Convenzione Comune-Ac Pisa, Diritti in Comune: "Troppe ombre, Consiglio comunale esautorato"
Tante, troppe sono le ombre e i silenzi con cui la giunta Conti sta gestendo il rinnovo della convenzione con l'Ac Pisa 1909 per la gestione dell'Arena Garibaldi. Da un anno il sindaco e l'assessore Latrofa hanno ripetuto in ogni occasione che questo atto, così come avvenuto precedentemente, sarebbe stato vagliato dalla commissione competente e approvato dal Consiglio comunale. Invece, negli ultimi giorni, si è assistito ad un cambio repentino di rotta mai motivato né spiegato pubblicamente che, nonostante le numerose richieste avanzate in ogni sede, ha di fatto esautorato la commissione e il Consiglio, procedendo con un atto di indirizzo della Giunta e poi con una probabile determina dirigenziale. Non solo questo comportamento non é corretto, ma ci chiediamo perchè tutto questo avvenga in gran silenzio e in fretta e furia. Colpisce che la loquacità e l'elogio alla trasparenza dell'assessore Latrofa si sciolgano in un batti baleno… Effetti del caldo anomalo?
Ma non solo. Con l'atto di indirizzo della Giunta viene sconfessato il parere della Avvocatura civica e quanto sottoscritto con l'atto unilaterale d’obbligo tra il Comune e la Società. Si assumono invece gli indirizzi per un transazione, come indicato nella consulenza esterna, che nei fatti va tutta a vantaggio della società, includendo una serie di riconoscimenti non previsti dalla Avvocatura comunale. Perché ricorrere ad una consulenza esterna da parte del Comune, dopo che l'Avvocatura civica con un parere netto aveva confermato la validità dell'atto unilaterale d'obbligo sottoscritto dal Presidente Corrado più volte? Ma non basta. In tutti questi mesi la giunta ha tenuto nascosta al Consiglio la lettera del Pisa Calcio al Comune, con cui si paventava la scelta di adire alle vie legali, raccontando alla città una storia non rispondente al vero.
Nei fatti la Giunta sta operando in maniera tale che non si possa verificare e controllare con tempestività il suo operato. Questo modo di condurre e tenere i rapporti con i soggetti privati, qualunque essi siano, si pone in contrasto con l’interesse pubblico, e non possiamo che denunciarlo pubblicamente.
Abbiamo sempre detto che in questa vicenda serviva trasparenza e chiarezza affinché entrambe le parti avessero ciò che gli spettava, per arrivare ad un atto che in primo luogo tutelasse gli interessi della città, dei tifosi e della squadra, che non necessariamente coincidono con gli interessi della società. Da quello a cui stiamo assistendo, ci sembra che stia avvenendo esattamente il contrario.
Diritti in comune: Una città in comune - Rifondazione Comunista - Pisa Possibile