'Una birra con Nicola', incontro con Zingaretti a Poggibonsi
Bonus cultura reso strutturale, salario minimo universale, sviluppo tecnologico, ambiente, scuola, terzo settore e politiche sociali, immigrazione e Europa, tampon tax. Sono questi i punti centrali del Manifesto di politiche giovanili "Per un’Italia giovane" che sarà presentato mercoledì in anteprima nazionale a Poggibonsi (Sala della Ginestra, via Trento 84, ore 18) alla presenza del segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Ad aver stilato il documento sono Mattia Ciappi, Alberto Bortolotti, Nicholas Ferrante, Giulio Guazzini, Francesco Miragliuolo, Luigi Petruzzo, Luca Giordano e Teofil Mugnaini, un gruppo di ventenni del Pd provenienti da tutta Italia. «Questi sono solamente alcuni punti che riteniamo importantissimi che il Partito Democratico e la sua organizzazione giovanile facciano propri. Siamo coscienti del fatto che occorre soprattutto un rinnovamento che tenga in considerazione il lavoro, la giustizia sociale, la libertà, la dimensione delle periferie, il cambiamento climatico, la condizione di coloro che sono sottopagati», commentano Mattia Ciappi, 20 anni studente di Poggibonsi (Si) al secondo anno di Giurisprudenza, e gli altri autori del Manifesto. «Noi ci siamo, vogliamo dire la nostra, vogliamo combattere per i nostri diritti, vogliamo proporre, vogliamo in poche parole essere attivi e produttivi per il mondo giovanile e per il Partito. Noi ci siamo, ora inizia la sfida».
Punti di riferimento e non slogan per avvicinare i giovani alla politica. Per Mattia Ciappi, il loro lavoro vuol cercare di abbattere la distanza che c'è oggi tra giovani e politica. «Il Manifesto ha lo scopo di supportare e incoraggiare il nostro partito a prendere in considerazione la questione giovanile che va affrontata con contenuti e non con semplici slogan. La distanza tra giovani e politica è abbastanza grande. In particolare, quello che si è verificato nel corso degli anni è stata una disattenzione della classe politica verso i giovani, verso la loro crescita e il loro sviluppo, la loro educazione e formazione, la loro preparazione al lavoro». Ciappi sottolinea come «presso i miei coetanei, manchino i punti di riferimento e il futuro sia completamente avvolto in una nebbia fitta, costituita perlopiù dall’ assenza di speranza e dal forte precariato. Per questo l’interesse per la politica è, e deve essere, cruciale, non tanto per noi, ma per gli altri, con lo scopo di migliorare la stessa convivenza dell’uomo e il suo tenore di vita». L'iniziativa che ha portato alla stesura del documento vuole accorciare la distanza tra giovani e politica. E si può farlo «rendendo i giovani protagonisti delle nuove battaglie che oggi ci vengono presentate. È estremamente necessario pensare alla costruzione di progetti politico-culturali che abbiano la capacità di rimotivare i giovani».
Integrazione tra giovani e adulti. Il Manifesto, continua Ciappi «è rivolto a tutti i giovani che sono interessati alla politica e al loro futuro. Ma anche agli adulti, perché ritengo che un mero giovanilismo non porti a niente. Anzi una società diventa molto più forte quando vi è la giusta collaborazione tra il mondo dei giovani e quello degli adulti. Si deve spingere le classi adulte al potere nel nostro Paese, in nome dell’egemonia culturale gramsciana, ad operare un grande investimento culturale, economico e politico».
Fonte: ufficio stampa