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Svastiche sul monumento ai partigiani a Carrara: "Idioti e incivili"

(foto da Facebook)

C'è sgomento in Toscana per quanto accaduto in provincia di Massa Carrara. Ignoti hanno imbrattato con svastiche e scritte la lapide che ricorda la nascita delle formazioni partigiane, situata alla Spolverina, al bivio tra Campocecina e Fosdinovo. Il monumento è nato cinque anni fa grazie a una sinergia di volontà (dall’Anpi alla Cgil, dalle cooperative dei cavatori di Canalgrande a quelle di Lorano, Gioia e Amia), dall’architetto Ricci (progettista), alla Scuola del Marmo. Sono arrivate le reazioni del mondo politico e non solo.

Dall'Anpi Carrara: "Ignoranti, incivili e stupidi"

“Meritano due righe i soliti idioti che insistono nello sporcare il monumento ai partigiani alla Spolverina. I fautori dell’atto vandalico sono così ignoranti, maldestri, incivili e in definitiva stupidi, che non avrebbero l’approvazione neanche di eventuali 'capi' di destra.

Se questi mentecatti, disadattati sociali vogliono visibilità come i terroristi dopo un atto, ecco, gliela diamo. Forse questi imbecilli credono di acquistare benemerenze presso organizzazioni più importanti e pericolose e una volta, semmai, conquistato il potere, di avere dei riconoscimenti per il loro operato. Non si illudano, perché sarebbero i primi sacrificati (studiate la storia?).

Alla cittadinanza democratica il giudizio, alla “memoria” il “merito” di questi baldi, coraggiosi giovani (si suppone), che sprecano così la libertà conquistata con il sangue anche per loro” scrive il presidente dell'Anpi carrarese Nando Sanguinetti.

Lettera del sindaco di Stazzema Maurizio Verona: "Scriverò al Ministro"

"Lo scrivo da un po’ che tira una brutta aria: ma questa volta lo scriverò anche al Ministro dell’Istruzione perché quello non è solo un monumento ai partigiani, ma un monumento alla libertà, alle idee e ai principi della nostra Costituzione, alle regole che consentono la convivenza civile tra i popoli, un inno al futuro.

Gli scriverò, inoltre, che nelle nostre scuole poco si insegna questo periodo storico, vi è una diffusa ignoranza su ciò che furono nazismo e fascismo, e si sbaglia oggi a sottovalutare dei segnali pericolosi come l’oltraggio a simboli e monumenti. Quando il 25 aprile viene derubricato dal giorno in cui il nostro Paese ritrovò libertà e oserei dire dignità, ad un derby calcistico, allora ciascuno finisce per sentirsi autorizzato a dire e scrivere tutto.

Sarebbe troppo facile dire che sono goliardate e ragazzate: a Sant’Anna parliamo a tanti giovani ed ogni volta abbiamo un ottimo riscontro di interesse, ma spesso siamo nelle mani di insegnanti generosi e sensibili che hanno a cuore davvero la crescita di questi ragazzi e li portano nei luoghi in cui è nata la nostra Repubblica, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, Fossoli, i campi di prigionia e di internamento, nei luoghi del confino, i nostri monti dove combattevano i partigiani e ragazzi da tutto il mondo ci portavano la libertà.

Ebbene, bisogna finirla di minimizzare perché è giunto il momento di formare cittadini consapevoli, ciascuno nel suo ruolo, insegnando la storia della Seconda Guerra Mondiale, mettendo in guardia i nostri giovani dalla deriva a cui portano i nazionalismi, smettendo di fomentare l’odio per il diverso, spiegando i pericoli a cui si va incontro se si continua a mettere qualcuno prima di qualcun altro solo per una diversità di religione, genere, pensiero politico per generare paura.

Quando si minimizza si aiuta la deriva verso nuove forme di autoritarismo. La risposta è una sola: far conoscere questi luoghi ai ragazzi perché sappiano dove nasce la loro libertà di pensiero e di parola".

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