Storia di una bugia: Pinocchio nacque prima del burattino. E ora fa le gare a chi la spara più grossa
"Che nome gli metterò?" disse fra sé e sé. "Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna. Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l'elemosina." (Le avventure di Pinocchio - Storia di un burattino, di Carlo Collodi)
BUGIA: dal provenzale bauzia. Origini: sec. XIII. Falsa affermazione, fatta intenzionalmente per trarre altri in errore, o per nascondere una propria colpa, per esaltare sé stesso, o anche per scherzo.
Negli anni in cui prende vita la parola bugia e si attesta con l'odierno significato, ossia una falsa affermazione nata per diversi scopi, muove i suoi passi anche l'abitato di Pinocchio, oggi San Miniato Basso ma ai tempi Ponte al Pidocchio. Una coincidenza? Chissà.
Intorno al 1200 le aree una volta paludose diventano poco alla volta abitate e vi si combattono delle battaglie. Non a colpi di menzogne ma con armi ben affilate, com'era uso dell'epoca.
Ci sono varie ricostruzioni sull'origine del nome di Pidocchio: un certo Adalberto che chiese spesso i soldi a Pietro vescovo di Lucca abitava in zona, che venne rinominata Terre del Pidocchio, nel senso di spilorcio; Ponte al Pidocchio perché sotto il ponte del rio delle quattro strade le carovane di viandanti erano soliti lavarsi per togliersi i pidocchi di dosso dopo lunghe traversate; oppure "Pino, occhio!", il grido che veniva lanciato ai barrocciai in viaggio per avvertirli della presenza di un grosso albero proprio nel centro della odierna Tosco Romagnola.
(foto da facebook)
La credenza popolare dei detrattori di San Miniato Basso è che il paese sorgesse in una zona infestata dai pidocchi perché acquitrinosa e non bonificata. Dopo l'uscita del libro di Carlo Lorenzini 'Storia di un burattino', il paese avrebbe colto l'occasione per rifarsi il look, togliersi di dosso il nome del fastidioso insetto cambiando una sola consonante, per promuovere la sua immagine di tranquillo paesino di provincia.
È una bugia anche questa (o fake news, per dirla in termini moderni), che perfino un burattino non avrebbe voluto raccontare. Una lettera redatta al tempo del Granducato di Toscana 1854 riporta la dicitura Pinocchio in chiare lettere. Carlo Collodi pubblica la prima puntata delle Avventure di Pinocchio il 7 luglio 1881 sul primo numero del 'Giornale per i Bambini', due anni dopo la storia verrà raccolta in un volume unico e da lì il successo della storia è ben noto.
Indagando su Carlo Collodi quando ancora era solo Lorenzini, figlio di Domenico, noto in seguito come cuoco del marchese Carlo Leopoldo Ginori Lisci. Prima del prestigioso incarico, Lorenzini padre fece i suoi manicaretti per una ricca famiglia vicina alle 'quattro strade' del Pinocchio. Il giovane Carlo conosceva quelle zone e in seguito avrebbe raggiunto la stazione ferroviaria di Ponte a Elsa e raggiungere Colle Val d'Elsa, dove frequentò il seminario per diventare prete. I lettori grandi e piccini ancora ringraziano la decisione di darsi alla scrittura piuttosto che al sacerdozio. Nel raccontare quella storia per bambini ma che piaceva ai più grandi, Carlo Collodi all'età di 55 anni tornò indietro nel tempo, agli anni dell'infanzia con i suoi occhi da adulto.
Negli anni della consacrazione di Pinocchio, San Miniato Basso assunse il suo attuale nome per volontà dell'amministrazione dell'epoca nel 1924, abbandonando il nome Pinocchio. Ma sarebbe una bugia dire che è un nome approvato dalla totalità degli abitanti, 'pinocchini' nell'animo.
Non a caso, ogni occasione è buona per celebrare Pinocchio e riportare al centro dell'attenzione questo fatto: il burattino più famoso del mondo, protagonista del secondo libro più stampato e conosciuto al mondo dopo la Bibbia, nasce a San Miniato Basso.
La ricerca di questa 'identità pinocchiesca' è frutto di un attento, accurato, approfondito lavoro dell'associazione culturale Pinocchio a I'Pinocchio, nata per riscoprire e diffondere tutti gli aspetti che rendono la frazione di San Miniato Basso la culla dove Pinocchio vide la luce.
Ma quale altra scelta migliore si poteva fare per far sorridere il ciocco di legno divenuto bambino se non raccontando bugie?
Durante Pinocchio in Strada, manifestazione estiva che si sussegue da 12 edizioni a giugno a San Miniato Basso, giovedì 13 giugno sarà la volta delle selezioni per il Campionato Nazionale della Bugia.
Questa volta a partecipare oltre agli adulti ci saranno anche i 'cugini' di Pinocchio, i bambini delle scuole che si sono divertiti a inventare balle colossali sotto la supervisione di Claudio Benvenuti. Un laboratorio teatrale dove il più grande atto di bravura sarà quello di far credere agli adulti delle frottole. Paradossale, no?
Ma al Pinocchio si festeggia come se fosse un carnevale estivo (quello primaverile da decenni è un successo) e lo si fa nella strada principale, lungo la Tosco Romagnola, dove i pinocchini macinano km ogni giorno per scuola, lavoro e divertimento.
Dove passò anche Carlo Lorenzini, e non è certo una bugia.
Pinocchio in Strada
13-20-27 giugno
San Miniato Basso (Pisa)
La rassegna Pinocchio in Strada è organizzata dal Ccn di San Miniato Basso, in collaborazione il Comune di San Miniato, l'associazione Pinocchio a I'Pinocchio, Confcommercio Provincia di Pisa, Confesercenti Toscana Nord e Fondazione San Miniato Promozione.
