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Truffa per il progetto di una barca 'ecocompatibile', maxi-sequestro per ditta di Castelfiorentino

L'imbarcazione che sarebbe dovuta essere eco-compatibile

I finanzieri fiorentini, dopo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Christine Von Borries, hanno accertato che oltre un milione di euro di fondi pubblici destinati al finanziamento della progettazione e realizzazione di un’innovativa imbarcazione eco-compatibile, sarebbe stato in larga parte investito altrove. La società, con sede a Castelfiorentino secondo quanto riportato in una nota delle Fiamme Gialle, aveva ricevuto i fondi co-finanziati dall'Europa e intercettati dalla Regione. Avrebbe dovuto realizzare una barca progettata con avveniristici sistemi propulsivi, in un cantiere della costa settentrionale della Sardegna, per una navigazione “eco-compatibile” anche in aree marine protette e costruita mediante step di lavorazione a bassissimo impatto ambientale, in quanto caratterizzati dal completo riciclo dei materiali di costruzione.

Le indagini della guardia di finanza hanno accertato che i soldi del finanziamento, percepiti dalla società, sarebbero poi stati dirottati verso altre società riconducibili all’amministratore di fatto dell’impresa - un 50enne italiano residente a Malta - attraverso fatturazioni vietate dalla normativa comunitaria e fittizie, oltre a contratti stipulati con un’ulteriore società con sede in un paradiso fiscale. Nel frattempo, l’imbarcazione veniva costruita diversamente da quanto previsto dal progetto finanziato, mediante l’utilizzo di un vecchio scafo, acquisito da un altro cantiere nautico.

La società è diventata insolvente, e una lussuosa villa ubicata in Costa Smeralda è stata sottratta dal patrimonio della società per essere trasferita in un fondo patrimoniale costituito dallo stesso 50enne.

Ma le indagini delle Fiamme Gialle fiorentine sul conseguente fallimento della società, hanno evidenziato anche ulteriori condotte dissipative dei beni aziendali, tra le quali la rinuncia a crediti nei confronti di altre società del “gruppo” e la cessione di azioni di una società controllata ad un prezzo inferiore al loro valore.

Al 50enne amministratore e al legale rappresentate della società nautica, un 45enne residente a Olbia, sono stati contestati i reati di bancarotta fraudolenta e di infedeltà patrimoniale. Dopo il provvedimento del gip del Tribunale di Firenze Angela Fantechi, le Fiamme Gialle fiorentine, con il supporto della Guardia di finanza di Olbia, hanno sequestrato nei giorni scorsi il complesso residenziale, costituito da villa, due dependance e terreno, per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro.

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