Coronavirus, opposizione a Santa Croce: "Negato Consiglio comunale d'urgenza, silenzio di Deidda alimenta voci incontrollate"


In tempi non sospetti, più precisamente all’atto dell’insediamento di questa legislatura, a nome del Gruppo Consiliare “Per un’altra Santa Croce” ho avuto modo di dichiarare che “esercitare il ruolo di Consigliere Comunale onora e responsabilizza poiché incarico fondamentale per garantire una buona azione di Governo nell’interesse di tutti i Cittadini”.

L’azione del gruppo consiliare “Per un’altra Santa Croce” sin da allora a questo, e soltanto a questo, si è sempre ispirata. A volte con toni duri e aspri ma con il solo e chiaro intento di richiamare il Sindaco al ruolo che le compete: quello di essere Sindaco di tutti i cittadini e non già di congreghe politiche aventi approccio ideologico alle questioni. Anche alle più concrete.

In questa nostra incessante e instancabile azione incontriamo persone, parliamo con la gente, raccogliamo suggerimenti ma anche preoccupazioni. Della gente, di ogni cittadino e non già di una sola parte ci facciamo interpreti portando, quando ci è richiesto, nel Palazzo la voce di tutti.

Per queste ragioni davanti ad una problematica così seria e preoccupante quale quella del “coronavirus” abbiamo chiesto al Sindaco la fissazione di un Consiglio Comunale d'urgenza in modo che l'amministrazione avesse l'opportunità di rispondere apertamente a ogni dubbio, ad ogni richiesta proveniente dai cittadini di Santa Croce e, ove possibile, tranquillizzarli sulla capacità di pronto intervento per gestire eventuali criticità sul nostro territorio.

Evidentemente cogliere l'opportunità di questo consiglio per fare chiarezza non è tra le priorità del Sindaco che ha completamente ignorato la nostra richiesta. Francamente non capiamo quale sia la preoccupazione dell'Amministrazione nell’indire un tale momento di chiarificazione che obiettivamente servirebbe a risolvere tutti quei dubbi che in queste ore tanti cittadini ci stanno partecipando con messaggi privati e diretti.

Nessun intento speculativo tanto che lo abbiamo scritto nero su bianco e a chiare lettere sull'invito diretto al sindaco. "Il momento richiede di essere tutti uniti e di evitare polemiche politiche per l’unica battaglia che interessa ai cittadini; quella della Salute".

Avremmo voluto solo chiedere al sindaco se era a conoscenza che alcune famiglie cinesi erano tornate dal capodanno tenutosi nella madrepatria e si erano messe in auto-isolamento volontario durato, però, solo pochi giorni per poi riprendere le normali attività della vita quotidiana. Avremmo voluto anche
chiedergli di fugare ogni dubbio circa l'eventualità che i nostri imprenditori potessero esser stati esposti al contagio nell'ambito delle recentissime fiere del pellame a Milano alla luce del fatto che due giorni dopo la chiusura di quell'evento le manifestazioni della moda sono state tutte annullate e che il primo contagiato svizzero aveva dichiarato di aver partecipato ad alcuni eventi in Milano. Avremmo poi sottoposto al sindaco le legittime preoccupazioni provenienti da alcune madri del nostro territorio.

Tutti interrogativi legittimi che, con molta tranquillità e serenità ma, soprattutto, senza ingenerare alcun tipo di allarmismo, avremmo potuto porre al sindaco sia noi come consiglieri che i cittadini direttamente per avere delle risposte chiare e tranquillizzanti. Purtroppo, il silenzio assordante dell'amministrazione rischia di alimentare questo clima di allarmismo creando terreno fertile per la nascita di voci incontrollate come quella di un titolare di una nota conceria che, stando al sentito dire, sarebbe stato trovato positivo al coronavirus.

Pare di assistere all’ennesima arrogante presa di posizione e ad un “non disturbate il manovratore” sempre più intento ad occuparsi della conquista di qualche follower che non ad affrontare i problemi concreti.

Evidentemente il Sindaco non nutre il minimo interesse o l'intenzione di incontrare i cittadini preferendo limitarsi a circolarizzare i ben più rassicuranti, spesso irresponsabili, comunicati scritti che gli vengono girati, suggeriti o dettati dalla Regione.

Ignori pure le nostre richieste e quelle dei cittadini ma un consiglio spassionato ci sentiamo di darglielo volentieri: forse sarebbe il caso che pensasse di meno a baloccarsi con la verifica del numero dei suoi like sui suoi profili social per dedicarsi di più a fare controlli e verifiche preventivi, gli unici in grado di rassicurare la popolazione del nostro territorio.

Fonte: Gruppo consiliare 'Per un’altra Santa Croce'

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