Mascherine sfuse e 'involontari' assembramenti, la Toscana si prepara alla Fase 2
“Ministro, faccia distanziare quelle persone che sono dietro di lei”. Ormai un meme storico quello che ritrae il ministro Di Maio in primo piano e alcuni lavoratori sullo sfondo, a distanza dal Ministro di almeno 6 metri ma tutti accalcati tra loro, durante un’intervista al programma Agorà di Rai Tre condotto dalla giornalista Serena Bortone. Un vero e proprio assembramento. Non consentito, tra l’altro, nonostante tutti indossassero mascherine e dpi.
Siamo sicuri di aver recepito bene le disposizioni dell’OMS e del nostro Governo? Abbiamo interiorizzato che bisogna stare a oltre un metro di distanza gli uni dagli altri nonostante le mascherine? Le corrette norme igieniche da seguire per evitare il contagio ci sono ormai familiari?
A quanto pare, dopo la risposta del Ministro degli Esteri, che anche un po’ egoisticamente ammettiamolo, rileva la distanza di ben 6 metri tra lui e gli altri e non nota che quelle persone stanno tutte l’una accanto all’altra in un vistoso e pericoloso assembramento, forse tante cose ci sfuggono.
L’assembramento ‘involontario’ è una scena che si sta ripetendo in queste ore in alcune località toscane, dove capita di notare solerti volontari in giro in gruppi per distribuire a tutti le tanto agognate mascherine chirurgiche che la Regione Toscana ha deciso di fornire, in numero di 2 o 3, a ogni singolo abitante sul territorio del Granducato, per ora in una prima mandata che sarà seguita da altri invii fino alla fine dell’emergenza.
Diciamo tutti “grazie” ai volontari che mettono in pericolo la salute e la vita in virtù della solidarietà, per far sì che tutti i toscani siano protetti dalle mascherine. Ma ci sono delle storture anche in tal senso.
Alla redazione di gonews.it nelle ultime 48 ore sono state segnalate foto di volontari che in gruppi di 3 o di 5, in auto, con mascherine e guanti, vanno in giro a distribuire mascherine alle famiglie toscane.
A loro non è venuto in mente che in 5 in un'auto, nonostante le protezioni individuali, stanno violando tutti i Dpcm che contengono norme anti-assembramento?
Ma molti dubbi sorgono sulle modalità di distribuzione attivate da alcune amministrazioni comunali.
Innanzitutto la Regione Toscana in un comunicato, seguito da un chiaro ed esplicativo volantino, ha fatto sapere che le mascherine sarebbero state consegnate in busta chiusa.
Non è vero per tutti e non in tutti i Comuni, non come ci si immagina debba essere una busta chiusa. Inoltre, nella suddetta agognata busta, le mascherine che avrebbero dovuto essere accompagnate da un foglietto illustrativo sull’utilizzo del dpi, giacciono sole e inconsapevoli. Anche in questo caso, non tutti i toscani hanno ricevuto l’utile foglietto illustrativo per imparare a usare correttamente la mascherina senza correre rischi.
La Regione ha disposto che le mascherine siano consegnate senza entrare in contatto con il volontario che le porta a casa. Ma nel caso specifico delle mascherine distribuite, come per esempio a Firenze in alcuni quartieri, in bustina bianca per alimenti, aperta e senza istruzioni, i volontari hanno preferito consegnarle nelle mani dei legittimi proprietari, onde evitare di inserire nella cassetta delle lettere una busta non perfettamente chiusa, all’interno della quale le mascherine avrebbero potuto entrare in contatto con eventuali altre buste e volantini pubblicitari, non proprio igienico a ben pensare. Dunque ben venga l’intervento del solerte volontario della protezione civile che preferisce “consegnarle di persona, ma a debita distanza”.
A Empoli e Firenze sono stati denunciati metodi "non igienici" nella distribuzione delle mascherine chirurgiche. Da Aduc arriva la denuncia, a seguito di due segnalazioni: la prima a Empoli, secondo la testimonianza raccolta, i dispositivi di protezione in alcuni casi sarebbero stati lasciati "sfusi" nella cassette della posta. La stessa segnalazione è giunta anche alla nostra redazione. Un ammonimento simile è arrivato dal capoluogo toscano: "Mi hanno suonato e le hanno messe nella cassetta della posta in una busta di carta, quelle che avevo comprato erano sigillate in una busta di plastica". Osservazione, quella di Aduc, a cui la vicesindaca Giachi replica: “Allarme ingiustificato. Spaventa inutilmente le persone”. Le mascherine, come abbiamo detto “Vengono consegnate in buste igieniche da alimenti non si tratta, del resto, di materiale sterile. Dopo alcune incertezze nella consegna delle prime ore, nelle quali effettivamente alcuni volontari, del tutto in buona fede ma non rispettando le indicazioni del Comune, avevano distribuito le mascherine in modo errato, il sistema è andato a regime e le mascherine vengono correttamente consegnate oramai da tre giorni”.
Siamo tutti d’accordo che l’ordinanza della Regione Toscana è futuristica, guarda avanti alla Fase 2 e senza troppi giri di parole, il governatore Rossi ci sta indicando la corretta via da seguire per tornare a uscire per strada abituandoci a quelle che poi saranno regole che varranno per il resto del Paese, ma siamo proprio sicuri che in questo giro di prova le cose stiano procedendo nel modo giusto?
Se c'è un tempo in cui correggere il tiro, è ora.
Chiarastella Foschini