali all'interno della rete. Desidero ringraziare profondamente il Prefetto di Pisa per la risposta alla mia lettera e per l'attenzione che dedica a questo tema, nonché per il lavoro prezioso che sta svolgendo in questo ambito in coordinamento con le Amministrazioni locali. Lo ringrazio anche per avermi manifestato la volontà di aprire un confronto con il Procuratore della Repubblica proprio sulla valutazione di quanto posto da me nella missiva e dalla campagna 'Lei resta a casa' ".
Fonte: Ufficio stampa