Giorno della Memoria all'Università di Firenze, Dei: "Nelle nuove generazioni idea di società giusta"
“E’ un momento molto delicato, con tanti rischi che quanto è stato dichiarato morto e sepolto dal giudizio della storia possa in altre forme e contesti rinverdirsi. L’errore più grave che potremmo fare è quello di sottovalutare o di ricondurre tutto alla libertà di pensiero od opinione”. Lo ha detto il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, che ha aperto questa mattina la celebrazione del Giorno della memoria deponendo una corona d’alloro presso la lapide che ricorda gli universitari allontanati a seguito delle leggi razziali. “L’Università vigilerà severamente contro ogni deriva per l’affermazione dei diritti della nostra Carta Europea di cui celebriamo quest’anno il ventennale: dignità, solidarietà, giustizia, cittadinanza, uguaglianza e libertà”. Il rettore ha fatto poi riferimento alla necessità di sviluppare spirito critico e capacità di giudizio ragionato: “La demonizzazione, il dileggio, la presa di giro veicolati sui social non ottengono alcunché, dobbiamo mettercelo bene in testa. Abbiamo bisogno di tempo, di un lungo e paziente percorso di recupero di valori e rigenerazione di nuovi ideali che sappiano essere attrattivi e che ci proiettino nel futuro guardando al passato non in modo retorico”.
“L’Università – ha aggiunto Luigi Dei - è pronta a questa opera resistente di ricostruzione di valori; se invece facessimo come coloro che non si opposero e così facendo permisero, o comunque non lottarono, perché non accadesse, l’allontanamento delle nostre colleghe e dei nostri colleghi, delle studentesse e degli studenti dagli atenei, ci renderemmo complici delle possibili ignominie future”.
La cerimonia è proseguita con una performance teatrale su Primo Levi, a cura del Laboratorio teatrale dell'Istituto d’istruzione superiore Ferraris-Brunelleschi di Empoli e con un intervento musicale dei musicisti e dei coristi dell’Ateneo.
Proseguono le iniziative UNIFI
Le iniziative dell’Ateneo per il Giorno della Memoria proseguono nei prossimi giorni: domani, martedì 28 gennaio, è in programma “Distilla veleno una fede feroce. Shoà e letteratura” incontro curato da Ida Zatelli, docente di Lingua e letteratura ebraica (ore 15.30 Biblioteca Umanistica - Sala Comparetti, Piazza Brunelleschi, 3-4).
Martedì 4 febbraio l’incontro “Una riflessione condivisa dopo il Giorno della Memoria” con Ugo Caffaz, consigliere per le politiche della Memoria della Regione Toscana (ore 15 - Campus delle Scienze sociali -
Edificio D6 – aula convegni 018, via delle Pandette, 9) conclude il ciclo di incontri “A futura memoria”, occasioni di approfondimento contro ogni forma di razzismo e discriminazione, promossi dall’Ateneo con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.
Mercoledì 5 febbraio (ore 21- Teatro Niccolini, via Ricasoli, 3) è in programma il concerto "Temuto come grido, atteso come canto" del musicista e poeta Michele Gazich, accompagnato da Marco Lamberti. Il programma include brani dal suo ultimo ciclo di canzoni che racconta la deportazione degli ebrei, avvenuta nel 1944 dall'isola-manicomio di San Servolo a Venezia.
Fonte: Università degli Studi di Firenze