Maltempo, continua l'allerta in Toscana: dichiarato stato d'emergenza
Come è messa la Toscana il giorno dopo la grande paura? Facciamo il punto della situazione nella Regione, dopo che per più di ventiquattro ore c'è stata molta apprensione in special modo nel comuni bagnati dall'Arno o dall'Ombrone.
Nel pomeriggio tutti gli idrometri dei fiumi e dei canali toscani al momento sono tornati in condizioni normali, sotto il primo livello di guardia. Solo l'Arno a Pisa e l'Ombrone a Grosseto sono scesi soltanto sotto il secondo livello di guardia e sono quindi sotto osservazione da parte dei servizi regionali.
La situazione in tutta la Toscana
Una notte tranquilla, con le piene dei fiumi che, seppur lentamente, calano in tutta la Regione. E' quanto emerge dal punto effettuato stamattina presso la Sala operativa unificata della Protezione civile toscana. La ricognizione con i territori interessati dal maltempo delle ultime ore ha dato un quadro in via di normalizzazione. Alle 12 è prevista una nuova riunione per stilare un primo elenco dei danni patiti nelle zone più colpite.
A Pisa la situazione è sotto controllo, in nottata nessun problema particolare. La piena dell'Arno sta calando lentamente. Nelle prossime ore, presumibilmente in serata, la situazione rientrerà nella normalità. In provincia riaperti i ponti e la viabilità è tornata alla normalità.
Anche in provincia di Livorno la situazione si sta normalizzando. Nella zona del Cecina la notte è passata senza problemi di rilievo. Ci sono novità sul concorso per geometra.
Nella Città metropolitana di Firenze la piena sta rientrando sotto il primo livello di guardia. Piccoli smottamenti sugli argini in via di verifica. Nessuna criticità sulla viabilità relativa al maltempo. Gli sfollati di ieri nella zona di Fucecchio rientreranno nelle loro case in mattinata mentre la famiglia sfollata di Signa ha l'abitazione danneggiata e non potrà rientrare in tempi brevi. Al momento è ospitata in albergo.
In provincia di Lucca situazione sotto controllo, le scuole sono aperte in tutti i comuni.
La situazione in Provincia di Grosseto
La Protezione Civile della Regione Toscana riepiloga i danni e la situazione in Provincia di Grosseto. I danni maggiori si sono registrati nella zona di Polverosa, in seguito alla tromba d'aria che ha interessato la zona di Polverosa all'alba di ieri. Interessai una decina di immobili, a tutt'ora i vigili del fuoco stanno lavorando per una prima messa in sicurezza dell'area, a difesa dell'incolumità pubblica. Si ricorda che in quella zona sono state evacuate in quella zona 44 famiglie che progressivamente stanno tornando alle loro abitazioni.
La zona di Albinia interessata ai lavori effettuati dalla Regione Toscana non ha subito danni anche a fronte dell'esondazione del fiume verso l'argine remoto. la Regione Toscana informa che, per quanto riguarda il completamento dei lavori della zona, la gara per la cassa di Camporegio - per un importo complessivo di 30 milioni - è in corso di svolgimento. L'avvio dei lavori è previsto per la prossima primavera. Registrate alcune esondazioni episodiche nel reticolo secondario senza particolari danni.
Sulla zona a monte della città di Grosseto (Grosseto Camapagnatico,) sono state segnalate somme urgenze sul reticolo idraulico secondario. Risultano tuttora interrotte le strade provinciali 75, 79,94, 101,102,113,114,137. A Grosseto città risultano danni ad alcune scuole.
Per quanto riguarda la piena transitata sull'Ombrone, al momento non si segnmalano criticità rilevanti. I consolidamneti arginali realizzati sul corso d'acqua dal 2010 ad oggi hanno garantito una gestione dell'emergenza senza preoccupazione di cedimento degli argini stessi.
Nessuna criticità rilevante si è registrata sul Bruna, grazie anche agli inrerventi effettuta. Vengono segnalati danni con necessità di interventi di ripristino sulla vabilità secondaria.
Il post di Enrico Rossi
"Ieri, e un po’ anche oggi, ci dispiace che come Toscana abbiamo deluso tv e media nazionali che si aspettavano di vedere la Regione sommersa da un’alluvione.
Certo, abbiamo avuto molti problemi puntuali e oggi li conteremo, ma le nuove casse di esondazione, i nuovi argini e i lavori di manutenzione hanno fatto si che il sistema idraulico principale facesse fronte alle piogge davvero intense di questi giorni.
Eccezionale anche il lavoro della protezione civile e dei sindaci. Nessuno è stato lasciato solo.
Continueremo su questa strada senza curarsi di lasciar deluso chi vorrebbe una Toscana al disastro".
Dichiarato lo stato d'emergenza
Dichiarato lo stato di emergenza regionale. È quanto ha fatto la Giunta regionale, su proposta del presidente Enrico Rossi, in apertura della seduta di questa mattina. La dichiarazione consentirà anche di chiedere al Governo un'analoga dichiarazione di emergenza nazionale, consentendo così di attivare finanziamenti e di velocizzare le procedure a favore sia dei soggetti pubblici che privati.
Subito la ricognizione dei danni per ottenere le risorse
La Sala operativa unificata della Protezione civile toscana ha tenuto una riunione in video-conferenza con le istituzioni territoriali coinvolte dal maltempo delle ultime ore. Dopo una prima ricognizione sugli eventi attivi, tutti in remissione, il direttore regionale Giovanni Massini e il responsabile della Protezione civile Bernardo Mazzanti hanno indicato le modalità con cui raccoglieranno una prima stima dei danni subiti dai territori.
Già nel pomeriggio di oggi i Comuni interessati dovranno raccordarsi con le Province e le Prefetture che coordineranno l'invio delle schede danni affinché la Regione Toscana possa attivarsi più rapidamente possibile per l'assegnazione delle risorse nel rispetto delle procedure previste dal Codice della Protezione civile.
