Trofeo Matteotti, il novantenne Omero Verdiani custodisce cimeli e segreti del grande ciclismo
La custodisce come un tesoro ancora in vita, la abbraccia e quasi cede al desiderio di salire sul sellino di pelle per sognare e correre tra i saliscendi del Chianti e della Valdelsa, come faceva dall’età di 17 anni. La passione per la due ruote di Omero Verdiani non si fa arrugginire dal tempo. Il novantenne, che ha provato l’ebbrezza di vincere coppe e trofei negli anni ’40 e di ottenere ottimi piazzamenti in varie occasioni in Toscana e nel nord Italia, come amatore, atleta della prima categoria allievi e successivamente dilettante, continua ad amare il ciclismo. Uno sport che a Marcialla ha messo radici e fatto storia con le sfide del Trofeo Matteotti, la corsa ciclistica nazionale rivolta all’Elite Under 23 che da 66 anni porta oltre 170 corridori, provenienti da tutto il mondo, a gareggiare tra le più belle colline della Toscana.
Verdiani ammira la sua De Rosa degli anni ’60, conservata non in un garage ma all’interno della sua stessa casa, nel cuore del paese, mentre commenta i risultati finali della gara ciclistica che si è conclusa da qualche ora con un podio che porta i colori della bandiera italiana e di quella russa. Nell’edizione 2019 del Trofeo Matteotti si è piazzato al primo posto il trentino Andrea Toniatti, 27 anni, al secondo il diciannovenne russo Anton Vtiurin e al terzo il siciliano Filippo Fiorelli, 25 anni. A mettere alla prova il talento dei tre vincitori, appena proclamati, è stato un percorso che si estende per 150 Km tra le colline del Chianti e della Valdelsa.
Omero Verdiani si commuove al ricordo di quando, al fianco di Armando Nesi, storico promotore della manifestazione, dava mano nell’organizzazione, si rendeva utile nell’allestimento della corsa. Sfoglia l’album di famiglia e ripercorre i momenti più emozionanti, racconta delle vittorie e del valore che aveva per lui andare in bicicletta nella quotidianità. “Non la uso più da due anni – commenta – ma è stata una fedelissima compagna di viaggio – ho condiviso questa passione con Mafalda, mia moglie, sin da fidanzati, ci spostavamo per raggiungere Tavarnelle, Poggibonsi, San Gimignano, la usavamo come unico mezzo di trasporto, naturalmente era fondamentale per il mio lavoro di impiegato presso l'Ufficio Anagrafe Stato Civile del Comune di Barberino Val d'Elsa e poi è esplosa la passione per il ciclismo agonistico e anche in questo caso, come nel corso degli anni, è stata la comunità a spingermi, a provare, a sfidare me stesso e ancora oggi la ringrazio. Quello spirito che non è mai mutato nel tempo e si è tramandato di generazione in generazione è la molla che stimola ancora oggi, dopo oltre mezzo secolo, la popolazione di Marcialla ad organizzare il Trofeo Matteotti, un grazie di cuore ad Armando Nesi e a tutte le persone che non hanno mai spesso di coltivare questo amore”.
L’organizzazione della gara, curata dall’associazione Aics Firenze in collaborazione con gli sportivi di Marcialla, ha visto il coinvolgimento di centinaia di cittadini e aziende del territorio, in special modo gli abitanti del paese. Il Trofeo Matteotti è gara prestigiosa che a partire dal 1952, anno in cui fu il giovane talentuoso Gastone Nencini a salire sul podio, si è contraddistinta e si è affermata negli anni per il suo lungo percorso storico, la durezza e la bellezza del percorso, il prestigioso albo dei partecipanti. Si ricordano i piazzamenti di grandi ciclisti come Paolo Bettini, Marco Pantani, Mario Cipollini, Giovanni Visconti, Richie Porte e tanti altri corridori di valore. Sono svariate le edizioni in cui il trofeo si è rivelato trampolino di lancio per nomi di caratura internazionale tra cui Pantani, Cipollini, Bettini, Richie Porte.
Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino