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La spesa ai tempi del coronavirus non è un'azione quotidiana del tutto scontata. Negozi di quartiere, supermercati, catene di grande distribuzione sono la meta quotidiana di decine di migliaia di persone. La spesa è uno dei pochi motivi per cui è consentito lasciare la propria abitazione, ma non può essere una necessità quotidiana.

Questo è l'argomento del nuovo sondaggio di gonews.it: Emergenza coronavirus, come stai facendo la spesa? - Consegna a domicilio; - Negozio sotto casa; - Supermercato/grande distribuzione.

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Emergenza coronavirus, come stai facendo la spesa?

La spesa ai tempi di Covid-19

Nei primi giorni dall'entrata in vigore del primo Dpcm e delle misure restrittive dovute al contenimento della diffusione del virus Covid-19, abbiamo assistito a una evoluzione in materia di spesa (primi 'assalti' ai supermercati in Toscana il 24 febbraio). All'inizio ci sono stati gli assalti ai supermercati, con scaffali vuoti e assembramenti.

Le cose sono cambiate a suon di Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e così abbiamo imparato a fare file lunghissime e ordinate che ci tenessero a un metro di distanza dagli altri per proteggere la salute pubblica ed evitare il diffondersi del contagio (qui la situazione al 13 marzo).

Poi sono arrivati i Centri commerciali naturali a dare il loro contributo e a stilare le liste dei negozi di quartiere che portano la spesa a domicilio. I Comuni a loro volta si sono organizzati con associazioni, grande distribuzione e volontari per consegnare gratuitamente la spesa a casa ad anziani, soggetti fragili e persone in quarantena (il Comune di Firenze il 6 marzo è tra i primi ad attivare la spesa a casa per over 65).

Dall'entrata in vigore del nuovo Dpcm che non consente l'uscita dal proprio Comune di residenza o domicilio se non per comprovate motivazioni, sono nati problemi per i piccoli Comuni o borghi che non hanno sul loro territorio le grandi catene di supermercati . Alcuni sindaci si sono rivolti ai Prefetti, altri hanno invitato i negozi di vicinato ad applicare prezzi calmierati per i propri concittadini.

C'è poi l'annosa questione della spesa online. Alcune grandi catene effettuavano già questo pratico servizio, ma con l'arrivo del coronavirus si sono trovati a gestire un carico di lavoro abnorme. Per riuscire a fare la spesa online molti aspettano la notte per trovare "slot di consegna vuote".

Negozi di vicinato vuoti e supermercati affollati

Le associazioni del commercio insieme alla regione e all'assessore regionale  alle attività produttive, credito, commercio e turismo Stefano Ciuoffo, hanno lanciato un appello per non affollare la grande distribuzione e utilizzare anche i negozi di vicinato per fare la spesa.

“Ai toscani chiedo di non affollarsi nei supermercati per attenuare i rischi di contatto con altre persone e quindi di andare a fare la spesa anche nei negozi che arricchiscono il tessuto commerciale e sociale delle nostre città. Anche i piccoli commercianti stanno combattendo in questo periodo e, rimanendo aperti, offrono un vero e proprio servizio pubblico per cui vanno ringraziati" afferma l'assessore Ciuoffo. All'appello dell'assessore hanno risposto le associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio.

L'argomento della spesa è caldo ed è uno dei temi più dibattuti online. Vota il sondaggio di gonews.it, ti ricordiamo che c'è tempo per dire la tua fino alle 13 di giovedì 2 aprile.

#iorestoacasa

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A cura di Chiarastella Foschini

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