Taglio parlamentari, i motivi del No del Prc Empolese Valdelsa
Il Partito della Rifondazione Comunista Empolese-Valdelsa si schiera per il NO in merito al quesito referendario di domenica 29 marzo, contro il cosiddetto taglio del numero dei parlamentari che altro non è che un taglio alla rappresentanza, un taglio alla democrazia. La cifra pro capite che verrebbe risparmiata è del tutto irrisoria, si parla di un caffè all’anno, il costo in termini di democrazia e di equo diritto alla rappresentanza avrebbe invece un costo altissimo. Qualora dovesse essere applicata la riduzione suddetta l’Italia diventerebbe lo stato con il più alto rapporto tra numero di elettori ed eletti in parlamento, allontanando ancor di più le persone dai propri rappresentanti; ciò andrebbe ad aggiungersi con effetti nefasti al già esistente scollamento tra delegati e deleganti, causato da leggi elettorali che hanno via via negli anni optato per l’elezione di nominati dall’alto, le segreterie di partito per intenderci, anziché dai territori, al crescente potere decisionale del governo a discapito del parlamento svuotato perciò della sua primigenia funzione decisionale e di legislatore ed alla manifesta volontà dei partiti maggiori di annientare le minoranze attraverso leggi elettorali sempre più maggioritarie adducendo come scusa la tanto sbandierata governabilità. Il PRC ritiene che il parlamento debba riconquistare la centralità che i nostri padri costituenti gli avevano attribuito per evitare che l’ingerenza dei governi ne inficiasse il mandato popolare. Il 29 marzo non sarà un voto legato ad un risparmio oppure ad un costo di tipo economico, sarà piuttosto un voto sul nostro diritto alla rappresentanza democratica, andremo a votare per scegliere se avere più o meno voce in merito ai nostri diritti fondamentali da far valere attraverso chi avremo scelto per tale missione, per tutti questi motivi il PRC Empolese-Valdelsa da indicazione per il NO al voto del 29 marzo.
Fonte: Partito della Rifondazione Comunista Empolese-Valdelsa