Funerali low-cost, bloccata pubblicità in provincia di Firenze
“Attenzione alle offerte low-cost per i servizi funebri, promozioni che vengono utilizzate solo per attirare clienti ma che si rivelano non veritiere, come ha attestato anche l'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (Iap)”. Lo ha affermato Katia Catassi, presidente regione Toscana della Federazione comparto funerario italiano (Federcofit), commentando due sentenze dell'Istituto che recentemente è intervenuto ordinando la rimozione di manifesti che in provincia di Firenze pubblicizzavano “funerali completi a 990 euro”.
“In due occasioni, l'ultima in agosto, ci siamo rivolti all'I.A.P. – ha spiegato Catassi – contro pubblicità che avevano il solo scopo di attirare i clienti in un'agenzia, e l'istituto di autodisciplina pubblicitaria ci ha dato ragione disponendo la cessazione della campagna”.
Le denunce sono state necessarie, ha spiegato ancora Catassi, perché “è impossibile che imprese funebri regolari, con tutti i requisiti previsti, con personale assunto regolarmente e in numero sufficiente allo svolgimento dei servizi funebri come prevede la legge sulla sicurezza del lavoro in un settore così delicato, applichino prezzi così bassi”.
"Bene ha fatto l'Iap – ha aggiunto la presidente regionale Federcofit - , che ha colto nel segno ed è andato ad indagare a fondo. Sarebbe opportuno che anche altre istituzioni si preoccupassero di quello che viene annunciato sui cartelloni e nelle pubblicità: un servizio funebre completo ha infatti molte componenti e molti costi; queste réclame non li menzionano ma i clienti le dovranno pagare lo stesso”.
“Per noi – ha concluso Catassi - è indispensabile che ci sia la massima chiarezza tra operatori e clienti, soprattutto perché si tratta di persone alle prese con un lutto, quindi famiglie in una situazione di disagio e di dolore. Compito della Federazione è anche quello di controllare per garantire ai cittadini che, in un momento di particolare fragilità, possano avere i migliori servizi e senza sorprese sui costi”.
Fonte: Federcofit