Il presidente Rossi ha già dichiarato lo stato di emergenza regionale e nelle prossime ore sarà chiesto al Governo un'analoga dichiarazione di emergenza nazionale, consentendo così di attivare finanziamenti e di velocizzare le procedure a favore sia dei soggetti pubblici che privati.
Maltempo nel Cuoio
Qui la situazione aggiornata nel Comprensorio del Cuoio.
Maltempo nell'Empolese Valdelsa
Qui la situazione aggiornata nell'Empolese Valdelsa.
Il dispiegamento di mezzi e forze a Pisa
Per affrontare l’emergenza Arno erano presenti presso la sede centrale e in località CNR, 70 unità suddivise tra sommozzatori, personale anfibista con tre mezzi anfibi provenienti dalle Marche, un nucleo specializzato per il soccorso acquatico oltre a strutture logistiche mobili in caso di necessità. Il personale provenienti dai vari comandi della Toscana non interessati dall’emergenza è da fuori regione. Dal punto di vista operativo stanotte non si segnalano interventi di rilievo quindi aldilà dell’emergenza nessuna situazione critica.
Mentre nella mattinata di ieri 20 esperti in tecniche SAF hanno assistito il personale della esercito nel montaggio delle paratie realizzando linee vita per metterli in condizioni di sicurezza e per poter operare.
A partire dalle 13.30 circa la Protezione Civile ha emesso un nuovo bollettino per rischio idraulico che declassa a gialla la criticità dell’allerta meteo, fino alle 23.59 di oggi lunedì. Prosegue però il maltempo, prevista una nuova allerta gialla per pioggia e temporali da oggi lunedì fino alle 23.59 di martedì.
“Passata l'emergenza – ha dichiarato il sindaco Michele Conti - la città tira un sospiro di sollievo, torna alla normalità e si rimette in moto: abbiamo riaperto al traffico tutti i ponti e i lungarni del tratto cittadino. Le attività commerciali della città accolgono i clienti già dalle ore 12.00. Domani uffici pubblici, scuole e università regolarmente aperte”.
Il Consiglio Comunale previsto per domani martedì 19 novembre per sicurezza è stato comunque spostato a giovedì 21 novembre alle ore 14.30. L’incontro organizzato dall’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani con le associazioni culturali della città previsto per oggi, è spostato a domani martedì 19, alle ore 17.30 presso il Centro espositivo SMS.
Parla il meteorologo Baldacci: "Il tempo dei prossimi giorni"
Il meteorologo Gordon Baldacci ha spiegato la situazione a Radio Lady: "Ci sono state schiarite stamani, le cose sono andate meglio del previsto. C'era timore per la notte, ma fortunatamente non ci sono state precipitazioni importanti. Avremo altre piogge a partire dal pomeriggio, poi nella notte e nella mattinata di domani. Mercoledì mattina e pomeriggio ci sarà sole. In serata ci sarà il peggioramento ma non paragonabile a quanto accaduto. Allerta? Le precipitazioni non saranno estese a tutta la regione. Venerdì venivamo da 12 giorni su 14 di precipitazioni, nell'arco di 48-60 ore sono scesi 90 mm d'acqua. La perturbazione era stata inquadrata, comunque. Vanno ringraziati i volontari, c'è gente che non dorme dalla mattina di sabato e c'è anche chi lavora per aiutarli".
Danni anche in Maremma
Il giorno dopo la grande paura, le azioni incredibili del nostro sistema di protezione civile, del corpo dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine e del soccorso, la maremma si rialza e fa la conta dei danni patiti soprattutto dai territori rurali e dalla nostra agricoltura. Secondo Confagricoltura Grosseto, tra terreni allagati e strutture andate perdute o danneggiate, la stima potrebbe essere superiore ai 3 milioni di euro. “Siamo già pronti a fare una verifica più puntuale di quanto accaduto - spiega il presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi -, ma dalle indicazioni che abbiamo i danni patiti supereranno i 3 milioni di euro e se accerteremo che non sussistono le condizioni per richiedere lo stato di calamità naturale, siamo pronti a bussare alla Regione Toscana per attivare interventi a sostegno delle imprese. Speriamo adesso - conclude Tocchi - che le condizioni meteo migliorino, per non aggravare le difficoltà di una agricoltura che rischia di non poter effettuare le semine per l'impossibilità ad entrare nei campi.”
Il punto dai Consorzi di Bonifica
Un giorno e una notte di intenso lavoro per uomini e mezzi dei Consorzi di Bonifica della Toscana. «Siamo di fronte a una pioggia eccezionale – spiega il presidente di Anbi Toscana, Marco Bottino – paragonabile a quella del 1992 e in alcuni casi superiore. Le criticità sono state tante e diffuse, ma per la quantità di pioggia caduta il reticolo ha retto. Molti episodi hanno evidenziato l’utilità delle opere di bonifica realizzate negli ultimi anni e della manutenzione. Non abbassiamo comunque la guardia: continueremo a vigilare tutta la notte soprattutto nelle aree più critiche, con massima attenzione a Pisa dove è prevista una piena importante dell’Arno».
Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord - Funziona senza intoppi il sistema dei canali e dei fiumi in Versilia. La pioggia che affligge il territorio dai primi giorni del mese viene raccolta nei corsi d’acqua e raggiunge il mare, sostenuta dal sistema delle idrovore che il Consorzio tiene accese. L’unico ostacolo è rappresentato dal livello del mare che è sopra i livelli medi degli ultimi dieci anni.
A Viareggio, a 15 anni dalla sua inaugurazione (novembre 2004) ancora una volta l’impianto idrovoro della Bufalina si è rivelato fondamentale per tenere sotto controllo il Lago di Massaciuccoli. Dal 4 novembre la Bufalina è stata accesa e ha scolmato 12 milioni e 600mila mc di acqua, spingendola nel mare. Il lago allora misurava +19 cm e nonostante tutta l’acqua che ha ricevuto, è salito solo fino a +26 di qualche giorno fa, + 25 oggi.
