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Casa dei servizi nell'Ecomostro di Ponte a Elsa, Poggianti e Pavese (FdI-Centrodestra) contro l'idea di un parco pubblico

Diciannove anni dopo l'abbandono dell'ecomostro di Ponte a Elsa (Empoli), farne una 'Casa dei servizi del cittadino', dove poter trovare alloggi Urp, uffici distaccati del Comune, Casa della Salute, sede per associazioni e centro culturale.

Questo il contenuto della mozione a firma Andrea Poggianti e sostenuta dal 'collega' Federico Pavese, del gruppo consiliare FdI-Centrodestra per Empoli.

Arriva dalle file dell'opposizione l'ultima proposta per il rilancio dell'area che consta di 3.800 mq e un immobile di oltre 20mila mq. L'iniziale destinazione riguardava garage, fondi commerciali, uffici e appartamenti. Ma ciò non è avvenuto dopo il fallimento della M.G. Costruzioni di Caserta e le aste (l'ultima del 2014) che si sono susseguite sono stato un buco nell'acqua.

La proposta Poggianti-Pavese si poggia sul ribaltamento della posizione del sindaco Brenda Barnini, che aveva annunciato la volontà di acquistare in blocco la zona a nome del Comune per farne un parco urbano. I costi sono troppo alti per acquisizione, demolizione e bonifica, spiegano i consiglieri, e il rischio che la proprietà si dimostri ostile alla scelta è una questione da non sottovalutare.

Tanto vale, invece di dare un quarto parco pubblico alla città, utilizzare l'esistente per avvicinarsi al cittadino con uffici e servizi decentrati, "un Suap per le imprese sarebbe utile a pochi metri da una delle più grandi zone industriali della provincia", spiega Pavese. "La redditività di un parco è nulla e l'utilità è pari a zero", si legge nella mozione, "la Casa di servizi al Cittadino può essere l'indirizzo giusto per offrire nuova vita all'area dell'ecomostro". Prima la parola ai cittadini: saranno loro a decidere se nell'area dell'ecomostro dovrà nascere la Casa dei servizi o un parco. I consiglieri sono convinti che la prima opzione sarebbe quella più votata.

Comunque dovesse andare questa 'consultazione popolare', la realizzazione di entrambe le opzioni potrebbe passare con la partecipazione degli studenti di urbanistica per un concorso di idee, e in contemporanea avviare la ricerca di fondi nazionali, europei e privati per sostenerne i costi.

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