“Accogliamo con soddisfazione la firma questo protocollo che è l'ultima prova concreta di una intensificata e proficua collaborazione tra la pubblica amministrazione e le centrali cooperative per vincere la sfida contro l’abbandono del territorio e per lo sviluppo delle comunità più fragili. Il sostegno alle cooperative di comunità diventa oggi la nuova frontiera di impegno condiviso tra l'amministrazione regionale e il movimento cooperativo della Toscana”, ha detto la presidente di Confcooperative Toscana, Claudia Fiaschi a margine della firma del "Protocollo di rete sulla cooperazione di comunità in Toscana" tra Regione Toscana, Anci Toscana, Centrali Cooperative, Cooperative di comunità e comuni nei cui territori sono ubicate le cooperative”, oggi a Palazzo Strozzi Sacrati.
“La storia delle cooperative di comunità in Toscana - ha spiegato Fiaschi - parte nel lontano 2014 quando per la prima volta venne introdotto nella legge regionale quadro delle cooperazione, la n.73 del 2005, il tema della conservazione della presenza delle comunità nelle aree interne a rischio di spopolamento attraverso questa forma di impresa innovativa”.
“Un lungo percorso di collaborazione attiva - Continua Fiaschi – che conduce al primo bando per la costituzione delle cooperative di comunità, pubblicato dalla Regione a fine 2018, e che ha potuto contare sul supporto delle centrali cooperative con i loro esperti e i loro tecnici per la formazione dei soci delle neonate imprese di territorio. Questo primo bando ha visto la costituzione di 24 cooperative di comunità in Toscana e la nascita di una community che si scambia buone prassi e metodologie per sviluppare le attività ed affrontare le sfide del mercato”.
“L’esperienza delle neonate cooperative di comunità, il nuovo bando di inizio 2020 della Regione Toscana, accompagnato dalle ultime modifiche alla legge quadro 73/2005 che ne allargano il raggio d’azione, testimoniano dell’intraprendenza delle comunità toscane che riescono ad accettare la sfida del rilancio economico e sociale del territorio grazie agli strumenti dell’economia collaborativa - conclude Fiaschi - Siamo certi che la cooperazione rappresenti la via maestra per mobilitare energie individuali e trasformarle in un progetto collettivo di lunga durata. Per fare questo servono competenze e strumenti che Confcooperative è in grado di fornire e che mette a disposizione per questo ambizioso obiettivo condiviso”.
Fonte: Ufficio Stampa
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