Risponde bene il reticolo dei canali principali e minori di Massa Carrara. L’acqua defluisce restando sotto i livelli di guardia. Accesi gli impianti idrovori del Brugiano e della Fossa Maestra. Le condizioni del mare rischiano di mettere in crisi il sistema idraulico della costa apuana: per questo il Consorzio attiva gli impianti idrovori. Personale reperibile al numero 331/6321.391
Situazione sotto controllo in Lunigiana. Restano sotto i livelli di guardia i fiumi principali (Bagnone, Aulella, Taverone e Magra) e il reticolo minore. Personale reperibile allo 331.6852074.
Consorzio in azione anche a Vicopisano. In mattinata, i tecnici consortili si sono attivati per istallare pompe mobili sul Fosso relitto del Serezza: la piena dell’Arno ha infatti prodotto la chiusura delle porte vinciane alla confluenza tra il Fiume e il Fosso, impedendo così al ramo relitto di defluire nel canale maggiore. Le pompe idrovore, quindi, sono fondamentali per prevenire problemi idraulici. Per emergenze, è attivo h24 il numero 348/8867459.
Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. Si sono verificate localizzate esondazioni soprattutto in Valdichiana, che hanno interessato alcune aree agricole. Non si sono invece registrati ad ora problemi di rilievo sui corsi d’acqua principali. I lavori di prevenzione effettuati dal Consorzio, sul reticolo in gestione, hanno permesso di tamponare una situazione che non è ancora uscita dalla fase dell’emergenza. Gli ultimi interventi di manutenzione sono stati realizzati ieri, sulla Reglia di Val di Capraia a Cortona dove è si è reso necessario chiudere alcune tane di animali che minavano un argine, e a Cesa, per liberare il tratto finale del rio di San Giovanni.
Attualmente, approfittando dei livelli dell’acqua in calo, sono in corso monitoraggi per verificare eventuali dissesti sulle sponde e criticità. Alcune, come quelle riscontrate in Valdarno, sul Cesto a Figline Valdarno e sul Resco nel comune di Castelfranco Piandiscò, e in Casentino, sull’Arno nel comune di Pratovecchio-Stia, sono state segnalate al Genio Civile Valdarno Superiore.
Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno. Quasi tutti i bacini idrografici del Medio Valdarno hanno raggiunto e poi superato il primo e poi il secondo livello di guardia nel corso della notte passata. Il primo a destare preoccupazione è stato il Torrente Ema che prima a Strada in Chianti e poi a Grassina ha sforato le soglie di attenzione arrivando a toccare quasi i 3 metri: entrata in funzione la briglia a bocca tarata di Capannuccia e gli argini di difesa della zona industriale di Meleto; sempre azionate le pompe idrovore dell’impianto che dalla Senice scarica nel Quadrelli a Quarrata.
Nel frattempo sono cresciuti oltre il secondo livello di attenzione anche Ombrone a Pontelungo e Marina a Calenzano; oltre il secondo livello anche Pesa, Greve, Bisenzio ed Elsa con interessamento delle opere idrauliche di difesa, a partire dapprima dalla cassa Filimortula e cassa Querciola.
Tutti i principali impianti idrovori del Consorzio della Piana fiorentina (Viaccia, Fosso di Piano, Castelletti e Crucignano) sono in funzione, mentre sui corsi d’acqua sono state attivate casse di espansione, aree di laminazione e briglie a bocca tarata.
Si segnalano esondazioni ed allagamenti dell’Elsa a San Gimignano; fuoriuscite sul Fosso di Rialdoli, affluente del Torrente Vingone a Scandicci; esondazioni dalla Sieve a Sagginale; qualche fuoriuscita registrata anche sul Torrente Zambra a Poggibonsi; sifonamento di un argine del Vingone a Lastra a Signa che è in fase di ripristino.
Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno. Il Consorzio sta lavorando da stamani per gestire la massima criticità, prevista nella notte in arrivo, quando si attende una consistente ondata di piena del fiume Arno. Sono state aperte per la prima volta, nel pomeriggio, le paratoie della cassa di espansione di Roffia a San Miniato (la cui manutenzione è affidata in parte al Consorzio) ed è dunque iniziato l’invaso dell’acqua che continuerà per le prossime ore. In azione tutti gli impianti presenti lungo il reticolo minore.
Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa. Potenziata la rete di bonifica e massima attenzione lungo il fiume Cecina, che sta dal pomeriggio di oggi registra una piena importante. Proseguono i monitoraggi del reticolo minore e sono stati attivati i vari impianti idrovori, a partire da quello della Mazzanta a Rosignano e La Paduletta a Livorno.
Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud. Nella mattinata di oggi, uomini e macchine sono intervenuti sul Torrente Sovata per la ripulitura e il ripristino del deflusso delle acque alla confluenza con il fiume Bruna nel comune di Castiglione della Pescaia. Nelle stesse ore le squadre dell’ente hanno ripristinato lo smottamento che ha interessato l’argine del fiume Albegna e sullo stesso fiume, che resta un sorvegliato speciale, hanno attuato un intervento di emergenza sul Ponte del Magione, alla confluenza del torrente Radicata con fiume Albegna, nel comune di Orbetello.
Massimo impegno anche nell’area senese, con verifiche sull’Arbia a Monteroni e sull’Ombrone a Buonconvento, dove il Consorzio ha individuato le problematiche da tenere sotto controllo e da affrontare una volta che la situazione si sarà normalizzata.
Campagne devastate nel Grossetano
Campagne devastate, capannoni scoperti, strade interrotte e allagate, poderi isolati, famiglie evacuate e colture danneggiate. È l’immagine della provincia di Grosseto colpita, nel corso di questo fine settimana, da una violenta ondata di maltempo.
