"La transizione verso produzioni ambientalmente più sostenibili va governata, perché ciò non deve avvenire penalizzando chi lavora, e sia attuata contro chi ha già pagato troppo in termini di occupazione. La Regione ha governato stipulando eccellenti accordi con il distretto del cuoio e, qui a Prato, con quello del tessile che è da secoli il luogo del riuso e dell'economia circolare".
È questa la parte centrale dell'intervento che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha fatto stamani al Museo del tessuto di Prato nel corso della tavola rotonda organizzata dalla Uil e dedicata a "Economia circolare: un'opportunità per il lavoro?".
"Fortunatamente - ha precisato Rossi - il mercato predilige sempre di più chi produce rispettando l'ambiente. Così si devono minimizzare gli sprechi, riutilizzando come materie seconde quelli che un tempo erano considerati solo scarti. Nel distretto conciario questo prevede un investimento da 80 milioni di euro da parte degli imprenditori, una scelta che renderà il settore ancor più competitivo e a minor impatto ambientale. Anche qui a Prato l'accordo che abbiamo sottoscritto prevede il riuso degli scarti. Ben la metà delle 50mila tonnellate che residuano ogni anno può essere reimmessa nel nel ciclo produttivo".
Il presidente si è poi detto convinto che serva una legge nazionale in grado di incentivare questo cambio nei processi produttivi, ma ha osservato come la Regione Toscana la chieda da almeno dieci anni al Ministero dell'ambiente, senza però ottenerla.
"Nell'ambito del federalismo - ha quindi puntualizzato Rossi - siamo disponibili a redigere una proposta di legge da condividere con il Governo e che per noi è necessaria per rispondere alle giuste domande del mondo imprenditoriale toscano".
È poi passato a fare l'esempio del distretto apuano del marmo, osservando come sia sempre più necessario regolamentare il settore per far sì che la marmettola non continui "a far morire i corsi d'acqua, ma la si possa compattare e seccare per ricavarne materiale simile al cemento da usare per riempimento e tamponamenti".
Tra gli esempi virtuosi ha quindi citato quello della General Electric che "pur operando nel settore delle risorse fossili, dal 2004 ha elaborato e sta ora realizzando turbine destinate all'Australia in grado di estrarre idrogeno e non petrolio".
Rossi si è detto infine convinto che "la Toscana può vincere la sfida della modernità perché si può e si deve conciliare ambiente, lavoro e salute dei cittadini sviluppando la scienza e la tecnica e governando in modo consapevole i cicli produttivi".
Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa
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