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Giovani e droghe, età si abbassa ma overdosi moltiplicate: l'intervista

Dopo il tragico fatto avvenuto a Sovigliana (Vinci), dove la 19enne Erika Lucchesi ha perso la vita in discoteca pare per un mix di droghe e alcol, abbiamo ritenuto opportuno fare chiarezza sul discorso stupefacenti, dipendenze e l'attrazione degli adolescenti verso lo sballo. Ne abbiamo parlato con Maura Tedici, direttrice del Ser.D di Empoli, servizi pubblici per le dipendenze patologiche del Sistema Sanitario Nazionale.

- Dottoressa Tedici, in base a quanto appreso da fonti investigative, sarebbe stato un mix di ecstasy e alcol a causare la morte di Erika Lucchesi. Come agiscono queste sostanze sul corpo di un giovane e come si può arrivare alla morte?

Si fa fatica a credere che sia stato solo colpa dell'ecstasy, fino all'analisi non possiamo sapere. Le possibilità di morte sono due: la ragazza aveva una specifica allergia al materiale fatto della pasticca, e allora ne basta una per morire, oppure per un colpo di calore. Con queste sostanze si verifica un aumento della temperatura nel cervello, le persone non bevono a sufficienza, magari vestono abiti attillati e si trovano in zone chiuse e poco areate. Bevendo alcol, la persona non si rende conto della temperatura che sale nel suo corpo, toglie le sensazioni di caldo e di freddo.

Ricordo che dal '97 al '01 era attivo un progetto proprio al Jaiss, si chiamava Liquidiamoci dall'ecstasy, erano presenti dei volontari che offrivano acqua per non andare in disidratazione, poi era presente una zona chill-out con operatori di strada. Quando i ragazzi si riprendevano poi dopo tornavano a casa.+

- Che ne è stato di quel progetto?

Dopo quattro anni si è ridotto l'allarme sull'ecstasy, non è mai diventata una dipendenza. Nel tempo si era ridotta la 'passione' dei giovani verso l'ecstasy, è subentrata quella per la cannabis. Quella geneticamente modificata che vediamo in giro oggi ha un potere fino a 25 volte più alto di anni fa, ha lo stesso effetto di altre droghe.

- In base ai servizi che fornite, quali sono le sostanze che attualmente creano più dipendenza? Si parla di un ritorno dell'eroina, una sostanza che dopo gli anni '90 e i terribili effetti causati sembrava essere stata accantonata.

L'eroina c'è sempre stata, questo è un ritorno drammatico. I pazienti di oggi non hanno caratteristiche di quelli degli anni '90. Sono a Empoli dal 1994, ho visto com'è usare l'eroina. Dal 1994 al 2013 abbiamo avuto meno overdosi del solo anno 2014. Questo perché l'eroina di oggi è prodotta in laboratorio, prenda per esempio il caso del Fentalyn, un oppioide sintetico, l'eroina di oggi è più potente di 500 volte rispetto a quella di anni fa. Gli eroinomani di oggi ora si addormentano improvvisamente, perdono la memoria.

La tendenza dei ragazzi è quella di raggiungere lo sballo da eccitazione. Viviamo una vita veloce, che si consuma rapidamente, per cui il ragionamento è che il divertimento deve essere infinito.

Un esempio può essere quello delle persone che si azzuffano, perché cocaina e alcol sono terribili se mescolati, oltre a distruggere fegato, cervello e cuore danno disinibizione sugli atti violenti. Questi effetti immediati mettono a rischio la vita delle persone.

- E invece l'ecstasy non provoca questo tipo di dipendenza

No, chi assume ecstasy non arriva da noi a meno che non venga fermato dalle forze dell'ordine e nei suoi confronti venga attivato un percorso di riabilitazione.

- Il Ser.D si occupa di dipendenze quando sono in stato avanzato. Quale può essere invece una soluzione 'a monte' del problema, dalla parte della prevenzione?

Quando facemmo Liberiamoci dall'ecstasy eravamo riusciti a chiedere un bollino per l'acqua a disposizione e di non favorire la compravendita di droghe, le discoteche stanno comunque attente a questo. Il problema è che sono un luogo chiuso, diventa più pericoloso per i motivi di cui sopra. Ci vorrebbero ambulanze vicino, volontari pronti al soccorso.

L'argomento più grosso è come gestire le persone, non basta proibire. Ci vorrebbero più persone adulte e autorevoli nelle quali il ragazzino si rispecchia e sceglie di seguirlo. Non criminalizzo nessuno di quelli che scelgono di assumere droghe, c'è anche chi smette. Vediamo tante persone di quelle che arrivano nel nostro centro che ha avuto rapporti poco stretti e poco significativi con le famiglie di origine.

Poi abbiamo un altro punto. La droga è così diffusa oggi che l'idea degli anni '80 di fare la guerra alla droga è difficile, ora siamo sopraffatti. L'offerta è tanta, i ragazzi andrebbero protetti di più. Farsi male così da giovani è poco produttivo. Anche le 'canne' nell'adolescenza provocano negli anni immaturità. Dai 12 ai 18 anni si potrebbe fare tanto reinvestendo nei fattori di sobrietà e di divertimento non obbligatorio. Se per una serata non ci si diverte e si torna a casa non succede niente di male. Dovremmo abbassare i toni su questi eccessi di vita.

- Al Ser.D avete un rapporto diretto con le persone e con gli adolescenti, a livello 'psicologico' cosa spinge adolescenti e minorenni a rivolgersi alla droga? Si è anche abbassata l'età in cui cominciano le prime dipendenze?

Si è abbassata l'età sicuramente, si fanno le cose troppo presto e inoltre i ragazzi non si assumono le proprie responsabilità. Il messaggio andrebbe rivolto alle famiglie e alle scuole. Se ci sono figli che non fanno niente tutto il giorno, bisogna anche fermarsi e affrontare il problema. Vedo poi anche che tutto è fermato dall'agio della famiglia. Bisogna abituare i ragazzi che la strada più facile non è la più giusta.

- Si sono sentite molte opinioni dopo il caso di Sovigliana, dalla sorveglianza più stretta fino addirittura alla chiusura delle discoteche. Secondo lei dunque una scelta 'restrittiva' non può pagare?

Le scelte di questo tipo non reggono, le discoteche poi sono luoghi commerciali, non si può criminalizzare il luogo. Fermare il divertimento è difficile. Finora l'impegno delle forze dell'ordine è enorme ma siamo in difficoltà. Va mantenuta sempre alta la lotta al narcotraffico, perché i ragazzi sono vittima di questo commercio illegale. Ci vorrebbe anche una decisione sulla cannabis, si guardi a tutti i dietrofront sulla cannabis light. La cannabis di oggi può far male.

- Ultima domanda su una dipendenza che nel resto del mondo è presente e ancora è sottotraccia dalle nostre parti: gli psicofarmaci. Avete avuto casi di questo tipo?

 

Per gli psicofarmaci intanto bisogna dividere in due tipi. Quelli che sono sotto terapia che i medici di base effettuano su base motivata, c'è una fetta di queste persone che devia dal percorso e continua a usare gli psicofarmaci, ne fa uso non corretto. C'è anche chi usa psicofarmaci acquistandoli al mercato nero per sedare l'effetto degli eccitanti. Per ora non abbiamo avuto percorsi di questo tipo al Ser.D, ma sono sostanze molto pericolose perché fanno anche perdere coscienza.

Elia Billero

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