“Mai come in questa occasione trova conferma il detto piove sul bagnato” commenta con amarezza il direttore di Cia Grosseto Enrico Rabazzi “ L’agricoltura sta passando uno dei momenti più critici e questa perturbazione andrà a colpire aziende che già sopravvivono con difficoltà”
“ Come Confederazione di Grosseto esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i cittadini anche se la nostra preoccupazione è, come è giusto che sia, per gli agricoltori che tra i tanti problemi oggi dovranno fare anche la conta dei danni causati dal maltempo per il quale ci stiamo attivando con la richiesta dello stato di calamità certi che ci sono tutte le condizioni per attivare le procedure. Stiamo seguendo con preoccupazione e apprensione le notizie che arrivano dalle diverse zone del territorio, soprattutto dalle aree adiacenti i fiumi Elsa, Albegna e Ombrone particolarmente colpite – spiega il direttore - per fare un censimento della situazione ed agire di conseguenza, perché siamo certi che anche in questa occasione a pagare il prezzo più caro, per i cambiamenti climatici, sarà il settore primario che già vive e lavora in una perenne situazione di incertezza a causa delle bizzarrie climatiche . Attualmente è impossibile fare una accurata stima dei danni ma sappiamo con certezza che si parlerà di milioni di euro. Campi coltivati affogano nell’acqua , colture invernali definitivamente compromesse, danni alle infrastrutture colpite dalla esondazioni e dalle raffiche di vento e mezzi agricoli che si trovavano nei capannoni danneggiati . Questa è la triste realtà della Maremma. Inoltre la preoccupazione, oltre che per le culture che in molti casi sono andate perse – precisa il direttore - riguarda le condizioni dei terreni che sono stati compromessi da tanta acqua. Si dovrà attendere che questa venga totalmente assorbita per poter fare una stima precisa, nel frattempo le aziende saranno costrette ad accollarsi ingenti spese non previste. Attendiamo anche notizie in merito alle zone attorno a Monte Antico dove i campi e le strade allagate hanno costretto gli uomini della prevenzione a intervenire con gommoni per mettere in salvo diverse famiglie. Oggi al Ministero chiediamo che venga non solo riconosciuto lo stato di calamità ma che vengano anche stanziati i relativi fondi, inoltre chiediamo un progetto a lungo termine di prevenzione e soprattutto chiediamo che l’agricoltore sia messo in condizione di fare reddito, solo in questo modo possiamo garantire un territorio monitorato e tutelato. Il settore primario – conclude - da tempo ha scelto di optare per iniziative per contrastare le avversità metereologiche anche con oneri economici importanti e oggi non possiamo accettare di dover subirne le pesanti ripercussioni".
Acquedotto del Fiora al lavoro
AdF, lavoro incessante per risolvere le criticità causate dal maltempo. Finora i tecnici sono intervenuti su oltre 200 segnalazioni per ripristinare i disservizi dovuti agli eccezionali fenomeni meteorologici che hanno interessato il territorio, tra cui il fermo di molti impianti a causa dell'assenza di alimentazione elettrica
Il gestore è al lavoro con numerose squadre per risolvere i disagi, per i quali si scusa con i cittadini: l’eccezionale ed elevata quantità di interventi da effettuare, a cui si aggiunge la situazione di alcune strade con la conseguente difficoltà a raggiungere certe zone, possono causare slittamenti nei tempi di verifica guasti e riparazione.
Considerata la situazione, Adf invita tutti i cittadini ad usare l'acqua solo quando strettamente necessario, così da non svuotare i depositi, che a causa delle basse pressioni in rete, dovute alla situazione complessiva, si riempiono molto lentamente.
Tra le zone più colpite, quelle dell'Arbia e di Buonconvento nel senese e i territori di Grosseto, Manciano, Capalbio e Scansano, dove AdF è impegnato tra l'altro a ripristinare le tubazioni che attraversano i fossi, divelte dalla piena causata da una piovosità straordinaria: secondo i dati del Centro Funzionale della Regione Toscana, dal 15 al 17 novembre sui soli territori di Grosseto e Manciano sono caduti rispettivamente 530 e 650 millimetri di pioggia, equivalenti alla stessa quantità caduta complessivamente in tutto l'anno 2016.
"Ringrazio tutto il personale di AdF che si sta prodigando per far fronte all'emergenza - commenta il presidente Roberto Renai - Un ringraziamento anche a tutti i sindaci del territorio, che con grande disponibilità e spirito di servizio sono stati e sono in contatto continuo con noi, aiutandoci a fornire comunicazioni tempestive ai cittadini e segnalando le criticità. Stiamo lavorando con il massimo impegno e ci scusiamo per eventuali ritardi negli interventi: le situazioni che richiedono la nostra attenzione sono molte e nonostante il consistente numero di squadre in azione è necessario un po' di tempo per far fronte a tutte".
AdF coglie l'occasione per ricordare ai cittadini di segnalare eventuali mancanze di acqua o altre problematiche al gestore, al numero verde 800 356935, gratuito sia da rete fissa che da mobile e in funzione 24 ore su 24.
Maltempo a Quarrata, parla il sindaco Mazzanti
Il maltempo dei giorni scorsi ha colpito anche il territorio quarratino, che ha dovuto affrontare alcune criticità, specialmente nella zona di via Brana, a Barba, per il rischio allagamenti, e sul San Baronto, dove si è verificata una frana su una viabilità privata che porta ad un’abitazione. Questi problemi, pur significativi, sono stati però di gran lunga inferiori a quelli che in anni passati, in situazioni simili, Quarrata era abituata a dover affrontare. Il funzionamento delle recenti casse di espansione ed i lavori di consolidamento e messa in sicurezza degli argini dei torrenti Ombrone, Stella, Quadrelli e di altri fossi minori hanno svolto un ruolo molto importante nella prevenzione di allagamenti e tracimazioni.
