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Il telescopio dell'Università di Siena scopre un asteroide binario nel Sistema solare

Gestendo da remoto il telescopio dell’Osservatorio astronomico dell'Università di Siena, il direttore Alessandro Marchini ha contribuito nei giorni scorsi a determinare la natura binaria dell'asteroide (7132) Casulli: grande 9 km, Casulli ruota su se stesso in 3,5 ore mentre un satellite di 1,9 km lo accompagna, orbitandogli intorno in 36,5 ore.

La scoperta del piccolo satellite è il risultato di una campagna di osservazione condotta tra il 20 febbraio e il 20 marzo e coordinata da Lorenzo Franco (A81 Balzaretto Observatory, Roma), i cui risultati sono stati presentati ieri alla comunità scientifica internazionale con la pubblicazione del Telegramma astronomico # 13590.

Lo studio è stato svolto nell'ambito di una collaborazione tutta italiana che ha visto coinvolti, oltre a quello del Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’ambiente dell'Università di Siena con il lavoro di Alessandro Marchini e Giacomo Bonnoli, altri cinque telescopi della Sezione Asteroidi dell’Unione Astrofili Italiani sparsi nella nostra penisola e altri ricercatori: Riccardo Papini (WBRO Carpione Observatory, San Casciano Val di Pesa, Firenze), Paolo Bacci, Martina Maestripieri (San Marcello Pistoiese Observatory, Pistoia), Nello Ruocco (Osservatorio Astronomico Nastro Verde, Sorrento), Nico Montigiani, Massimiliano Mannucci (Margherita Hack Observatory, Firenze), Giulio Scarfi (Iota Scorpii Observatory, La Spezia).

(7132) Casulli è un asteroide della fascia principale che orbita intorno al Sole con un periodo di 3 anni e mezzo. Scoperto nel 1993, è dedicato all'italiano Silvano Casulli, scomparso nel 2018, che fu il primo astronomo amatoriale al mondo a ottenere precise misure di posizione di asteroidi utilizzando una camera CCD per l'acquisizione di immagini digitali.

Per l'Osservatorio astronomico dell'Università di Siena si tratta della nona scoperta di un asteroide binario. “E' una grande soddisfazione in un periodo assurdo e surreale come questo di piena emergenza sanitaria – commenta il direttore Alessandro Marchini - , soddisfazione resa possibile grazie alla tecnologia per la gestione a distanza delle osservazioni di cui il nostro osservatorio si è dotato da tempo, e grazie alla splendida collaborazione, tutta italiana, tra tutti gli appassionati protagonisti della scoperta”.

Fonte: Università di Siena - Ufficio Stampa

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