#ChiediloaUniFi, video dei docenti sui social per comprendere l'impatto del Coronavirus
Un contributo per analizzare alcune delle conseguenze prodotte dal Coronavirus sulla realtà, così come la conosciamo. Ha preso il via sui canali social istituzionali dell’Università di Firenze la rubrica #chiediloaunifi.
Per tre volte alla settimana - alle 14 del lunedì, mercoledì e venerdì – sulla pagina Facebook e sul canale Instagram Tv di Unifi i docenti dell’Ateneo prenderanno in esame alcune implicazioni dovute all'emergenza planetaria, in relazione a differenti settori disciplinari.
L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle politiche di public engagement messe in campo dall’Università di Firenze. “E’ difficile riuscire a districarsi nella mole di informazioni sul Covid 19 – spiega il rettore Luigi Dei nel video introduttivo che lancia #chiediloaunifi – per comprendere le trasformazioni profonde che stanno investendo la società, vogliamo provare a dare sostanza al nostro impegno pubblico fornendo alcune risposte agli interrogativi che l’opinione pubblica si pone ogni giorno”.
In una breve pillola video ciascun docente è chiamato, di volta in volta, a fornire risposte a un quesito, a stimolare riflessioni, ad avanzare ipotesi. I primi contributi sono firmati da Ugo Bardi, docente di Chimica fisica, che prende in esame l’orientamento delle politiche energetiche alla luce del crollo del prezzo del petrolio, e da Fabrizia Mealli, docente del Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni "G. Parenti" e direttrice del Florence Center for Data Science, che spiegherà come leggere i dati riguardanti la diffusione del contagio; venerdì 10 aprile Lorenzo Mucchi, docente di Telecomunicazioni, darà il suo contributo sul rischio della saturazione della rete internet; lunedì 13 aprile Francesco Sofi, docente di Scienze tecniche dietetiche applicate, parlerà di alimentazione al tempo della quarantena; mercoledì 15 aprile Maria Ranieri, docente di Didattica e tecnologie dell’educazione, spiegherà come la scuola pubblica sta affrontando la sfida della didattica a distanza.
Fonte: Università di Firenze - ufficio stampa