“Ci attendono ancora diversi mesi piovosi – afferma il Sindaco Marco Mazzanti – pertanto, in un territorio fragile come il nostro, non dobbiamo mai abbassare la guardia in merito al rischio idraulico e idrogeologico. Credo però sia importante rilevare l’ottimo lavoro svolto dalle nuove opere pubbliche realizzate dalla Regione Toscana e dal Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, in collaborazione con il Comune di Quarrata, che hanno evitato scenari di emergenza come quelli che, purtroppo, abbiamo vissuto negli anni scorsi in situazioni meteorologiche non molto diverse. Mi riferisco, in particolare, alle casse di espansione recentemente realizzate in Querciola, a Olmi e a Pontassio e alle due nuove casse di espansione, tuttora in corso di ultimazione, sulla Senice e sull’Ombroncello, le quali, nonostante non siano ancora concluse, hanno comunque invasato molta acqua, evitando che i rispettivi torrenti tracimassero. Dobbiamo continuare in questa direzione ed altri investimenti sono infatti in programma, a partire dalla progettazione a cura del Genio Civile di un terzo lotto della cassa di espansione di Pontassio, a Santonuovo, già finanziato per 5.250.000 euro tramite un Accordo di programma con il Ministero dell'Ambiente, che darà maggiore efficienza alla cassa per ulteriori 300.000 mc di invaso. Fin da ora ringrazio il personale comunale, del Consorzio di Bonifica e della Protezione Civile che in questi giorni ha lavorato per garantire la sicurezza al nostro territorio”.
Scuole aperte e viabilità regolare a Lastra a Signa
A seguito dell'eccezionale ondata di maltempo e dei disagi della giornata di ieri, questa mattina non si è registrata nessuna criticità particolare sulle strade del territorio. Tutte le strade chiuse sono state riaperte, rimane qualche disagio in via Vecchia Pisana dove in questo momento sono presenti due semafori con senso unico alternato a causa della precedente frana e di quella avvenuta nella nottata fra sabato e domenica. Questo ha causato un pò di traffico soprattutto nelle prime ore di questa mattina. Da subito il sindaco Angela Bagni insieme al personale della polizia municipale si sono attivati con sopralluoghi e verifiche in via Vecchia Pisana insieme ai tecnici della Città Metropolitana che stanno ripulendo l’area dello smottamento e che hanno la competenza sulla strada provinciale.
“I tecnici ci hanno fatto sapere che nei prossimi giorni – ha spiegato il sindaco - anche in relazione alle condizioni metereologiche, monitoreranno la collina soprastante e a breve, se la situazione si mantiene in questo modo, la strada in quel punto sarà riaperta a doppio senso, con un semplice restringimento della carreggiata”.
Per quanto riguarda l’infiltrazione idraulica nell’argine del torrente Vingone all’altezza di via Landucci, si sono completati nella serata di ieri i lavori di stabilizzazione dell’argine.
Ieri tutto il personale del Comune adibito alle emergenze, il settore manutenzioni, la polizia municipale è stato impegnato nel ripristino dei disagi sul territorio. Al numero di emergenza della polizia municipale 0558720018 sono arrivate 109 chiamate di segnalazioni a cui hanno risposto gli operatori preposti al servizio. In questo momento gli operai e il personale tecnico sono impegnati in varie zone del comune per ripulire dal fango e detriti e risolvere alcuni problemi di illuminazione pubblica.
"Un grazie a tutti coloro che dalle prime ore di ieri si sono impegnati - ha concluso il sindaco Bagni- per risolvere le emergenze che hanno colpito il nostro territorio: oggi la situazione è tornata quasi alla normalità e tutto questo grazie alla rete e al lavoro di gruppo e coordinato fra personale del Comune, enti e associazioni di Protezione Civile".
70mm di pioggia a Calenzano
Sul territorio di Calenzano sono caduti 70 mm di pioggia tra sabato e domenica e il sistema di prevenzione idraulica ha retto. Sono entrate in funzione le casse di espansione e la pulizia delle caditoie ha garantito il defusso delle acque. Personale e volontari della protezione civile attivi dalle cinque del mattino alle dieci di sera di domenica.
La Polizia Municipale ha monitorato la situazione per tutta la giornata, affiancando i volontari, e si è attivato il sistema di protezione civile, coinvolgendo il personale del Comune e la VAB, intervenuta con 11 squadre, 6 mezzi ed un’idrovora da 6000 litri e 16 volontari, sia a Calenzano che in altri Comuni della Piana.
Dalle ore 5 di domenica le squadre hanno tenuto sotto controllo il livello del torrente Marina e Marinella, comunicando al Servizio Idrogeologico le problematicità riscontrate: a Secciano è caduto un albero e sono stati rimossi tronchi e sedimenti che ostruivano il ponte; alla confluenza fra Marina e Marinella è stata riscontrata una frana dell’argine; sono entrate in azione le casse di espansione del Garille alle Carpognane e del rio Torri.
Verificati inoltre tutti i sottopassi e le principali strade: le criticità sono state soprattutto su via Vittorio Emanuele, via del Pratignone e alla strettoia di Settimello; già nel pomeriggio la VAB ha ricontrollato e ripulito le zone del centro, via di Carraia e le vie delle Croci; è stato rimosso materiale sulla SP8 al km9, sul tratto della salita del Musicista a Leccio e su via di Baroncoli.
Interventi anche in abitazioni private: a San Donato è stata aspirata l’acqua in una casa; in via Ugo Foscolo sono stati rimossi sassi franati su una abitazione; in via di Capalle sono stati rimossi teli di plastica di un’azienda volati sulla strada.
“Gli ultimi eventi meteo, di cui quello eccezionale di domenica – hanno dichiarato il Sindaco Riccardo Prestini e il Vicesindaco Alberto Giusti - hanno portato sul territorio di Calenzano disagi minori rispetto ad altri periodi. Questo grazie alla pronta attivazione del piano di protezione civile, con tutto il personale e i volontari attivi fin dalle prime ore del mattino e grazie agli investimenti fatti sulla prevenzione, da quelli consistenti delle casse di espansione fino al puntuale programma di pulizia delle caditoie. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nella giornata di ieri per monitorare e risolvere i problemi in aree pubbliche e private”.
La situazione ad Arezzo
Ad Arezzo non si sono registrate criticità significative sui corsi d'acqua. Ci sono segnalazioni di famiglie evacuate a causa di abitazioni interessate da frane e smottamenti nei comuni di Loro Ciuffenna e Laterina-Pergine Valdarno.
