Jessica Li Pizzi incoronata Cuoca d'Italia: l'intervista da Certaldo dopo la vittoria
Jessica Li Pizzi, la giovane 27enne di Certaldo vincitrice del programma Cuochi d'Italia condotto da Alessandro Borghese su TV8, ha parlato in queste intervista esclusiva per gonews.it, raccontando il suo lavoro e la sua esperienza, così come davanti alle telecamere.
Un mestiere il suo derivante da una passione che Jessica ha avuto fin da piccola: la cucina. Una ragazza, o meglio una donna che si è 'fatta da sola', attraverso il lavoro e l'esperienza. Questo perché non c'è stata una formazione particolare dietro il suo successo ma tanto lavoro iniziato da giovanissima, ottenendo posizioni sempre più alte: da lavapiatti a chef.
Jessica ha trionfato sul grande schermo come cuoca d'Italia, portando davanti agli occhi dei telespettatori le tipiche tradizioni toscane e del suo territorio, che con l'avvento della nouvelle cuisine e dei nuovi cibi esteri sembra stia scomparendo. Ha giocato con i prodotti locali, come con l'immancabile cipolla di Certaldo prodotta nel paese dove abita, fino alle zuppe tradizionali. È proprio per questo aspetto, e non solo per la sua certificata capacità e professionalità, che ha ottenuto i riconoscimenti del sindaco di Certaldo Giacomo Cucini e di molti compaesani e toscani, che hanno rivisto la propria storia culinaria riproposta nella sfida tra i fornelli d'Italia.
Riconoscimenti che sembrano continuare, poiché Jessica ci ha dato una notizia in anteprima: "Il 28 dicembre mi verrà consegnato un attestato dalla Regione Toscana e dal Comune di Certaldo, come ringraziamento per aver portato la Toscana e la tradizione in tv".
Formata dalle tante esperienze lavorative, Jessica al momento lavora al Caffè di Alice di Martignana. Dopo la vittoria sono tanti gli appuntamenti culinari a cui partecipa, tutti sold out, come quelli al Caffè dove lavora e in altri ristoranti.
Entrando nel vivo della conversazione Jessica, cresciuta a Gambassi Terme ma che vive a Certaldo con il fidanzato, ha raccontato se stessa: le sue origini, il suo lavoro e il dietro le quinte della sfida dei 20 chef, rappresentanti le ricette tipiche delle regioni dello stivale.
Com'è stata la trasmissione ed essere in un contesto televisivo?
"Tutto lo staff che lavora per il programma è meraviglioso. A partire da chi ti chiama per le ricette o per fissare la ripresa della puntata fino alla sarta, la parrucchiera e i truccatori. In modo particolare chi mi ha seguito di più è stata Miriam, che mi è stata vicino a livello morale essendo io una persona molto emotiva. In questo contesto è importante perché l'ansia quando ti prende ti prende e lei, Laura e Luigi sono stati molto bravi a calmarmi, poichè in quei momenti se sei preso dal panico è un disastro".
E Borghese? Com'è dal vivo?
"Fuori dalla trasmissione non lo so, perché i partecipanti lo vedono da dietro le quinte ma di sfuggita. So comunque che il suo lavoro lo sa fare più che bene. Tante volte mi sono persa ma mi ha riportato sulla retta via".
Dopo essere stata incoronata Cuoca d'Italia, come sta andando la tua attività al ristorante?
"Il lavoro sta andando bene. Sono stata chiamata da diversi posti e ristoranti, dove faccio le cene con il menù di Cuochi d'Italia. C'è chi mi chiama da agriturismi, per cene private a casa oppure come al caffè di Alice, dove abbiamo fatto sold out tutte e due le volte. Ho quindi avuto molto riscontro positivo e ovviamente anche delle offerte di lavoro, però quella vera e buona ancora non è arrivata. Sono ancora sul 'chi va là' ".
In questa esperienza, cosa ti sei portata dietro della Valdelsa e cosa hai imparato dai tuoi territori?
"Sicuramente la mia cipolla di Certaldo. Poi sono state tante le persone che mi hanno ringraziata per come io ho saputo portare la vera tradizione in un programma di cucina: la trippa, le zuppe, l'osso buco alla fiorentina, il cervello fritto. C'è gente che si è domandata, 'ma questa è pazza, cucina il cervello', ma in molti mi hanno detto invece che con questo piatto li ho riportati all'infanzia, poiché prima dell'avvento della 'mucca pazza' era molto diffuso".
Riguardo al futuro? Hai dei sogni nel cassetto?
Il sogno nel cassetto è lavorare, trovare un'occupazione stabile dove ci possa rimanere a lungo, e che mi dia la possibilità di viaggiare.
Infine torniamo alle origini, come vi siete incontrate tu e la cucina?
Ho riscontrato la passione per la cucina fin da piccola, attraverso la magia che si faceva con farina e uovo, ovvero la pasta frolla. Da quel momento ho iniziato a fantasticare. Poi con gli eventi di paese, come la Festa dell'Unita di Castelfiorentino, dove vedevo tegamoni pieni di profumi e mi piaceva. È cominciato tutto da lì, sono partita dal nulla. Ho iniziato a lavorare quando avevo 16 anni in un primo ristorante a Castelfiorentino, come lavapiatti e pulizia del pesce e delle verdure. Poi son salita sempre di più. Non ho fatto la scuola, cosa che mi piacerebbe molto fare, oltre a un corso di pasticceria. Concludo ringraziando ancora il 'poero Delio' che mi sta vicino e mi appoggia sempre".
Margherita Cecchin