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Violenza sessuale su 13enne, arrestato 36enne in Valdelsa

Un 13enne sarebbe stato molestato sessualmente da un 36enne in Valdelsa:  i carabinieri di Poggibonsi sono riusciti ad arrestarlo e a trasferirlo ai domiciliari su ordinanza del gip presso il tribunale di Siena. Il contatto tra i due è avvenuto in chat e c'è stato un incontro faccia a faccia successivamente. A raccontare la storia il padre del minorenne assieme alla figlia maggiorenne. Nel cellulare del piccolo erano state trovate foto e video che 'parlavano' della violenza subita, avvenuta a casa dell'uomo e inviati proprio da lui al minore violentato. I carabinieri si sono mossi tramite foto e video, oltre a indagini, testimonianze e riscontri. Nella perquisizione domiciliare sono stati trovati cellulari, computer e decine di dvd. Le analisi porteranno ad altri sviluppi. L'arrestato sarebbe un dipendente di un'associazione che lavora nel sociale e si occupa di assistenza.

I COMMENTI

«La notizia della violenza di un uomo di 36 anni ai danni di un bambino di 13 ci lascia basiti ed amareggiati, tanto più se venisse confermato che, come apprendiamo da alcuni organi di stampa, questa persona è impegnata in un'associazione di volontariato in ambito socio-sanitario, dove principi come il rispetto e la tutela dei minori sono la base valoriale. - afferma la Senatrice della Lega Tiziana Nisini - Episodi come questo evidenziano la pericolosità ed i rischi che derivano da un utilizzo non consapevole dei social da parte dei giovani. È indispensabile un’informazione puntuale e costante nei giovani in primis ma anche alle famiglie per far sì che episodi del genere non si verifichino più. Invito i genitori a monitorare i cellulari ed i profili social dei propri figli e di chiedere aiuto alle Forze dell'ordine qualora dovesse nascere qualche sospetto.»

Dello stesso tenore l'intervento del Segretario della Lega Valdelsa Riccardo Galligani «Atti come questo sono orribili e non riesco a capire come si possa riuscire anche solo a pensarli. Vorremmo proporre qualcosa di concreto che dia ai giovani gli strumenti per non cadere nella trappola di persone così socialmente pericolose. Dal momento che crediamo la prevenzione sia la prima forma di difesa, presenteremo un atto di indirizzo alla Giunta comunale per incentivare l'organizzazione di incontri nelle scuole con genitori, alunni e Forze dell'Ordine affinché ci sia la giusta informazione sui pericoli di un utilizzo inconsapevole dei social e delle chat per i ragazzi più giovani.»

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