Si conferma inoltre il corretto funzionamento degli invasi di La Penna e Levane che, in attuazione delle normative vigenti, hanno rilasciato soltanto l'acqua in ingresso ai due invasi con un comportamento che i tecnici definiscono "corretto".
Per la prima volta in funzione la cassa di espansione del Mensola
Durante la giornata di ieri è entrata in funzione per prima volta la cassa del Mensola, nel Comune di Firenze, realizzata con commissariamento regionale tramite il consorzio di bonifica e i cui lavori sono stati collaudati circa un anno fa. La cassa può invasare fino a mezzo milione di metri cubi delle acque del Mensola.
La prima cassa di Figline, detta Pizziconi Uno, i cui lavori con commissariamento regionale si sono conclusi lo scorso anno (per un importo complessivo di 18 milioni), non ha avuto necessità di entrare in funzione perché rapportata al livello delle acque a Firenze, che non ha mai superato il limite dopo il quale la soglia fissa della cassa consente di invasare le acque dell Arno. L'invaso di Pizziconi Uno è dimensionato per raccogliere fino a 5 milioni di metri cubi.
Il completamento del sistema delle casse di Figline, anch'esso attuato con intervento regionale, è in corso e si prevede la conclusione entro il 2023. Si ricorda che è prevista la realizzazione di quattro casse, per un volume complessivo di quasi 25 milioni di metri cubi. Le casse saranno realizzate senza soluzione di continuità attraverso sette lotti funzionali, di cui al momento due sono conclusi, uno è in fase di aggiudicazione dei lavori, uno con i lavori in corso e i restanti tre con i lavori che saranno avviati nel corso del 2020 e nel 2021. Il costo complessivo dell'intervento ammonta a circa 100 milioni di euro finanziati con fondo del bilancio regionale e contributi dello Stato.
Contenuta la piena del fiume Bisenzio
La piena del fiume Bisenzio, nella piana fiorentina, è stata completamente contenuta all'interno dell'alveo. Problemi si sono registrati in parte dei reticolo minore, che non riusciva a scaricare nel fiume principale a causa del contemporaneo transito della piena, come verificatosi ad esempio a San Mauro a Signa con il fosso Macinante.
Problemi sul reticolo minore e alcune frane e smottamenti si sono registrati anche nei comuni di Poggio a Caiano e Prato.
E' entrata in funzione la cassa di espansione sul fosso Vicarello, realizzata dal Consorzio di bonifica con i contributi regionali.
La situazione nella provincia di Massa-Carrara
Pur in presenza di precipitazioni meno intense, anche nelle province di Lucca e massa-Carrara si sono registrate alcune criticità. In comune di Zeri (Ms) è stata interrotta la provinciale 37 a causa di una frana. In Lucchesia frane sono state registrate nei comuni di Fosciandora e Barga, oltre all'interruzione delle strade provinciali 20 e 31.
La situazione a Pistoia
La provincia di Pistoia è stata interessata dal maltempo di ieri soprattutto a causa di strade interrotte per frane e smottamenti, criticità sul reticolo minore, insufficienza del sistema di drenaggio urbano della città di Pistoia.
I comuni interessati, oltre a quelli della Piana come Quarrata e Agliana, al momento sono quelli di Pescia e Serravalle. Per quanto riguarda l'Ombrone, non ha evidenziato rilevanti criticità, anche grazie alla cassa di espansione della Querciola, realizzata recentemente col coordinamento della Regione tramite il Consorzio di bonifica, che ha mitigato la piena.
Oltre alla Querciola hanno dato il loro contributo gli ulteriori interventi realizzati, quali quelli di Ponte a Tigliano, oltre a quelli fatti sul reticolo secondario.
La situazione nel senese
Nel territpio senese le criticità piu rilevanti isi sono registrate nella zona dell'alta Valdelsa, dove la piena dell'Elsa ha interessato in particolar modo le aree tra Poggibonsi e San Gimignano: qui è stato necessario evacuare 13 persone.
E' entrata in funzione la cassa di espansione in località Santa Giulia, a monte dell'abitato di Colle Valdelsa. Questa infrastruttura idraulica, completata pochi mesi fa, con un finanziamento regionale di 2,6 milioni e realizzata con il coordinamento del Genio civile regionale, ha ridotto sensibilmente il picco di piena dell'Elsa.
Si sono registrate criticità dovute a smottamenti, insufficiente tenuta del reticolo minore, strade temporaneamente interrotte nei comuni di Montalcino,Monteroni d'Arbia, Sovicille, Siena, Pienza e Castiglione d'Orcia, Piancastagnaio.
Si registra infine l'assenza di criticità in località Buonconvento,dove la risposta dei nuovi interventi realizzati a seguito degli eventi del 2015 ha consentito una mitigazione significativa del rischio idraulico.
Rientrata in casa gran parte delle persone evacuate a Cecina
Sono rientrate nelle proprie abitazioni gran parte delle 500 persone evacuate a Cecina. La piena del fiume Cecina non ha provocato danni alla città, mentre esondazioni si sono verificate nella parte alta del bacino senza provocare significativi danni a persone o cose.
Non è entrata in funzione la cassa di espansione a soglia fissa di Steccaia, dimensionata per mitigare eventi più severi di quello registrato nella giornata di ieri.
Nella città di Livorno non si sono registrati problemi anche grazie ai recenti lavori effettuati dopo l'alluvione del settembre 2017.
Allerta rientrata a Figline, ma proseguono i sopralluoghi
Migliorano le condizioni meteo su tutta la regione con la conseguente diminuzione dei livelli del fiume Arno.
Stamani il presidente Enrico Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e nelle prossime ore sarà chiesto al Governo un'analoga dichiarazione di emergenza nazionale, consentendo così di attivare finanziamenti e di velocizzare le procedure a favore sia dei soggetti pubblici che privati; proprio per questo anche il Comune di Figline e Incisa Valdarno sta valutando i danni dell’ondata di maltempo dello scorso fine settimana.
