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Pugni in faccia all'agente penitenziario, violenze a Massa

Ancora un fatto violento all’interno delle carceri toscane. Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, racconta quanto avvenuto ieri nel carcere di Massa: “Nel pomeriggio di ieri, un detenuto italiano condannato per omicidio si è scagliato con violenza contro un agente di polizia penitenziaria per motivi futili e pretestuosi. L'uomo, per altro molto conosciuto nella città di Massa, ha colpito con violenza il poliziotto, che era intento nel controllo del reparto, con una serie di pugni al volto. Il collega trasportato in ospedale gli è stato diagnosticato una lesione cornea all'occhio, con una prognosi di 10 giorni. Registriamo, dunque, l’ennesimo episodio di violenza nei confronti di personale appartenente al Corpo in servizio nella Toscana. I detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono”.

Capece esprime solidarietà al poliziotto contusi e denuncia: “La situazione si è notevolmente aggravata rispetto agli anni precedenti. I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti tra le sbarre nel primo semestre del 2019 sono inquietanti: 5.205 atti di autolesionismo, 683 tentati suicidi, 4.389 colluttazioni, 569 ferimenti, 2 tentati omicidi. I decessi per cause naturali sono stati 49 ed i suicidi 22. Le evasioni sono state 5 da istituto, 23 da permessi premio, 6 da lavoro all’esterno, 10 da semilibertà, 18 da licenze concesse a internati. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

Il SAPPE sollecita Ministro e Capo DAP a intervenire: “Questa di Massa è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un appartenente alla Polizia penitenziaria. A lui va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare il detenuto violento. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria della Toscana”.

Fonte: Sappe

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