D-Scream, l'Osservatorio sulle discriminazioni di Pisa, ha segnalato nelle scorse settimane a L'Altro Diritto Onlus il bando per il “Premio mamma 2019” indetto dal Comune di Pisa tramite la Società della Salute per gli evidenti profili di discriminazione diretta e indiretta presenti nel bando, in particolare per quanto riguarda i criteri di accesso tra i quali si prevede la richiesta del permesso di soggiorno di lungo periodo e la premialità della storicità della residenza.
“L'Altro diritto Onlus” – iscritta dal 2015 al “Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni” gestito dall'UNAR - ha raccolto la segnalazione e nella giornata di oggi ha inviato formale diffida via PEC al Comune di Pisa e alla Società della Salute affinché procedano alla rimozione di tali profili discriminatori.
Non ci poteva essere giorno più adatto visto che proprio questa mattina la maggioranza leghista ha approvato in Consiglio Comunale il Documento Unico di Programmazione 2020-2022, in cui sono contenute previsioni discriminatorie per i posti degli asili nido e le politiche di welfare dalla casa ai servizi sociali dall'amministrazione leghista, come mostrato anche dal parere legale redatto dalla stessa Onlus su richiesta del gruppo consiliare Diritti in comune.
Per quanto riguarda il “Premio mamma 2019”, leggiamo nella diffida che “nella parte in cui subordina l’accesso alla misura ai soli cittadini di Paesi terzi che siano titolari di permesso di soggiorno CE di lungo periodo, costituisce una discriminazione fondata sul fattore della nazionalità, come tale vietata dall’art. 3 della Costituzione, dalla normativa nazionale e dai Trattati (e dalla normativa derivata) dell’Unione europea cui il legislatore deve intendersi costituzionalmente vincolato ex art. 117 Cost.”, come ancora per quanto riguarda la residenza si legge “Parimenti illegittimo in quanto discriminatorio, deve ritenersi il requisito di cui all’art. 2, punto 2, per cui è richiesto, ai fini dell’accesso alla prestazione, “di essere residente nel Comune di Pisa da almeno 5 anni continuativi”. Analogamente devono ritenersi illegittimi anche i criteri preferenziali individuati nel bando in contestazione, che prevede l’assegnazione di un punteggio maggiore a seconda dell’anzianità di residenza nel Comune di Pisa. “
Occorre fermare le politiche discriminatorie ed antisociali di questa maggioranza che servono solo ad eccentuare le differenze e a colpire chi è più in difficoltà, indistintamente dalla propria provenienza. Invitiamo il Sindaco Conti e l’Assessora Gambaccini, in qualità di Presidente della Società della salute, a rispettare la legge e a non esporre l’amministrazione a contenziosi e a possibili danni erariali.
Fonte: Diritti in Comune - Ufficio stampa
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