Apriamo l’anno con una notizia pessima, assolutamente inaspettata e fuori da ogni accordo preso finora. L’edicola confiscata in Borgo Stretto è stata rimossa dal Comune di Pisa ieri.
Dalle testimonianze raccolte ci è stato garantito che fino al 31 dicembre l'Edicola era al suo posto. Abbiamo lavorato con impegno per mantenere vivo il simbolo che l’impronta della criminalità organizzata ha lasciato sul nostro territorio; non più tardi dello scorso Maggio le settimane di mobilitazione per l’Edicola avevano risvegliato l’interesse cittadino sul tema. Grazie alla mobilitazione di un’ampia fetta della popolazione, dalle scuole alle associazioni studentesche, e il supporto in prima persona di Don Ciotti, del Sindaco di Pisa Michele Conti, oltre che l’impegno garantito dai Rettori delle Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna, erano stati presi accordi con l’amministrazione comunale per preservare questo simbolo, garantendo una continuità nel messaggio e nell’utilizzo a scopo sociale.
Le nostre domande sono tante, così come è tanta l’indignazione e la rabbia per un atto che non tardiamo a definire come vile. Non solo hanno rimosso un simbolo della lotta alla criminalità organizzata, ma oltretutto hanno distrutto tutti i messaggi di speranza che i ragazzi delle scuole avevano appeso all'Edicola. Ci siamo recati personalmente in Comune, ma ci hanno detto che sono tutti in ferie. Hanno rimosso la speranza di cambiamento mentre erano in ferie.
Fattori (Sì): “Rimozione edicola è pessimo segnale per tutti, salvo che per la mafia”
“La denuncia di Libera ci lascia esterrefatti. Il Comune di Pisa, e dunque il suo Sindaco Michele Conti, all’improvviso e senza comunicare niente a nessuno ha fatto rimuovere l’edicola di Borgo Stretto. Si trattava di un bene confiscato alla mafia di cui la società civile chiedeva un riutilizzo a fini sociali”, dichiara Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra in Consiglio regionale. Il quale attacca duramente l’amministrazione comunale: “Si è voluto cancellare un simbolo concreto della lotta alla criminalità organizzata, su cui i ragazzi delle scuole avevano lasciato numerosi messaggi di speranza. Questa improvvisa cancellazione è pessimo segnale per tutti, salvo che per la mafia”.
“Come Sì Toscana a Sinistra porteremo immediatamente la questione in Regione attraverso un’interrogazione, quella dell’amministrazione pisana è una scelta gravissima e uno schiaffo a chi ogni giorno è impegnato nel contrasto alle mafie anche nella nostra regione. Ne dovranno rendere conto”, termina Fattori.
Diritti in comune: Vile e intimidatoria la rimozione dell'edicola di Libera a Pisa
Con un gesto di una prepotenza senza precedenti, l’amministrazione Conti ha aspettato le feste natalizie per cancellare, possibilmente nel silenzio, il simbolo della lotta alla criminalità a Pisa. Simbolo che esiste perché, purtroppo, la criminalità organizzata nella nostra città è presente: ricordiamo, infatti, che l’edicola in Borgo Stretto era stata confiscata alla mafia.
Per difenderla, oltre alla cittadinanza, si era mobilitato addirittura Don Luigi Ciotti, ospite della nostra città lo scorso maggio. Il Sindaco per l’occasione si era fatto anche fotografare insieme a lui, proprio lì davanti, per rassicurare i molti che si erano attivati per difendere un bene dal così alto valore simbolico.
Sappiamo che Libera non è stata minimamente coinvolta, né avvisata. E pertanto non esitiamo a definire vile questo atto, che prova a delegittimare la lotta alla mafia, privando la città di uno dei suoi maggiori simboli. Abbiamo chiesto di vedere con quali atti, quando e da chi è stato deciso il blitz. Abbiamo chiesto un consiglio comunale ad hoc: la Lega e i suoi alleati devono affrontare una discussione pubblica, assumendosi la responsabilità delle proprie scelte, in modo che la cittadinanza che lotta per la legalità possa farlo fino in fondo.
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