Disordini a Castelfiorentino, Pd alla Lega: "Contro gli ultimi, senza contenuti"
“Contro gli ultimi, senza contenuti" così commenta a caldo il gruppo consiliare del PD di Castelfiorentino, unitamente ai gruppi di Noi per Castello e Cittadini a Sinistra per Alessio Falorni, dopo il dibattito avvenuto ieri sera in consiglio comunale a Castelfiorentino.
Nel consiglio Comunale di ieri 24 Ottobre 2019 i tre consiglieri della Lega di Castelfiorentino, Susi Giglioli, Paolo Cambi e Stefano Paesano, hanno presentato una mozione sul tema della sicurezza urbana, legato ai disordini avvenuti di fronte a un ristorante indiano del 29 settembre scorso. Nel giro di una decina di minuti erano presenti le forze dell’ordine (tra l'altro già presenti sul territorio per servizi di controllo come richiesto dalla nostra amministrazione), il sindaco Falorni, membri della giunta e del consiglio, che hanno interrotto la festa, chiuso il locale e riportato la situazione alla normalità.
Nei giorni seguenti il sindaco ha emesso un’ordinanza di chiusura obbligata per un mese per il ristorante; nello stesso atto si ripercorre la vicenda che ha causato disagi in centro città. Una "festa con musica alta e alla presenza di un numero elevato di partecipanti oltre la capienza consentita senza alcuna comunicazione preventiva alle autorità competenti". E poi già la segnalazione di "episodi non congrui rispetto al decoro della Città e di situazioni di mancato rispetto delle norme di legge".
Nella mozione presentata dai consiglieri Lega si legge di un episodio di violenza che ha visto protagonisti “cittadini extracomunitari” che hanno provocato “gravi turbamenti dell’ordine pubblico” e si chiede conseguentemente: la presenza di maggiori forze sul territorio (senza contare che l'ex-ministro degli interni, l'unico che può fare qualcosa sul tema, ha mandato sul nostro territorio ZERO nuove unità e che le richieste in tal senso sono già state effettuate dalla nostra amministrazione, sia nelle sedi ufficiali che in quelle politiche); la stipula di contratto con agenzie private di vigilanza per “pattugliamento di area di assidua frequentazione di cittadini extracomunitari"; la chiusura dello scalo ferroviario castellano nelle ore notturne.
Al netto dell’ultima richiesta (irrealizzabile) e delle espressioni rivedibili che utilizzano come criterio di selezione dei servizi “i cittadini extracomunitari”, si tratta di attività già correntemente praticate dall’amministrazione comunale, quindi non c’è nessuna proposta valida in più. Siamo profondamente delusi e allibiti in particolar modo per quanto emerso durante il confronto con il gruppo consiliare della lega, in relazione alla loro mozione sulla sicurezza. Ancora una volta, utilizzando la parola "sicurezza" in maniera strumentale, confondono lo stato di diritto, che non è certo un valore di una certa ideologia, bensì un principio cardine della nostra democrazia, con un'idea puramente di destra di menefreghismo verso gli ultimi.
Non ci stupiscono certo le parole del gruppo, alla luce degli ultimi fatti accaduti: è notizia di cronaca che la consigliera Giglioli abbia pubblicato sul suo profilo Facebook la foto di un signore disabile, spacciandolo per un pericoloso oggetto di degrado cittadino. In coerenza con l'idea di destra per cui c'è sempre un ultimo da colpire, che è quasi sempre povero e straniero, ecco qui che la mozione della Lega si presenta richiedendo un maggiore pattugliamento delle aree "di assidua frequentazione di cittadini extracomunitari"..
Avremmo preferito che si trattasse di un errore, di una leggerezza nello scrivere, di una inesattezza. Sarebbe bastato un chiarimento. Invece i consiglieri hanno sostenuto con forza quanto scritto, rivendicando la necessità di pattugliare queste fantomatiche "zone". Alla nostra richiesta di chiarimenti, nel domandare se in tali aree fossero ricompresi anche gli agriturismi del nostro territorio frequentati da turisti americani, oppure lo stesso consiglio comunale, frequentato da una nostra consigliera di origine extracomunitaria, o, per assurdo, perfino la loro sede, frequentata anch'essa da una ex candidata extracomunitaria, la risposta del consigliere Cambi è stata a dir poco indecente per una sala consiliare. Nel luogo della democrazia, nel luogo delle istituzioni democratiche e di esaltazione della costituzione, il consigliere si è lasciato andare ad affermazioni come "Tutti gli ultimi eventi che sono successi sono attribuibili a questo tipo di persone.". E ancora: "Si assiste a risse e sono sempre gli extra-comunitari che ne fanno parte.(...) E la cosa non è sicuramente attribuibile al cittadino di Castelfiorentino. Sono tutti gli extracomunitari che comunque vanno controllati".
La capogruppo Giglioli ha continuato affermando che "solo determinate persone appartenenti a una determinata etnia sono protagonisti di situazioni di disordine pubblico". Il gruppo, la giunta, il sindaco, sono rimasti sgomenti rispetto a quanto dichiarato. Perché in queste frasi virgolettate che vi invitiamo a andare a riascoltare, è condensato tutto l'odio sociale verso il diverso, tutta la concezione per una Castelfiorentino che non è di tutti coloro che vi vivono e rispettano il paese, bensì solo di alcuni. Dei "castellani" secondo la definizione del consigliere Cambi. E allora chi potrà dire dove sta il limite? È castellano chi è italiano? È castellano Chi ha la pelle di un certo colore? Abbiamo perfino chiesto in consiglio se allora rientrassero in questa categoria del Cambi anche il consigliere Paesano, gli assessori o chiunque in quella sala non avesse origini castellane, perché figlio dell'immigrazione del sud Italia.
E alla totale assenza di ragionevolezza su tale concetti, si affianca una incompetenza sul tema. Sarebbe stato almeno consolatorio sentire delle osservazioni pertinenti sul tema della sicurezza, che il nostro sindaco, con la sua Giunta, sta affrontando con tutti gli strumenti messi a disposizione dall'ordinamento, proprio perché la sicurezza non è un valore di una parte politica, ma un requisito fondamentale per il funzionamento di una comunità. E invece abbiamo dovuto assistere a una richiesta del tutto errata anche nelle premesse di chiusura della stazione, non si sa da che ora, né con quali assurde modalità. E ancora abbiamo dovuto sentire parlare di pattugliamenti fantomatici assolutamente non previsti come ammissibili dalla legge. Il Consigliere Cambi ci ha solo parlato di etnie, di certe categorie, di controlli su base razziale. In una sala di un Consiglio Comunale.
Incompetenza e una certa sufficienza superiore verso gli altri. Abbiamo sentito con forza la necessità di pubblicare tutto questo perché riteniamo che di fronte a certe dichiarazioni non si possa semplicemente fare una risata per la poca competenza. Perché è giusto che chi si è preso l'impegno di rivestire una carica pubblica e stare in un'aula consiliare, senta su di sé anche il peso di quanto detto. Perché non tutte le opinioni sono lecite. Perché se in una sala consiliare si sente parlare di etnie, razze, cittadini di serie a e serie b, allora bisogna opporsi, bisogna difendere i valori veri di una società democratica.
Gruppo consiliare del Partito Democratico di Castelfiorentino