Nelle scorse settimane è uscito sui giornali uno studio epidemiologico che il CNR aveva elaborato su richiesta del Comune di Pisa, anche grazie al nostro lavoro dentro e fuori il Consiglio comunale. L'indagine valutava l'impatto sulla salute della cittadinanza di traffico veicolare, inceneritore, caldaie per riscaldamento, e alcuni impianti industriali. Come ripreso dalla stampa, i dati relavi a Porta a Mare, Ospedaletto e litorale sono preoccupanti. In generale, in città sono stati così stimati 5,4 decessi per anno attribuibili all’effetto dell’inquinamento.
Lo studio individuava anche dei limiti della propria analisi, con particolare riferimento agli impatti dovuti al traffico veicolare e alle ricadute delle emissioni dagli impianti della limitrofa area industriale del comune di Livorno, in particolare del polo petrolchimico. Per questo suggeriva l’opportunità di proseguire l’osservazione epidemiologica con "approfondimenti, e lo sviluppo di strumenti di garanzia delle misure di tutela della salute della popolazione residente nel territorio" .
In attesa dei risultati di ulteriori analisi sulla salute, è già comunque possibile fare da subito molto per controllare la qualità dell'aria nella nostra città. Ad oggi infatti l'inquinamento atmosferico a Pisa viene monitorato soltanto da due centraline: quella di Via del Borghetto e quella dei Passi. Fino al 2007 ne erano attive ben 7. Quella situata a Porta a mare in particolare aveva consentito di quantificare l'impatto inquinante della Saint Gobain e del traffico sull'Aurelia, il cui traffico è cresciuto ulteriormente in questi anni.
Anche alla luce dei risultati dell'indagine epidemiologica e delle sue raccomandazioni, non è più rimandabile la nuova installazione di centraline di monitoraggio che, collocate in posizioni strategiche e adeguatamente tarate, forniscano dati capillari e costanti sulle diverse fonti di inquinamento atmosferico. E' infatti solo su accurate basi conoscitive che si possono sviluppare gli strumenti e le politiche per tutelare la salute della popolazione, come da anni viene richiesto anche da comitati di quartiere, associazioni ambientaliste e singoli cittadini che chiedono di conoscere meglio le condizioni della qualità dell'aria che respiriamo.
Occorre investire più risorse per avere un quadro conoscitivo dettagliato della qualità dell'aria in città, sulla cui base ripensare le politiche della mobilità. Per questa ragione abbiamo presentato un emendamento al bilancio previsionale 2020 del Comune di Pisa, chiedendo che 100.000 euro vengano utilizzati per acquistare e installare due centraline di monitoraggio dell'aria a Porta a mare e Oratoio: due delle zone più critiche evidenziate dall'indagine del CNR. Le risorse necessarie possono essere recuperate tagliando l'acquisto di ulteriori impianti di videosorveglianza, spesso di poca o nulla utilità per la sicurezza dei cittadini, ma funzionali solo alla propaganda securitaria della giunta.
L'installazione di centraline per la qualità dell'aria è una nostra battaglia storica. Nel 2016 abbiamo portato in Consiglio Comunale una mozione di iniziativa popolare promossa dal Circolo PRC di Porta a mare: il documento era stato approvato all'unanimità, includendo un secondo impianto di monitoraggio a Oratoio, però non è mai stato attuato. Per noi, invece, la tutela della salute e dell'ambiente è una priorità di cui prendersi cura e su cui investire.
Fonte: Una città in comune - Rifondazione Comunista - Pisa Possibile
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