Appalti piscine Firenze, l'assessore Vannucci: "Non ho favorito nessuno"
Nel processo per turbativa d'asta e falso nelle gare per la gestione di alcune piscine comunali di Firenze è stato sentito come imputato l'assessore del Comune di Firenze Andrea Vannucci.
L'assessore Vannucci, ha risposto al pm Giuseppina Mione, di aver agito nell'interesse del Comune di Firenze, senza commettere irregolarità e agendo in base alle prerogative consentite dal suo ruolo. Vannucci all'epoca dei fatti era assessore allo sport di Palazzo Vecchio mentre ora ha altre deleghe.
Oltre a Vannucci sono imputati nel processo la dirigente dell'assessorato allo sport Elena Toppino, i funzionari comunali Loris Corti e Jacopo Vicini, e gli imprenditori Franco Bonciani, che in passato è stato segretario locale del Pd a Rignano sull'Arno, e Cipriano Catellacci.
Per l'accusa le gare per le piscine comunali sarebbero state pilotate da accordi predeterminati fra politica, imprenditori e personale di Palazzo Vecchio. L'inchiesta della guardia di finanza avrebbe rilevato un presunto 'cartello' per la gestione delle piscine 'San Marcellino' e 'Paganelli' che, in epoche diverse, tra 2013 e 2015, andarono a un'Ati (associazione temporanea d'impresa) guidata da Firenze Pallanuoto di Catellacci e a cui aderiva la società Aquatica di Bonciani, più il Centro nuoto di Cittadella. La prossima udienza si terrà il 13 novembre.