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Statua della Libertà, le 'sorelle' di Firenze e New York ora più vicine

La loro somiglianza non finisce di stupire. Per far dialogare le due statue sorelle, l’una a Firenze e l’altra a New York, l’Opera di Santa Croce ha promosso il progetto espositivo Sisters in Liberty, che proseguirà fino al 26 aprile 2020 all’Ellis Island Museum of Immigration di New York. È stato inaugurato nei giorni scorsi con la partecipazione del console generale d’Italia a New York, Francesco Genuardi.

Sisters in Liberty mette in evidenza l’intreccio sorprendente di idee e arte che lega indissolubilmente Firenze e la Toscana con New York e gli Stati Uniti. Di questo intreccio, dove si incontrano storie di uomini e popoli alla conquista di libertà e democrazia sono simbolo e protagoniste le due Sisters in liberty per eccellenza: l’austera Statua della Libertà che illumina il mondo di Frederic Bartholdi, che dal 1886 domina la baia di Manhattan, e l’elegante Libertà della Poesia di Pio Fedi che dal 1883 si trova a Firenze, nella basilica di Santa Croce, monumento per il patriota risorgimentale Giovanni Battista Niccolini. Tanto simili, nel portamento e nei particolari, che ancora è aperto il confronto se a ispirare Bartholdi sia stata proprio l’opera di Fedi, ammirata durante la sua permanenza a Firenze.

La Libertà di Pio Fedi, grazie alla partnership della Kent State University, nei mesi scorsi è stata sottoposta ad un’accurata scansione in 3D ad altissima risoluzione che ne ha permesso una perfetta riproduzione in scala reale. E’ stata realizzata in resina, ha un’altezza di tre metri e pesa circa 250 chilogrammi. L’operazione è stata condotta da un team di neuroscienziati guidati da James L. Blank, preside del College of Arts and Sciences presso la Kent State University in Ohio.

“C'è un profondo legame di affetto che unisce Santa Croce con gli Stati Uniti. Sin dal tempo del Grand tour, la basilica è stata una tappa obbligata per molti visitatori americani - ha affermato Sanesi - La vicinanza tra le due statue gemelle è un simbolo di questo legame, oggi più forte che mai”.

L’iniziativa. Promossa dall’Opera di Santa Croce, si collega alla celebrazione del bicentenario della presenza del Consolato generale degli Stati Uniti a Firenze. La mostra è curata da Giuseppe De Micheli e Paola Vojnovic (Opera di Santa Croce) e da Ann e David Wilkins (Duquesne University Program di Roma) e vede la collaborazione della Kent State University e di US Nationl Park Service.

Il progetto ha il sostegno di American Express e Four Seasons Hotel Firenze. Progettazione e allestimento sono curate da Lord Cultural Resources di Toronto.
È la scoperta di Santa Croce, come casa della libertà e dei suoi personaggi ad aprire il dialogo con i visitatori attraverso un suggestivo video. Una serie di pannelli ricostruisce graficamente con percorsi paralleli la storia della conquista della libertà in Italia e negli Stati Uniti. In mostra oggetti- simbolo della libertà come la camicia rossa di Garibaldi che arriva dal Garibaldi Meucci Museum di New York e il busto di Abraham Lincoln realizzato da Pio Fedi, prestito dell’Union League Club di Philadelphia. Ai visitatori viene offerta la possibilità di incontrare grandi personaggi - moltissimi legati a Santa Croce - che hanno costruito ponti di idee tra i popoli: Dante, Galileo, Machiavelli e poi Filippo Mazzei, Giuseppe Garibaldi, Abramo Lincoln. Il percorso si chiude con l’affascinante riproduzione della Libertà della poesia di Pio Fedi. Un listening wall, messo a disposizione dalla Kent State, permette un’esplorazione digitale interattiva del rapporto tra Italia e Stati Uniti attraverso l’arte e l’architettura e i valori civili. Qui ogni visitatore potrà esprimere anche il suo pensiero sulla libertà.

Fonte: Ufficio stampa

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