Quindi proseguono i sopralluoghi da parte della sindaca Giulia Mugnai, che questo pomeriggio ha seguito insieme all’ufficio Lavori pubblici i lavori sul torrente Cesto a Figline.
Buone notizie anche per il campo sportivo di Incisa: l’allagamento di ieri non ha comportato danni, tanto che già nei prossimi giorni, dopo un lavaggio al manto in sintetico, si potrà tornare a svolgere regolare attività.
Si informa inoltre che tutti i sottopassi e le strade di Figline e di Incisa sono stati riaperti, mentre è già programmato un intervento per ripristinare il transito da Poggio alla Croce verso la località L’Entrata, interrotto 200 metri prima del bivio per il cimitero a causa di una frana: domani inizieranno i lavori che, entro la fine della settimana, porteranno a istituire un senso unico alternato.
“Rientrata l’allerta – ha commentato la sindaca Mugnai – tengo a ringraziare ancora una volta gli operatori di Protezione civile e i dipendenti comunali che in questi giorni si sono spesi giorno e notte per garantire ai cittadini il supporto necessario a superare questa emergenza. Adesso attendiamo le istruzioni da parte della Regione per attivare le procedure di richiesta danni e di questo informeremo la cittadinanza appena avremo notizie certe”.
I COMMENTI
Marchetti (FI): "Triste contare i danni"
«Contare i danni, lo stato delle evacuazioni, attendere le ondate di piena con trepidazione nelle sale della protezione civile dove si monitora e si fronteggia l’emergenza è da batticuore. Ma questi sono il ‘durante’ e il ‘dopo’. C’è tutto un ‘prima’ su cui la politica ha il dovere di intervenire, ed è la fragilità nota del territorio regionale toscano rispetto al rischio idraulico. Secondo i dati del rapporto Ispra 2018 Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio, la Toscana è seconda in Italia per rischio idraulico. Sta peggio solo l’Emilia Romagna. I dati fotografano un’esposizione a pericolosità media del 12,1% del territorio regionale che però per il 6% è addirittura a pericolosità elevata»: ad aver recuperato i dati dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra) è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che guarda con preoccupazione agli eventi meteo di questi giorni ma vuole lanciare il ragionamento oltre l’ostacolo della contingenza.
«La fragilità della Toscana è nota e documentata. Beh: chi governa deve agire con incisività nei tempi non emergenziali, per non ritrovarsi a piangere poi lacrime che risultano di coccodrillo», considera Marchetti. «Le mosaicature – illustra – sono del 2017 e vedono Pisa come la provincia più esposta della Toscana, con indice di pericolosità media (P2) sul 23,8% del territorio (alta nel 10,9% dell’area provinciale). Segue Livorno con il 20,1% del territorio a indice P2, poi via via Pistoia (16%), Grosseto (15%), Prato (14,9%), Lucca (11,6%) per limitarsi agli indici a due cifre. E sono dati in peggioramento. Il Rapporto, a pagina 44, si guarda indietro e rispetto al 2015 include tra “gli incrementi più significativi della superficie classificata a pericolosità media […] il bacino dell’Arno e quelli regionali toscani […]”. Perché? In cosa hanno mancato Pd e sinistra di governo regionale? Cosa aspettano, visto che ai fondi strutturali risulta si sia attinto?»
La situazione preoccupa Marchetti sia per lo stato oggettivo, sia a livello tendenziale per via dell’arretramento attestato da Ispra rispetto alla sicurezza idraulica: «L’inerzia che produce il peggioramento degli standard di sicurezza – incalza Marchetti – va a combinarsi con un generico mutamento delle condizioni climatiche e della qualità degli eventi meteorologici cui anche la Toscana è soggetta. Così, mentre il territorio viene lasciato divenire via via più fragile, Madre Natura diventa più vigorosa. Se la storia è questa, quale sarà il finale è evidente a tutti».
I dati sull’esposizione forniti da Ispra sono assai dettagliati: «Oggi siamo tutti addolorati e in trepidazione per Venezia, per la sua gente, ma anche per il patrimonio artistico di cui la città lagunare è scrigno. Ebbene, sapete in Toscana quanti dei 17.397 beni soggetti a vincolo censiti sono esposti a pericolosità media rispetto alle alluvioni? 3.300, ovvero il 18,97% del totale. Con questa percentuale la Toscana è la quarta tra le peggiori d’Italia dopo Emilia Romagna, Veneto appunto e Liguria. Mi devo soffermare sui 954.721 toscani a rischio idraulico medio, ovvero il 26% della popolazione residente per un equivalente di 404.547 famiglie? Allora: non aspettiamo di piangere il disastro».
Mazzeo (PD): "Il nostro lavoro ha pagato"
“Oggi che la piena e la paura sono passate, possiamo dire con una punta di orgoglio che il nostro lavoro ha pagato. Che i soldi investiti per la prevenzione del rischio idrogeologico (100 milioni di euro l'anno in questa legislatura) hanno dato i loro frutti.
Perché senza lo Scolmatore e senza la cassa di espansione di Roffia che abbiamo inaugurato in questi ultimi anni, oggi probabilmente non solo Pisa ma diversi comuni della provincia si troverebbero sott'acqua a fare la conta di danni ben più ingenti di quelli che si sono verificati.
Quando si dice che la politica deve "fare" penso che potremmo e dovremmo portare questi giorni come esempio. E chi ha lavorato costantemente lontano dai riflettori (i sindaci, gli assessori, i consorzi di bonifica, gli uffici regionali, i volontari, la protezione civile, i vigili del fuoco) oggi più di sempre merita il nostro grazie per aver reso possibile quello che, solo fino a qualche anno fa, sembrava destinato a non potersi realizzare.
Non ci fermeremo perché tanto resta ancora da fare, ma questa è la direzione giusta. Credo, penso e spero che i cittadini toscani possano essere orgogliosi di vivere in una regione che dimostra, nei momenti più difficili, di saper essere davvero una comunità in grado di unirsi e di rispondere tutta insieme alle situazioni di emergenza”. Scrive il consigliere regionale Antonio Mazzeo sulla sua pagina facebook.
