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Coronavirus, tra smart working e strumentazioni anche CEAM fa la sua parte

Anche CEAM Group e le sue controllate danno il loro massiccio contributo al Paese, continuando senza sosta le attività; oltre il 50% dello staff lavora in smart working. Questo modus operandi non è una novità per CEAM che da oltre 20 anni usiamo questo metodo con alcuni colleghi della filiale di Piossasco in Piemonte e altri distribuiti sul territorio.

Le aziende CEAM sono state considerate strategiche per le tecnologie prodotte, per i sensori, e per gli strumenti che oggi permettono di misurare le temperature senza contatto; l'azienda con sede a Empoli ne sta fornendo a migliaia ovunque, in primis alla Croce Rossa Italiana ed Ospedali.

"Siamo anche orgogliosi che la nostra Piattaforma IOT-Cloud tech Mes CWS-Cwizion venga ampiamente utilizzata in tutti i settori, dall’alimentate, alle turbine, dall’aerospaziale, alle industrie farmaceutiche, inclusi quasi tutti gli ospedali della Toscana, partendo dall’Istituto Superiore di Sanità, dove grazie alla nostra piattaforma monitoriamo e gestiamo costantemente via web le celle frigorifere che contengono i campioni di Coronavirus. Operando ben oltre il limite, con turni anche di 15 ore al giorno, e ben conoscendo il carico di responsabilità che abbiamo anche nel mantenere in piena efficienza situazioni che mutano ogni giorno, la sera andiamo a casa ben felici del contributo attivo che stiamo fornendo, orgogliosi di come stiamo rispondendo attivamente ed in eccellenza a questa prova di forza che ci vede nel vortice degli eventi.

Crediamo talmente tanto di farcela che in questi giorni nonostante le attività frammentate, anche grazie ad un 2019 chiuso con un +35%, stiamo continuando a fare i colloqui per le nuove assunzioni di ingegneri, e stiamo pianificando investimenti di ampliamenti che erano già in corso e che non fermeremo facendoci intimorire da questo virus che siamo certi tutti insieme sconfiggeremo; anzi ci servirà per avere maggiore consapevolezza delle nostre debolezze sulle quali lavorare per essere ancora più forti.

Unico rammarico del momento, forse per paura e non per reale cattiveria delle persone, è questa evidente e pericolosa escalation di egoismo, odio reciproco. Molte persone invece di porgere la mano, guardano con diffidenza anche quelli che fino a pochi giorni fa erano amici.

La chiusura in casa doveva corrispondere ad una apertura delle anime, ma ciò non sta avvenendo.

Anche per noi imprenditori in trincea supportati dai nostri coraggiosi colleghi, non è semplice affrontare questa situazione. Ed è spiacevole sapere che alcune persone pensano che mantenere le aziende operative sia esclusivamente ad uno scopo di bilancio, non comprendendo affatto che produrre in queste condizioni è assolutamente antieconomico.

Tuttavia alcune società rimangono aperte per essere un costo in meno per il nostro paese, per dare il nostro contributo ad esso.

Siamo ormai una società molto complessa, e se l’isolamento domiciliare e lo smart-working viene giustamente incentivato ed allietato dai media in questo periodo, bisogna anche tener ben presente che tutto questo avviene grazie a chi sta tenendo in piedi questi servizi a scapito della propria salute. Gli ospedali funzionano in primis per eroici medici e infermieri , come anche le forze dell’ordine, ma anche grazie ad aziende come noi che stanno dietro le quinte e permettono alle filiere primarie di garantire il massimo servizio".

Fonte: Ufficio stampa

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