Scontrino elettronico, cosa succederà dal 2020
Dal 1° gennaio 2020 lo scontrino elettronico diventa obbligatorio per molte categorie commerciali e turistiche. Va infatti in pensione il vecchio scontrino fiscale, dopo 36 anni di “onorata carriera” dalla sua introduzione. Un cambiamento epocale che non tutte le imprese, però, sono pronte ad affrontare. Per questo motivo, mercoledì 23 ottobre 2019, alle ore 14.30 Confcommercio organizza a Firenze, nella sede di piazza Annigoni 9/d, un seminario informativo gratuito rivolto alle aziende e ai professionisti, che potranno confrontarsi con gli esperti e chiarire i dubbi.
A spiegare come funziona il nuovo obbligo saranno Tullio Zanin, responsabile editoria Seac SpA, e Maria Grazia Dettoli del Laboratorio Lybra di Firenze, incalzati dalle domande del responsabile dell’area fiscale della Confcommercio fiorentina Sergio Agnelli.
“Con l’inizio del nuovo anno si completa l’iter avviato già il primo luglio scorso: a quella data solo le imprese commerciali con volume d’affari superiore ai 400 mila euro annui sono dovute passare allo scontrino elettronico, dal prossimo 1° gennaio lo faranno anche quelle con volume d’affari inferiore, con poche eccezioni. Ma c’è ancora molta incertezza fra gli operatori”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.
Per i consumatori non cambieranno molte cose: “continueranno ad uscire dai negozi con un documento in mano, a testimonianza degli acquisti fatti. In più, però, potranno partecipare alla lotteria degli scontrini, con premi fino ad un milione di euro messi in palio dall’Agenzia delle Entrate”, dice Marinoni.
Per le imprese, invece, la situazione è più complessa: “la transizione al nuovo sistema non è così facile ed indolore come era stato ipotizzato nel decreto 119/2018, collegato alla legge di Bilancio 2019. Il problema principale riguarda l’acquisto di un nuovo registratore telematico e l’impossibilità di delegare un commercialista per la trasmissione dei corrispettivi, che a questo punto sarà solo telematica e non più cartacea come è stata finora. Insomma, tradotto in parole semplici, un aggravio di costi sul bilancio aziendale e uno sforzo in più in termini di tempo, energie e competenze per restare in regola con la legge”, prosegue il direttore di Confcommercio Toscana. “Comprendiamo l’obiettivo di questa novità, ovvero la lotta all’evasione fiscale, ma non ci pare giusto che il peso, anche economico, di questa lotta ricada solo e sempre sui commercianti”
L’unica agevolazione prevista è un credito di imposta per un massimo di 250 euro per l’acquisto di un nuovo registratore o 50 per l’adattamento del vecchio, là dove sia possibile. A questo aiuto, in provincia di Firenze si aggiunge quello dell’ente camerale, che copre fino al 50% delle spese sostenute, con un minimo di spese ammissibili di 200 euro (Iva esclusa) ed un massimale di 500 per ogni impresa richiedente.
La normativa prevede alcune esenzioni per certe categorie commerciali, ma la maggior parte dei negozianti vi rientrerà, “salvo ulteriori proroghe o esenzioni introdotte dalla prossima Legge di stabilità”, precisa Marinoni. Una situazione che aumenta le incertezze.
Ma c’è anche un risvolto positivo, purtroppo non facile da percepire sulla breve distanza. “L’obbligo dei corrispettivi telematici potrebbe spingere le imprese all’innovazione attraverso una gestione più razionale e scientifica dei propri affari”, spiega Marinoni, “purtroppo, come sempre accade quando le cose vengono calate dall’alto, ci sono tante piccole aziende non preparate ad affrontare questo salto. Per fare innovazione vera occorre un bel cambio di mentalità e una certa capacità di investimento che non tutti hanno. Ecco perché è importante avere al proprio fianco un’associazione di categoria come la Confcommercio, che può aiutare a cavalcare il cambiamento con consapevolezza e riducendo i rischi”.
L’ingresso al seminario sullo scontrino elettronico del 23 ottobre è libero e gratuito. Occorre però prenotarsi telefonando al numero 055 2036921 oppure scrivendo a info@confcommercio.firenze.it.