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Nucleo Operativo Protezione Civile, proseguono le operazioni anche in emergenza Covid-19

I trapianti non si fermano, e nemmeno i volontari: migliaia di chilometri al giorno per portare midollo osseo e cellule staminali ai malati.

Il coronavirus non ferma i volontari del Nucleo Operativo Protezione Civile di Firenze, che in questi giorni continuano a viaggiare ancora più in emergenza sulle strade italiane, a causa delle numerose restrizioni alla mobilità, per consegnare midollo osseo e cellule staminali ai malati di leucemia. Una speranza in un momento drammatico per chi attende da tempo il prezioso dono che può restituirgli una vita normale. Con le restrizioni dei voli da e per l'Italia, il lavoro del Nopc è diventato ancora più una sfida. In questo momento, è fondamentale trovare percorsi sicuri per far arrivare in tempo le cellule attese da malati e familiari. Nessuno viene lasciato solo, e i malati in attesa di trapianto non possono aspettare.

Già nelle scorse settimane, con il primo blocco in ingresso a Israele per gli italiani, sono stati i volontari dall'Argentina, dalla Scozia e dagli USA a effettuare trasporti lunghissimi e molto impegnativi. Per loro, oltre al doveroso controllo delle cellule da trasportare, anche il timore di nuovi blocchi ai voli durante il viaggio, affrontati come sempre con spirito di sacrificio e con l'aiuto prezioso della sede operativa di Firenze e di Vanessa Viaggi, sempre pronti a cercare soluzioni. Per gli italiani, sono iniziate invece le staffette con i corrieri provenienti dall'estero che devono consegnare in Italia. I volontari del Nopc, infatti, con le auto di servizio, corrono negli aeroporti dove il dono sta per arrivare, prelevano le preziose sacche con tutti i dispositivi di sicurezza necessari, e macinano migliaia di chilometri per consegnare in tempo le cellule salvavita. In questo modo, vengono salvaguardati anche i corrieri esteri, permettendogli di non uscire nemmeno dall'aeroporto. Viaggi in auto anche di 23 ore, per portare la vita a chi soffre e attende il trapianto. Dall'inizio dell'emergenza sono 12mila i chilometri fatti dai volontari per 9 persone che attendevano le cellule salvavita.

"È un periodo molto difficile per l'Italia e per il servizio sanitario - spiega Massimo Pieraccini, direttore del Nopc, da poco insignito del titolo di Ufficiale della Repubblica italiana dal presidente Sergio Mattarella - e oltre ai medici impegnati in prima linea per combattere il coronavirus, che vorrei personalmente ringraziare, ci sono i medici che non si sono fermati, non si possono fermare, e si impegnano nostante l'emergenza e la paura per salvare le vite dei loro pazienti ammalati di leucemia. Ci hanno contattato da tutta Italia e dall'estero per aiutarli a portare il dono della vita a chi lo attende anche da mesi, e noi abbiamo risposto con mezzi, donne e uomini, i nostri volontari, pronti a guidare anche 20 ore per consegnare in tempo le sacche salvavita, entrando anche nelle zone rosse e nelle regioni più a rischio".

I volontari del Nopc sono preparati e viaggiano con tutte le precauzioni e dispositivi di protezione individuale previsti dalle normative, con la sede operativa di Firenze coordinata da Patrizia Pieraccini, sempre pronta, 24 ore su 24, a guidarli e aiutarli, coordinando le operazioni con i corrieri esteri per consegnare in tempo. Ma il metodo 'a staffetta' e i trasporti su gomma messi in pratica in questi giorni non sono una novità per il Nopc: all'inizio dell'attività, 27 anni fa, Pieraccini e un primo gruppo di volontari furono i pionieri del trasporto organi in Toscana, affiancando quelli che oggi sono i Centri trapianti d'eccellenza della regione. "Sono orgoglioso dei volontari del NOPC - conclude Pieraccini - che nonostante la pressione psicologica della pandemia in atto, non fanno mancare la loro disponibilità".

Fonte: Ufficio stampa

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