Chianti Lovers delle donne, viaggio con una sommelier tra i vini dell'Empolese Valdelsa
Come ogni anno a febbraio tornano le anteprime dei vini toscani. Quella più amata e frequentata dal pubblico è il Chianti Lovers che si tiene a Firenze in Fortezza Da Basso. Il Chianti Lovers 2020 è stato un successo di pubblico con oltre 4mila presenze nella giornata del 16 febbraio.
Anche quest’anno gonews.it ha partecipato alla manifestazione, stavolta con uno sguardo tutto al femminile sul vino e sul mondo del vino. Ad accompagnarmi nel viaggio per gonews.it attraverso 122 aziende che hanno esposto oltre 450 etichette in degustazione di cui 206 in anteprima, la sommelier Fisar Genni Setteducati.
Un’esperienza nell’esperienza con l’esperta che mi ha guidato nelle degustazioni e con cui ho condiviso un vero e proprio viaggio con i nostri calici con su impresso il consueto logo e le borsette girocollo in tessuto beige.
Partiamo dalla location. Anche quest’anno Chianti Lovers si è tenuto nel padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso. Uno spazio perfetto per accogliere l’evento del Consorzio Vino Chianti, ampio e arioso ha contenuto bene i numerosissimi visitatori. Le pareti in pietra illuminate di rosso intenso non lasciano dubbi, qui il protagonista è il vino, Chianti, rosso. Trovare le aziende è semplicissimo, grazie ai segnaposto alti che recano il numero dello stand in bianco su fondo rosso. Una schiera di esperti dietro le fila di banchi disposti tutti intorno lungo le pareti, pronti a far degustare ai wine lovers i vini in anteprima e non solo. Numerosi punti ristoro sono stati posizionati nella parte centrale del padiglione in modo da evitare la calca. Molti i giovani che frequentano l’anteprima, moltissime le donne.
Io e la mia accompagnatrice, la sommelier Fisar Genni Setteducati, abbiamo deciso di degustare principalmente vini della Valdelsa, quindi Chianti Colli Fiorentini e Chianti Montespertoli. Ha inizio il nostro giro di degustazione tra le anteprime e le riserve, un viaggio nelle infinite sfumature di rosso: porpora, rubino, granato, aranciato. Le nuove annate Chianti DOCG 2019 sono fresche, talvolta spigolose. Hanno sentori di frutta dolce e una storia futura da raccontare.
Ci lasciamo ammaliare da chi vuole raccontare il vino, il ‘suo’ vino, dalla scelta di usare un taglio piuttosto che un altro, dal sapere dove siano i filari, quali erbe aromatiche e piante da fiori nascano tutto attorno. Il nostro viaggio femminile attraverso le anteprime è calmo, riflessivo. Decidiamo di lasciarci sedurre dalle storie, quelle di famiglie antiche e quelle di nuove sfide. E così scopriamo un Chianti DOCG 2019 ingentilito dal 5% di Trebbiano. “Lo facciamo proprio come faceva nostro nonno- ci racconta la proprietaria di una fattoria di Vinci che ci ospita per questa degustazione-: alla vecchia maniera”. Il ciliegiolo che incontra il sangiovese nel Chianti DOCG 2019 e 2018 di un’altra azienda, si presenta molto “femminile”, lo diciamo all’unisono entrambe. Per questo non posso esimermi dal chiedere alla sommelier Setteducati, qual è la differenza tra un vino maschile e uno femminile?
“Il mercato ha scoperto le donne. Oggi si definisce femminile un vino fruttato dolce, morbido ed elegante. Il sangiovese è un’uva dalla quale nasce un vino deciso, come il Chianti DOCG e, devo dire, che in quanto donna forse sono un’eccezione, perché preferisco i vini decisi, strutturati, eleganti, di corpo. Il vino rosso per me è rosso. Femminile non è dolce, poco tannico e leggero, femminile non è per forza ‘rosa’”. Sono d’accordo. Come si può definire il gusto ‘donna’? Anch’io preferisco senz’altro i vini decisi.
Proseguiamo e nei nostri calici incontriamo la Valdelsa, la terra, l’argilla, i boschi, il sottobosco. La grandine distruttrice e il sole vitale. In due occasioni ci siamo chieste: “Dov’è finito il vino?” in presenza di vini estremamente leggeri.
