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Covid-19, il presidente di Enegan offre il suo contributo: "Da bimbo aiutarono la mia famiglia"

Solidarietà ai tempi del coronavirus covid-19 è anche mettere a nudo la propria storia personale e offrire tutto l'aiuto possibile a chi è in difficoltà. È quello che ha fatto Andrea Guarducci, presidente di Enegan, azienda empolese di luce, gas e telecomunicazioni che, spinto dalla voglia di dare un aiuto concreto a cittadini in difficoltà fra Empoli, Montelupo Fiorentino e Vinci, ha lanciato un messaggio sui social dal suo profilo. Rimasto orfano di padre in tenera età, ucciso in un incidente da un pirata della strada, Andrea Guarducci con le due sorelle e sua madre furono aiutati dalla generosità del paesino in cui vivevano.

"Ho visto persone che si sono rese disponibili su Facebook ad aiutare chi non riesce a mettere in tavola qualcosa per sé e per la sua famiglia, sarà perché la difficoltà l'ho vissuta sulla mia pelle da piccolo, sarà che la solidarietà fa parte del mio modo di vivere, mi hanno commosso. Con Enegan e personalmente faccio già molto, ma voglio fare ancora di più, qualcosa di più immediato, più diretto".

"Vivo a Montelupo Fiorentino, - spiega l'imprenditore - , ma per motivi di lavoro posso spostarmi nel comune di Empoli e Vinci, se tu che mi leggi hai bisogno di aiuto per generi di prima necessità, puoi scrivermi in privato e farò di tutto per aiutarti... senza vergogna, la mia famiglia è stata aiutata quando ero piccolo e ti aiuterò nel modo più dignitoso che conosco.

Purtroppo e molto probabilmente, chi ha più bisogno, non è nemmeno in grado di vedere questo messaggio per cui chiedo a voi che mi leggete e che risiedete in questi comuni di farvi portavoce per chi sapete avere problemi e contattarmi direttamente. Una mano tesa nel momento di difficoltà oltre a darci sostegno alimentare ce lo dà morale.. e non ci fa sentire soli. Nessuno rimarrà indietro".

Decine le richieste di aiuto, oltre 50 quelle di poter avere un lavoro. La rete solidale non è ancora iniziata perché Guarducci attende una risposta dalla Questura. In mancanza di un 'permesso', non potrà da privato cittadino fare consegne porta a porta, perché rischia come chiunque altro le sanzioni anti-covid19.

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