Burattino senza fili, i personaggi di Pinocchio nella mostra di Marcello Scarselli
Le avventure di Pinocchio, il personaggio di fantasia tra i più amati dai bambini, sono al centro del racconto visivo che l’artista pisano Marcello Scarselli ha scelto per la sua mostra lucchese patrocinata dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi. “Burattino senza fili”, a cura di Maurizio Vanni e Filippo Lotti, è infatti il titolo della personale che sarà in esposizione nel Lu.C.C.A. Lounge & Underground dall’11 giugno al 7 luglio 2019. Per scoprire il percorso creativo che ha portato Scarselli a realizzare questo ciclo di opere, sabato 15 giugno 2019 alle ore 18,30 si terrà l’incontro con l’artista e i due curatori.
Il mondo di Pinocchio, con i suoi personaggi e i suoi luoghi, viene preso a pretesto da Marcello Scarselli per veicolare messaggi legati al senso etico e morale, alla libertà espressiva, all’istinto, al pensiero asimmetrico, all’intraprendenza, alla ricerca interiore e al confronto esistenziale. Non c’è quindi da parte sua nessuna volontà di illustrare il racconto di Collodi, ma quello di utilizzare la favola come specchio delle contraddizioni della società del qui e ora proiettandosi però oltre ovvero verso la ricerca di valori più stabili e certi. “Ogni opera dedicata a Pinocchio – scrive Maurizio Vanni – risulta essere un piccolo e compiuto mondo magico che difende l’anima dai pregiudizi e da quelle convenzioni che atrofizzano il sistema sensoriale e corrodono la forza imprevedibile ed espansiva dell’emisfero destro del nostro cervello”.
Ecco allora che il “suo” Pinocchio è solo suggerito, la balena si trasforma in un’allusione alla cultura Pop e alle arti verbo-visive mentre Mangiafuoco diventa non solo stranamente buono, ma anche simbolo del gioco della vita e del destino che la sorte ci riserva. “Ma qualcuno – prosegue Vanni – si è mai chiesto se a Pinocchio interessasse tornare bambino? E se la balena rappresentasse la gabbia dorata che ognuno di noi cerca per difendersi dall’epicentro vulcanico delle forti emozioni? E chi non ha avuto tra i propri amici un Gatto e una Volpe che indicano le regole della vita al di fuori della prigione ovattata ovvero della comfort zone dell’esistenza?”.
I dipinti di Scarselli fanno ampio uso della metafora onirica: immagini meta-reali sono presentate all’osservatore come frammenti di una favola per la vita, riverbero di un racconto interiore concepito in uno stato di semi ipnosi. Le sue scene, solo in apparenza semplici e povere di oggetti e di volumi, ribaltano il mondo reale creando un contesto nel quale i protagonisti sembrano esistere come per la prima volta. “La favola diventa per la vita – conclude Vanni – quando ci riconosciamo in uno dei personaggi, quando siamo spinti a correre verso la luce della sua essenza, quando desideriamo raccontarla a tutte quelle persone che crediamo predisposte a un percorso etico di ricerca e crescita interiore. Scarselli è consapevole che basta dare il nome a una cosa per farla esistere e permetterle di rinascere, perché il Tutto fa parte di noi e noi facciamo parte del Tutto”.
Note biografiche Marcello Scarselli
Marcello Scarselli nasce nel 1953 a Santa Maria a Monte (PI). Dopo essersi diplomato all’Istituto Tecnico di Pontedera (PI), frequenta corsi di disegno e di intaglio e successivamente il corso di incisione alla Scuola di Grafica de Il Bisonte a Firenze. Inizia la carriera artistica negli anni Settanta partecipando a numerose mostre collettive e intervenendo nel dibattito estetico di quel periodo. La sua professione si consolida negli anni attraverso una costante attività espositiva in Italia e all’estero (Austria, Belgio, Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra, Croazia, Portogallo, Giappone). Nel 2011 è alla Galleria Pall Mall di Londra. Dal 2012 una sua opera fa parte della Pinacoteca d’arte contemporanea de Il Ciocco a Barga (LU). È del 2013 la mostra itinerante con tappe a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, Palazzo Mediceo di Seravezza e al Museo Piaggio di Pontedera. Del 2014 la personale a Ponte de Sor (Portogallo). In seguito alla collettiva “Il Muro – 25 anni dopo” all’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania di Roma, dona un’opera in ricordo della caduta del Muro di Berlino. Del 2015 le personali nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino (PG), alla sede Carismi di Lucca e a Palazzo Pretorio di Certaldo (FI). Nello stesso anno la collettiva “Expo Arte Italiana” a Villa Bagatti Valsecchi a Varedo (MB), curata da Vittorio Sgarbi. Nel 2016 inaugura la scultura monumentale (h 3,90 m) “Pinocchio e il gioco del cerchio” in acciaio cor-ten, collocata su una rotatoria a San Miniato Basso (PI). Nel 2017 espone alla Torre Civica, alla Galleria Fiordamaro di Bientina e a Palazzo del Pegaso a Firenze. Nel 2018 lo troviamo alla Galleria Simmi a Roma, al Palazzo dei Priori di Volterra (PI), al Tokiù Plaza a Tokyo, a San Miniato e alle Officine Garibaldi di Pisa. Del 2019 la collettiva itinerante “Sheep Art – Arte in transumanza” a Palazzo Pretorio di Certaldo, a cura di Filippo Lotti.
Partecipa a varie fiere d’arte internazionali. Vive e lavora a Bientina.
Fonte: Ufficio stampa