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Alessandro Draghi: "Autobus 23 bloccato per sosta selvaggia in via dell'Agnolo"

“Proprio con i miei occhi ho visto un problema, più volte ricordato dagli autisti Ataf: sabato sera – n descrive Draghi, vice presidente della commissione mobilità di Palazzo Vecchio – alle ore 23.30, mentre mi recavo a piedi in centro ho assistito alla lunga coda creatasi in via dell'Agnolo, angolo via Verdi a causa di un autobus, l'ultima corsa della linea 23 per l'esattezza, bloccato poiché tre auto parcheggiate in maniera irregolare ostruivano la svolta del grosso mezzo e la sua conseguente immissione in via Verdi; a bordo una quarantina di persone, quasi tutti hanno abbandonato il mezzo, eccetto chi doveva raggiungere ponte di Mezzo, conseguentemente appena svoltato l'angolo molti attendevano spazientiti alla fermata difronte alle poste di piazza Salvemini l'arrivo del mezzo pubblico “incastrato”; dopo 40 minuti di sosta forzata, e dopo l'arrivo dei vigili urbani e la rimozione mediante carro attrezzi dei veicoli parcheggiati, l'autobus è potuto ripartire.

Il sindacato Slm Fast ConFsal aveva mandato per email una lettera al prefetto Lega, al sindaco Nardella, alla direzione Ataf, all'assessore, al presidente e vice presidente della commissione mobilità del Comune di Firenze, per denunciare questa situazione divenuta insostenibile.

Sulle linee che transitano in questa zona (14, 6 e 23), e specialmente nel fine settimana, la viabilità dei grossi mezzi, già ardua durante le ore diurne diventa impossibile nelle notti del fine settimana: “auto parcheggiate in maniera errata e la Movida notturna fa in modo che numerose persone, spesso in stato di ebbrezza decidono in ogni momento di invadere la carreggiata scendendo dai marciapiedi, con il serio rischio di essere travolte”. E' necessario un cambio di passo sia culturale che civico – conclude Draghi – e maggiori controlli delle forze dell'ordine devono andare di pari passo con un comportamento più responsabile di automobilisti e clienti dei locali, l'interruzione di pubblico servizio non è solo maleducazione è anche un reato”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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