Coronavirus, il prof. Masotti: "Anche la normale influenza fa strage: 8mila morti all'anno"

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Mentre stampa e opinione pubblica seguono spasmodicamente l’evolversi dell’epidemia di Coronavirus che in Italia conta finora tre contagiati ma nessun contagio e nessuna vittima, un silenzio tombale, è proprio il caso di dirlo, avvolge il decorso della normale influenza stagionale, che anche quest’anno ha già messo a letto 4,2 milioni di italiani provocando un’ecatombe il cui bilancio di fine stagione, secondo le autorità sanitarie, sarà di circa 8 mila morti, dieci volte le vittime finora registrate in Cina.

“Con le epidemie la prudenza non è mai troppa e bene ha fatto il professor Burioni a ricordarlo”, dice il professor Giulio Masotti, il presidente emerito della Società Italiana di Geriatria che presiede anche il Gruppo Italiano Centri Diurni Alzheimer. “L’isteria causata dal Coronavirus è però paradossale. Si pensa a scappare dalla Cina e dai ristoranti cinesi, mentre ci si dimentica di vaccinarsi contro la normale influenza che, come al solito, ha già fatto molte più vittime e molti più morti. La vaccinazione è infatti il modo più efficace per prevenire le forme gravi e complicate di influenza”.

Cifre dell’Istituto Superiore di Sanità alla mano, il professor Masotti, dimostra una realtà fin qui inconfutabile. Con la sua équipe sta tenendo d’occhio l’evolversi dell’influenza stagionale e dell’epidemia da Coronavirus anche in vista dell’11° Congresso Nazionale sui Centri diurni Alzheimer (Montecatini Terme, 13 - 14 marzo), e sottolinea un doppio problema. Il primo è che la polmonite da Coronavirus aggredisce soprattutto gli anziani con malattie croniche.

L’altro problema riguarda appunto la campagna per la vaccinazione contro l’influenza ordinaria, che, secondo dati del Ministero, ha coinvolto appena il 13% dell’intera popolazione e solo poco più della metà degli anziani, non raggiungendo la copertura ottimale del 90% raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). L’influenza sta dunque provocando in Italia e in Europa una nuova evitabile ecatombe purtroppo ignorata, che riguarda soprattutto gli anziani e in particolare le persone con demenza, mentre tutti i riflettori sono puntati sulla Cina e sul festival di Sanremo.

“Il rapporto della sorveglianza integrata dell’influenza FluNews Italia”, spiega il dottor Enrico Mossello, coordinatore scientifico del congresso di Montecatini, “ci informa che nella sola quarta settimana di gennaio l’influenza stagionale ha ucciso in media 234 persone al giorno. Come ogni anno, il bilancio finale limitato al nostro Paese sarà appunto di circa 8000 morti a causa dell’insufficiente copertura. Un deficit che, colpevolmente, riguarda anche gli operatori sanitari, compresi quelli delle residenze per anziani, che secondo l’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana si vaccinano in meno di un caso su 5 e possono essere causa involontaria della diffusione del virus tra i loro pazienti fragili”.

C’è comunque chi ha fatto peggio dell’Italia. Secondo un recente studio di Oms Europa e del Centro Europeo per la Prevenzione e Controllo delle malattie (Ecdc) condotto in 49 Stati membri, in circa la metà è stato vaccinato meno di un terzo degli anziani e in quasi tutti non si è raggiunto l’obiettivo minimo di copertura nelle categorie a rischio.

Fonte: Ufficio Stampa

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