Il Comune di Empoli sta per avviare un’indagine esplorativa per individuare e mettersi in contatto con piccoli imprenditori empolesi e toscani che possano fornire alla mensa scolastica comunale anche piccole quantità di prodotti di provenienza locale a km 0, o comunque di zona, da destinare ai pasti nelle scuole cittadine. I prodotti “segnalati” potranno essere utilizzati per l’attivazione di progetti alimentari che considerano anche piccole quanttànelle scuole empolesi di ogni ordine e grado.
L'amministrazione comunale di Empoli già dal 2002 risulta in possesso della certificazione UN EN ISO 9001 per il processo produttivo della propria mensa. La ristorazione scolastica è considerata un valore aggiunto imprescindibile. Ogni giorno al Centro Cottura Comunale di Via Bonistallo, a due passi dal polo scolastico, vengono preparati circa 2.500 pasti per gli studenti empolesi oltre a 450 pasti preparati giornalmente nelle cucine dei nidi d’infanzia. Sono presenti inoltre 29 micro-cucine periferiche, dislocate nei vari plessi scolastici all'interno delle quali vengono cotti al momento pasta e riso che sono serviti non appena pronti.
Le produzioni toscane sono sempre state una priorità e vengono valorizzate da anni: per esempio olio, pasta, frutta derivano da grandi appalti e considerano quindi grandi quantitativi. La novità di questo avviso è che il Comune si rivolge anche a piccole e piccolissime produzioni che possono fornire alla mensa comunale, attraverso progetti ad hoc, quantitativi anche minimali dando l’opportunità quindi a tutti gli imprenditori agricoli di essere inseriti in questa filiera.
«Una scelta importante che punta non solo sulla qualità del prodotto ma anche sull'attenzione ai piccoli produttori locali. La mensa è uno dei servizi più importanti che offriamo per i nostri bambini e che qualifica le nostre scuole – spiega il sindaco di Empoli Brenda Barnini –. È fondamentale che i nostri bambini possano mangiare cibi buoni, sicuri e che abbiano la possibilità di conoscere i sapori della tradizione. Il momento del pranzo a scuola è parte integrante del percorso educativo e relazionale e la scelta che facciamo oggi di rivolgersi ai piccoli produttori locali aggiunge un elemento in più al valore del pasto». Non a caso in questo 2020 la Regione Toscana ha previsto incentivi per le scuole che decideranno di adottare i prodotti toscani per la refezione scolastica.
«Prima però dobbiamo metterci in contatto con i produttori, conoscere le loro produzioni e capire come inserirli all’interno dei menù che già portiamo a scuola affinché – sottolinea l’assessore all’ambiente e all’agricoltura Massimo Marconcini - possano sempre più includere l’utilizzo di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacultura. Come detto ci rivolgiamo all’Empolese Valdelsa e anche ad altri produttori toscani».
«Questa iniziativa - prosegue l’assessore Marconcini – va nella direzione di un'alimentazione corretta e di qualità e sostiene il sistema dell'agricoltura, valorizzando i prodotti certificati e regionali, spero che gradualmente si possano inserire sempre più prodotti tipici nella logica dell’iniziativa incentivata dalla Regione. L’educazione alimentare è a tutti gli effetti parte integrante del percorso scolastico e assume un ruolo fondamentale nell'educare i bambini a un'alimentazione corretta, aiutare i bambini a consumare prodotti stagionali del territorio è anche una concreta politica educativa per la salvaguardia ambientale».
Ecco dunque che arriva questo bando: il Comune nel selezionare – fra i prodotti segnalati – quelli da avviare a “progetto” terrà in conto il valore nutrizionale dell'alimento, la compatibilità con le diete approvate dalla Asl e le caratteristiche del prodotto come stagionalità, qualità e territorialità.
Il Comune intende, dai prossimi approvvigionamenti, promuovere al massimo il rispetto della salute, dell'ambiente e soprattutto potenziare gli acquisti a chilometro zero e a filiera corta.
Per “chilometro zero” si intende un sistema di approvvigionamento incentrato su prodotti che non devono compiere lunghi percorsi fra campo di produzione/produttore e consumatore finale, e che quindi, oltre ad assicurare una migliore “qualità del mangiare”, limita l'inquinamento atmosferico.
Per “filiera corta” (o circuito breve) si intende un circuito virtuoso in cui sono limitati o azzerati i passaggi “intermediazione” fra chi produce e chi consuma; il circuito breve favorisce i processi di qualità, di stagionalità dei prodotti e di preservazione delle tipicità territoriali.
La fornitura di generi alimentari a “chilometro zero” e “filiera corta” rappresenta pertanto un importante obiettivo dell'amministrazione comunale volto a coniugare, nelle proprie scuole, “la buona ristorazione” con la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico con il rafforzamento della relazione socio-economiche territoriali e, non da ultimo, volto a incentivare lo sviluppo dell'economia locale.
L’avviso di indagine di mercato viene pubblicato in queste ore sul sito del Comune di Empoli e contiene tutti i requisiti e le modalità per poter partecipare attraverso la compilazione di un modulo. Eventuali richieste di informazioni e di chiarimenti potranno essere presentate, al Comune, a mezzo PEC, alla seguente casella di posta elettronica certificata: comune.empoli@postacert.toscana.it
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa
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