Coronavirus, Alberti (Lega) chiede commissione dedicata e chiama in causa Burioni
Il consigliere regionale della Lega di Firenze ha richiesto una seduta speciale per sentire i pareri di esperti virologi e Protezione Civile, soprattutto sul caso dei 2.500 rientri previsti dalla Cina
“Invito il presidente della Commissione sanità e politiche sociali a chiamare in seduta speciale anche l’esperto virologo Roberto Burioni, che in questi giorni si sta spendendo molto nel cercare di far capire l’importanza della quarantena sul caso Toscana – dice il consigliere regionale della Lega di Firenze, Jacopo Alberti – ho chiesto una seduta dedicata interamente al Coronavirus in cui sentire altri pareri di medici, esperti di chiara fama, ma al di fuori dell’azienda sanitaria toscana, per valutare l’efficacia delle misure regionali adottate ed eventuali suggerimenti per ulteriori misure preventive. È evidente che non sono d’accordo sul non mettere in quarantena coloro che rientrano dalla Cina in questi giorni, e vorrei che almeno una voce tra quelle che saranno in commissione, fosse del dottor Burioni, l’unico che fino a ora ha avuto in coraggio di esporre la propria opinione contraria alle azioni della Regione Toscana. È assurdo che gli italiani rientrati dalla Cina siano in isolamento in un centro militare e i cinesi rientrati in Toscana a casa in quarantena volontaria: se ci sono dei protocolli del Ministero della Salute, come asserisce l’assessore Saccardi, mi domando come mai non siano uguali per tutti”.
“Ho chiesto inoltre che siano chiamati anche gli esponenti della Protezione Civile, sia nazionale che regionale, per ragguagliarci sull’attuazione dei protocolli internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in quanto a prevenzione, individuazione e contenimento del Coronavirus. Loro sono la prima linea negli aeroporti per i controlli su chi rientra, e vorremmo capire come procede e se, in caso la situazione peggiorasse, sono pronti a allestire, per esempio, un ospedale da campo. In questi giorni c’è stata troppa confusione, anche con i numeri dei rientri dalla Cina, annunciati in 2500 dal console cinese poi smentito dall’assessore Saccardi ieri. Se non riescono nemmeno a mettersi d’accordo sui numeri – conclude Alberti - come possono predisporre misure adeguate? Le informazioni condivise devono essere precise. Non possiamo permetterci di andare a casaccio, né di assecondare decisioni blande sulla quarantena in nome di calcoli fatti a braccio. Vogliamo sapere come stanno davvero le cose, soprattutto per poter tranquillizzare i cittadini impauriti, che ci chiedono continuamente come mai in Cina ci sono intere città in quarantena e in Toscana cinesi tornati dalla Cina, liberi di auto isolarsi e auto controllarsi. Fino a ieri vivevano nei capannoni-alveare in promiscuità e senza il minimo accorgimento igienico, e davanti a un rischio sanitario mondiale, li lasciamo senza controlli? Rasentiamo il ridicolo”.
Fonte: Ufficio Stampa