Abbiamo amato una stravagante variazione empolese sul tema, elegante e forse, questa sì, molto femminile: un Chianti DOCG tagliato con la Malvasia. Abbiamo bevuto il colorino. Una produttrice ha voluto mostrarcelo e poi farcelo assaggiare. Di solito usato come uva da taglio per donare un colore più intenso al Chianti, questo colorino è stato recuperato e prodotto in purezza. Un vino che non c’era, che non avrebbe dovuto essere presente all'evento ma dal nulla, porpora impenetrabile, si è palesato nei nostri calici per rafforzare il racconto delle radici toscane che prepotentemente tornano e che fedelmente sono state mantenute: “Il colorino assoluto ha rischiato di estinguersi per lasciare posto ai vitigni internazionali, ma eccolo qui. Ci abbiamo creduto, provate per credere”.
Il rapporto con il pubblico di produttori, enologi o commerciali presenti agli stand, è stato per noi fondamentale. Un vino versato in un calice può cambiare profumo e sapore se accompagnato da una buona introduzione che aiuta a interpretare e ad apprezzare il lavoro che c’è dietro. Entrano in ballo scelte vegan e attenzione all'ambiente nella fase produttiva. Le donne che abbiamo incontrato comunicano bene il vino, sanno essere tecniche e coinvolgenti e in talune circostanze rievocano meglio la storia delle aziende.
Il nostro viaggio attraverso le anteprime del Chianti DOCG 2019 è iniziato dal rosso del logo Chianti Lovers ed è terminato con il colore viola sulle dita e sulle labbra.
Ho amato immaginare i vini in prospettiva futura con una sommelier a guidarmi. “Questa è l’anteprima, vediamo l’annata precedente”. Il passato disvela il futuro attraverso diversi assaggi, quello di un vino non ancora pronto, quello dell’anno precedente già in commercio e poi il racconto fatto di parole sull’annata che è stata e su cosa ci si aspetta. Qui la filosofia la fa da padrona e non posso che appellarmi a Franco Battiato per interpretare ogni assaggio in prospettiva di ciò che potrebbe essere. “Se vuoi conoscere i tuoi pensieri di ieri, osserva il tuo corpo oggi, se vuoi sapere come sarai domani, osserva i tuoi pensieri oggi”.
Le aziende dell'Empolese Valdelsa presenti
Agricola Tamburini – Gambassi Terme
Cantine Leonardo Da Vinci – Vinci
Castello di Oliveto – Castelfiorentino
Colle Adimari – Cerreto Guidi
Dianella – Vinci
Fattoria dell’Agresto – Certaldo
Fattoria L’Arco – Vinci
Fattoria Montellori – Fucecchio
Fattoria Piccaratico – Vinci
Il Corniale – Monatione
La Doccia di Vinci – Vinci
Montaioncino – Empoli
Pindaccoli – Lastra a Signa
Piazzano – Empoli
Podere Volpaio Organic e Vegan Farm – Vinci
Poggiotondo- Cerreto Guidi
Tenuta di Castelfalfi – Montaione
Tenuta Moriniello – Montaione
Terre del Bruno- Certaldo
Castello di Poppiano – Conte Guicciardini – Montespertoli
Marzocco di Poppiano – Montespertoli
Podere Virginiolo – Certaldo
Tenuta San Vito – Montelupo Fiorentino
Cntina Sociale Colli Fiorentini- Valvirginio – Montespertoli
Casa di Monte – Montespertoli
Castello Sonnino – Montespertoli
Fattorie Parri – Montespertoli
La Leccia – Montespertoli
La Lupinella – Montespertoli
Le Fonti a San Giorgio Montespertoli
Podere dell’Anselmo di Forconi Fabrizio – Montespertoli
Tenuta Barbadoro – Montespertoli
Tenuta Coeli Aula – Montespertoli
Tenuta di Morzano – Montespertoli
Tenuta Moriano – Montespertoli
Tenuta Cantagallo e le Farnete – Capraia e Limite
Villa Bibbiani – Capraia e Limite
Chiarastella Foschini