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Fanghi tossici, i comuni si costituiscono parte civile. Solidarietà dell'assessore Fratoni

"Siamo pienamente solidali con i Comuni della Valdelsa che si costituiscono parte civile nel processo per ottenere il ristoro dei danni provocati dallo spandimento illegale dei fanghi in agricoltura". Così l'assessore all'ambiente Federica Fratoni commenta la notizia dell'iniziativa presa dalle amministrazioni comunali a seguito dell'inchiesta condotta dalla Dna per traffico organizzato di rifiuti.

L'inchiesta è tornata a far parlare di sé dopo la relazione 2019 presentata dalla Direzione nazionale antimafia. Nel report si afferma che "è emersa la contiguità tra criminalità comune e organizzazioni mafiose nella gestione dei rifiuti". Per le circa 45mila tonnellate di fanghi irregolari dislocati su 800 ettari di territorio nei comuni di Montaione, Peccioli, Palaia, Lajatico, Crespina Lorenzana e Fauglia, i comuni nominati si costituiscono parte civile per i danni presunti provocati. L'avviso di fine indagini giunse ai tempi a 59 persone, mentre erano interessate 20 aziende.

"Da quando è scattata l'emergenza fanghi due anni fa – prosegue Fratoni - , la Regione si è attivata sia con l'ordinanza del presidente Rossi per garantire uno smaltimento corretto, sia per impegnare i gestori del Servizio idrico integrato a trovare soluzioni impiantistiche in grado di ridurre e trattare al meglio i quantitativi dei fanghi prodotti. Per questo ci sono progetti in itinere che la Regione sta vagliando anche sul piano autorizzativo e che ci auguriamo - conclude - possano a breve dare una risposta di sistema al problema".

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