Meucci e Scaramelli (IV): "Lavoro ben fatto"
“Complimenti ai volontari, agli amministratori e a quanti in queste ore si sono attivati in Toscana tenendo alta l’attenzione sul fronte maltempo. Il sistema idraulico che regge e l’eccezionale lavoro della protezione civile toscana sono la dimostrazione che il nostro modello funziona ma serve che il Governo ripristini subito l’unità di missione sul dissesto idrogeologico e rimetta le mani sul progetto Casa Italia”. A dirlo Stefano Scaramelli capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale. Le piene dei fiumi stanno calando per rientrare nella normalità, le situazioni più difficili nel grossetano, pisano e livornese. A Firenze la piena sta rientrando sotto il primo livello di guardia.
“L’ondata di maltempo è stata fronteggiata bene in Toscana ma - aggiunge Titta Meucci, consigliere regionale IV - la strada da seguire è quella della prevenzione superando la logica delle emergenze in settori chiave come il dissesto idrogeologico e le infrastrutture idriche”.
Sui passi da fare Meucci e Scaramelli dicono: “Il Governo deve tornare a mettere questi temi al centro dell’agenda, i costi in termini di vite umane e danni economici è sempre troppo alto. Serve investire le risorse disponibili sul dissesto idrogeologico e far partire le opere incompiute”.
Nardini (PD): "L'investimento in infrastrutture e prevenzione idrogeologica paga"
"L'investimento in infrastrutture e prevenzione idrogeologica paga. Negli ultimi 7-8 anni, come Regione, abbiamo investito circa 100 milioni all'anno a questo scopo. Se non ci fossero stati lo scolmatore e la cassa di espansione di Roffia oggi il nostro territorio si troverebbe probabilmente a fare i conti con conseguenze drammatiche e devastanti, ben peggiori dei pur rilevanti danni causati dal maltempo. Questa considerazione ci spinge a incrementare ancora questo lavoro nei prossimi anni.
La prevenzione e la messa in sicurezza sono stati in questi anni pilastri della nostra azione amministrativa e questa è la strada maestra da continuare a seguire, anche per quanto concerne la fondamentale manutenzione ordinaria.
Ritengo importante, inoltre, la tempestiva dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Giunta Regionale, che consentirà di chiedere al Governo analoga dichiarazione di emergenza nazionale in modo da attivare finanziamenti e velocizzare procedure a favore di soggetti pubblici e privati.
Sono state ore complicate, in cui nei vari territori si ė messa in moto una straordinaria macchina di monitoraggio e gestione delle emergenze che ci tengo davvero a ringraziare.
Ho potuto riscontrarlo in prima persona ieri sera, quando al ritorno da Bologna mi sono precipitata nel centro operativo di Pontedera che ininterrottamente dalla mezzanotte di venerdì ė attivo.
Voglio ringraziare il Presidente Enrico Rossi, l'Assessora regionale Federica Fratoni, le Amministratrici e gli Amministratori locali, i tecnici, la Protezione Civile, le tante volontarie e i tanti volontari.
E poi le allieve e gli allievi che insieme al personale della Scuola Normale, aiutati da altri volontari, hanno messo in salvo i libri della biblioteca.
Il contributo di ciacuno è stato determinante nei giorni scorsi e sta continuando ad esserlo in queste ore".
L'allarme Cia nel Senese: "Annata cerealicola a rischio"
Compromessa la prossima annata cerealicola in provincia di Siena a causa dell’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito l’intero territorio provinciale nei giorni scorsi. A sottolinearlo è la Cia Agricoltori Italiana di Siena dopo la prima ricognizione dei danni subiti da colture ed aziende agricole, a causa delle esondazioni di fiumi e torrenti, di frane e smottamenti che, nei giorni scorsi, ha distrutto strutture agricole, allagato campagne e isolato completamente intere aree rurali. La Cia senese sta monitorando il territorio provinciale, fin dalla giornata di sabato, segnalando le molte situazioni critiche nelle aree rurali: coinvolte tutte le zone della provincia, dalla Valdarbia alla Valdichiana, dalla Valdelsa alla Val d’Orcia e Val di Merse.
«E’ ancora prematuro fare una prima stima dei danni all’agricoltura – sottolinea il direttore di Cia Siena Roberto Bartolini – ma possiamo già dire che le abbondanti piogge e la piena dei fiumi e dei torrenti ha provocato l’allagamento di intere aree vocate alla cerealicoltura ed al grano in particolare, dove si sarebbe dovuto seminare nelle prossime due settimane, ma che le condizioni dei campi completamente impregnati di acqua non lo permetteranno. Per cui c’è il serio pericolo, ad oggi, che una parte della prossima annata cerealicola sia compromessa, tanto più se dovessero proseguire le precipitazioni. Danni anche negli oliveti, dove non si era ancora terminata la raccolta delle olive». Frane e smottamenti hanno poi interessato gran parte della provincia e un po’ ovunque si sono registrati danni nelle aree e strade rurali, con poderi ed aziende agricole rimaste isolate a causa di strade interrotte da frane ed allagamenti, strutture andate completamente distrutte.
La Cia Siena continua a monitorare le situazioni più delicate e aggiornare le stime sui danni nelle aree rurali ed alle aziende agricole - anche in contatto con la Regione Toscana -, e chiede alle istituzioni locali e nazionali di attivare tutti gli strumenti a disposizione per aiutare le aziende agricole che hanno subito ingenti danni da maltempo: dal Fondo di solidarietà nazionale, partendo dalla sospensione delle rate dei mutui e dei contributi previdenziali per le imprese agricole. Intanto – conclude Cia Siena – accogliamo con favore che sia stato già dichiarato lo stato di emergenza regionale da parte della Giunta, su proposta del presidente Enrico Rossi. La dichiarazione, infatti, consentirà anche di chiedere al Governo un'analoga dichiarazione di emergenza nazionale, consentendo così di attivare finanziamenti e di velocizzare le procedure a favore sia dei soggetti pubblici che privati.