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Coronavirus, Gandola (Fi): "Regione assicuri i dispositivi di protezione ai soccorritori del 118"

La Regione Toscana faccia marcia indietro e torni ad assicurare i dispositivi di protezione massima verso il covid-19 anche a tutti gli operatori del servizio di emergenza urgenza del 118. Quanto predisposto nell’ordinanza è pericoloso. Si esprime così Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia – centrodestra per il cambiamento - raccogliendo il grido di allarme lanciato dal sindacato autonomo degli infermieri Nursind.

In queste ore, continua il consigliere metropolitano, sono tempestato di messaggi e telefonate da parte degli operatori e soccorritori del sistema di emergenza urgenza che operano nei diversi comuni dell’area metropolitana. Tra tutti loro è davvero diffuso lo sconcerto nel constatare come la Regione Toscana abbia previsto di assicurare i dispositivi di protezione individuale unicamente a chi opera nelle terapie intensive. Oramai da tempo, continua Gandola, i tanti operatori delle associazioni del territorio hanno ricevuto tute e mascherine quasi unicamente dai privati ma le donazioni non sono infinite. Alla Regione deve essere chiaro che se al personale non viene garantita la massima protezione potrebbero fioccare le disdette soprattutto da chi assicura il proprio servizio in modo totalmente volontario. Sono a conoscenza che molte associazioni stanno utilizzando ingenti fondi per acquistare, in tutte le parti possibili, tute e mascherine, uno sforzo incredibile tutto a carico di vari enti del territorio che terminata questa emergenza sanitaria si troveranno a dover fronteggiare una difficilissima situazione economica che potrà anche mettere a rischio la loro stessa esistenza.  In tutto il resto del mondo tutti gli equipaggi dei mezzi di soccorso covid affrontano questi servizi con le massime tutele, aver pensato di abbassare la guardia è totalmente inaccettabile.

Per questo, conclude il consigliere metropolitano,  chiediamo alla Regione Toscana di apportare tutti i necessari correttivi all’ordinanza dello scorso 25 Marzo  tornando a tutelare che si trova a prendere in carico i malati in prima battuta. I soccorritori non devono divenire né carne da macello, né untori.

Fonte: Ufficio stampa

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