Teatro Era, parte il 2019-20: 'Anfitrione' con un cast stellare
Martedì 29 e mercoledì 30 ottobre alle 21 inaugura la Stagione del Teatro Era a Pontedera con la riscrittura del capolavoro di Plauto “Anfitrione” per la regia di Filippo Dini e l'interpretazione di un cast brillante che vede sul palcoscenico Barbora Bobulova, Antonio Catania, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gigio Alberti e Valeria Angelozzi. Dopo la prima nazionale a Pontedera, “Anfitrione” sarà al Teatro della Pergola di Firenze dal 26 novembre al 1° dicembre.
Verità e inganno, intesi e malintesi, situazioni comiche, bizzarre e spiazzanti fanno da specchio alle sempre più grottesche e disorientanti vicende di un dilettante populista dei giorni nostri.
Una rilettura del classico di Plauto che diventa una riflessione profonda, quasi archetipica, del nostro essere mortali, del nostro rapporto con noi stessi, con le nostre paure. In definitiva, con il nostro doppio. “Abbiamo sentito il desiderio di “riscrivere”, proprio perché abbiamo sentito la necessità di iscrivere questa storia nell’oggi - spiega Filippo Dini - nel nostro quotidiano, con la speranza che pur mantenendo lo stesso divertimento, la stessa comicità, possa incidere ancora più prepotentemente nella nostra coscienza, nel nostro intimo, facendoci ritrovare forse, un dialogo con il nostro doppio, con quella zona remota e temibile del nostro essere, quel dio appunto, che tutto può, che tutto vede e domina, a nostra insaputa”.
Anfitrione è una commedia che ha appassionato tutte le epoche: una storia torbida, dove si consuma il più ambiguo e il più perfido dei tradimenti, quello inconsapevole di una moglie, che si concede tra le braccia di una divinità, quanto mai consapevole di goderne le grazie e i piaceri.
Il grande Giove, desidera essere amato da questa donna meravigliosa, alla quale non può resistere, proprio come essa ama suo marito, vuole quel genere di amore, quello assoluto e incondizionato. Sembra evidente fin da subito la dimensione da incubo nel quale si intende immergere questa storia. Il tema che si sviluppa, il suo paradosso, la struttura stessa della commedia, la sua ambientazione tutta all’esterno, in un cortiletto davvero ambiguo, quasi anonimo, sembrano suggerirci una riflessione profonda, quasi archetipica del nostro essere mortali, del nostro rapporto con noi stessi, con le nostre paure, in definitiva, con il nostro doppio.
Racconta Antonio Catania: “Anfitrione è in questo caso un uomo politico che ha vinto le elezioni senza merito, per un piccolo partito senza potenzialità, e tutti si stupiscono sul fatto che un uomo così abbia potuto prendere il potere. Noi sappiamo che è accaduto grazie a Giove, che – come Plauto ci insegna – ha per la testa mire molto terrene... Ma devo dire che questa riscrittura può avere molte letture aperte nei confronti di un presente che ha continui tratti di cambiamento e vedremo cosa ci riserverà”.
Filippo Dini è nato a Genova. Inizia con il teatro muovendo i primi passi con l’Associazione per la Ricerca Teatrale di Genova. Dal 1994 al 1996 è allievo della scuola del Teatro Stabile di Genova. Nel 1998 fonda la compagnia teatrale Gloriababbi Teatro.
Alla fine degli anni Novanta inizia una serie di tournée teatrali lavorando con Giampiero Rappa, Fausto Paravidino, Giorgio Barberio Corsetti, Carlo Cecchi, Valerio Binasco, Luca Barbareschi e Paolo Magelli. Esordisce come regista nel 2015 con l’Ivanov di Cechov che gli permetterà di vincere il Premio Le Maschere del Teatro Italiano per il miglior regista. Al cinema lo troviamo in Tu ridi dei fratelli Taviani, La via degli angeli di Pupi Avati, Antonia di Ferdinando Cito Filomarino, Mia madre di Nanni Moretti e Né Giulietta né Romeo di Veronica Pivetti. Nel 2013 ritorna a teatro da protagonista con Il discorso del re diretto da Luca Barbareschi. Questa interpretazione gli permette di vincere il premio Le Maschere del Teatro Italiano. Nel 2017 è di nuovo regista dell’adattamento teatrale de La guerra dei Roses con Ambra Angiolini e Matteo Cremon. Nello stesso anno dirige Rosalind Franklin – Il segreto della vita con cui Asia Argento debutta in teatro. Sul piccolo schermo partecipa come attore a varie serie tv tra le quali Pietro Mennea – La freccia del Sud di Ricky Tognazzi, Un passo dal cielo, Il giovane Montalbano, Distretto di polizia, Nebbie e delitti, Diritto di difesa, Casa famiglia. Tra il 2016 e il 2019 è tra i protagonisti della serie tv Rocco Schiavone di Michele Soavi nella quale interpreta il ruolo di Maurizio Baldi.
Fonte: ufficio stampa