Si è aperta, molto giustamente, una discussione sulla prospettiva della scuola dell'infanzia e della scuola primaria in Valdegola. Le tendenze demografiche in atto mettono a grave rischio la possibilità che i plessi di Balconevisi e di La Serra, così come sono, possano continuare a vivere ancora a lungo. E gli interventi di aggiustamento che sono fin qui stati proposti o messi in atto, sugli orari e sull'ottimizzazione del trasporto pubblico degli alunni, pur avendo una loro utilità, non sono certo tali da risolvere la situazione al di là dei prossimi due o tre anni al massimo.
Continuare a garantire nel territorio della Valdegola un servizio scolastico efficiente, evitando fenomeni di dispersione, è però fondamentale, non solo per salvaguardare un presidio culturale in quel territorio, ma anche per invertire una tendenza all'abbandono dei centri collinari e al congestionamento di quelli situati nella valle dell'Arno.
Tutto questo crediamo non si possa fare scegliendo la strada, indubbiamente più facile e probabilmente più pagante, in termini elettorali, nell'immediato, di difendere con qualche aggiustamento, i due plessi di Balconevisi e La Serra così come sono. Se si rimane su questa strada, tra cinque anni di due plessi scolastici non ne avremo più nemmeno uno.
Crediamo che, aldilà dei provvedimenti immediati che sono stati assunti e che non contestiamo, sia necessario ragionare nei termini di una prospettiva di medio periodo per garantire insieme il diritto allo studio e a un’educazione di qualità dei bambini che abitano nei piccoli centri e un consolidamento dei centri comunali nel quadro di una valorizzazione unitaria del territorio della Valdegola e delle sue specificità. Occorre in primo luogo il coraggio politico di puntare su una seria programmazione e su un progetto di eccellenza dell'offerta scolastica.
Crediamo che si debba puntare sull'attuazione di un polo unico dell'infanzia e della scuola primaria della Valdegola a La Serra, cercando prioritariamente di realizzarlo attraverso la qualificazione di strutture già esistenti o eventualmente di utilizzare aree già previste come fabbricabili nei piani urbanistici vigenti.
Pensiamo inoltre che l'autonomia scolastica debba essere coinvolta nella definizione di un progetto educativo che arricchisca la capacità di attrazione della nuova struttura, e che l'Amministrazione Comunale debba farsi carico di una proposta di riutilizzazione per finalità educative, culturali e di aggregazione delle strutture scolastiche esistenti per cui non potrà essere mantenuta l'attuale destinazione.
Tra l'altro si tratta di discutere seriamente con la popolazione di un centro storico come Balconevisi, con 300 abitanti e scarse prospettive di crescita della popolazione in età scolare, ma con un tessuto associativo molto ricco e con tradizioni importanti. Ormai a Balconevisi sono estremamente ridotti i servizi e gli spazi collettivi utilizzabili permanentemente, e non solo in particolari occasioni dell'anno: forse a mantenere e accrescere la vitalità di un centro come questo un polo aggregativo permanente e polivalente, che combinasse la sede delle associazioni, occasioni di incontro di tipo ricreativo, culturale e di valorizzazione del territorio, la presenza secondo un calendario definito di determinati servizi di tipo sanitario o amministrativo, potrebbe essere più utile di una scuola elementare.
Su questi temi abbiamo presentato una mozione. Speriamo che la maggioranza accetti di discuterne seriamente in Consiglio Comunale, e non la respinga a priori come ha fatto nel caso della nostra proposta per il Centro Medico di Ponte a Egola e in molte altre occasioni.
Manola Guazzini e Matteo Squicciarini, gruppo consiliare CambiaMenti
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