gonews.it

Imprese nel Pistoiese: bene il terziario, alta la disoccupazione giovanile

È il terziario il primo settore nella provincia di Pistoia per numero di imprese e di occupazione creata.

Il 49,3% delle attività registrate al 31 Dicembre 2018 è nel commercio, nel turismo e nei servizi – 16.138 su un totale di 32.741 – con una percentuale di forza lavoro impiegata pari al 74,1.

È invece allarmante il tasso di disoccupazione giovanile che chiude il 2018 con il 44%, ben al di sopra delle medie regionali e nazionali.

A dirlo è il Rapporto sulle economie territoriali realizzato dall’Ufficio Studi di Confcommercio Imprese per l’Italia che conferma un quadro provinciale caratterizzato dalla diffusione delle piccole e medie imprese del terziario e traccia l’andamento dei parametri che negli ultimi dieci anni hanno influito sullo sviluppo del territorio.

Fra questi risulta evidente la lenta – e talvolta stagnante – crescita dei consumi che per il 2018 si ferma allo 0,8%, inferiore rispetto al trend toscano del 1,1%, dopo una ripresa del 2,1% nel triennio 2015-2017 (in Toscana era stata pari al 1,4%).

Cresce lievemente la popolazione con un +2,4% rispetto al 2018, arrivando a registrare 292mila abitanti.

Si tratta di una fotografia che si allinea con il panorama regionale e con quello nazionale ma a preoccupare è la crescita della disoccupazione pistoiese che passa dal 4,3% del 2008 al 7,9%. Ancor più grave è l’indice riguardante i giovani (44%) che quasi raddoppia il tasso rilevato in Toscana (22,9%) e supera di molto quello italiano (32,2%).

“I segnali di ripresa ci sono ma sono ancora deboli ed è sempre più evidente il bisogno di attuare politiche di sviluppo sia a livello locale che nazionale – afferma Stefano Morandi, presidente Confcommercio Pistoia e Prato.

Se vogliamo vedere dei reali cambiamenti è essenziale aumentare il PIL, fermo sotto la media europea e, allo stesso tempo, definire una tassazione locale più equa e uniforme.

Sul nostro territorio, in particolare, dobbiamo inoltre tornare a investire sul futuro facilitando l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il dato sulla disoccupazione giovanile riscontrato dall’Ufficio Studi di Confcommercio è grave e rimanda ad un sistema che ad oggi non è capace di accogliere nuove risorse e, di conseguenza, di gettare le basi per uno sviluppo dell’economia locale.

Per questo è urgente attuare un piano strategico integrato per ridare slancio a tutti i settori produttivi, intervenendo sui settori individuati come primari per il territorio e in grado di ridare fiato anche al commercio, quali il ferro-tramviario, il turismo e il vivaismo”.

Fonte: Ufficio stampa

Exit mobile version