In questi giorni abbiamo appreso dai giornali diverse notizie:
- MSC,GIP, Spinelli non hanno avanzato un’offerta d’investimento nella costruenda Darsena Europa
-l’operatore marittimo Hapag-Lloyd ha basato a Genova l’headquarter della divisione Sud Europa
-l'inaugurazione della piattaforma Maersk di Vado (Savona) per un sistema unico ligure con tre piattaforme per i containers
- Rete Ferroviaria Italia (RFI) investirà 26 milioni per i collegamenti ferroviari della Piattaforma Maersk di Vado ligure.
Sembrerebbe quindi che le compagnie di trasporto marittimo abbiano ormai preso delle decisioni su quali porti investire e Livorno non è fra questi. Si concretizzano quindi le preoccupazioni di alcuni operatori livornesi per i tempi di realizzazione del progetto Darsena Europa:
“una Piattaforma più piccola con una banchina da 750 metri ed una da 250 consentirebbe in ogni caso una operatività doppia di quella attualmente conseguita dal terminal TDT” (Darsena Toscana) e che “ la movimentazione dei container non è
detto che diventi il settore trainante del porto e altri settori come specialmente i ro-ro, le auto nuove ed il forestale devono essere seguiti con grande cura data la loro incidenza sul traffico totale”.
L’attrattività dei porti è condizionata anche dalla facilità del collegamento ferroviario con il corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo, che sarà raggiunto a Prato sia da quello di Livorno che da quello di La Spezia; quest’ultima però potrà collegarsi facilmente anche da Parma via Pontremoli, dove la RFI ha intenzione di potenziare la linea.
Ribadiamo quindi la nostra preoccupazione per i rischi di erosione del Calambrone e Marina di Pisa e di inquinamento delle acque dell’Area Marina Protetta delle Melorie che potrebbero far perdere la “Bandiera blu” alla nostra costa a causa del gigantismo del progetto Darsena Europa, per il quale iniziano anche ad evidenziarsi problemi di finanziamento e di redditività. Siamo pronti ad una protesta sul litorale.
Chiediamo attenzione alla costa pisana sia per erosione che per l’inquinamento.
Proponiamo, quindi che sarebbe il caso di investire sulla costa con infrastrutture di comune interesse:
-ripristinare l’interfaccia Ferrovia-Aeroporto sfruttando l’investimento previsto per il By pass di Pisa migliorandolo con una interfaccia per l’Aeroporto per collegarlo da Est alla linea di Firenze
- progettare un corridoio tirrenico ferroviario di Alta Velocità che potrebbe essere una strategica alternativa nazionale all’unica dorsale appenninica per evitare che in caso di incidente (vedi le preoccupazioni per i ponti dopo il recente terremoto nel Mugello) l’Italia sia tagliata in due.
Il Presidente Amici di Pisa
Stefano Ghilardi
Notizie correlate
Tutte le notizie di Pisa
<< Indietro