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Enoturismo dall'Empolese a Carmignano, vendita diretta e assaggi in abbinamento ora possibili

Non solo ‘Cantine aperte’. Accogliere enoturisti sarà più semplice tutto l’anno. Il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ha emanato le linee guida che regolano le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione. Alle aziende vitivinicole per accogliere in vigna e in cantina gli enoturisti basterà presentare al Comune la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Le imprese potranno far degustare e vendere il proprio vino in abbinamento ad alimenti tipici locali ‘freddi’.

“Una semplificazione notevole –spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato- che permetterà alle nostre aziende di valorizzare e monetizzare il loro patrimonio, che non è fatto solo di eccellenti vini toscani, ma è anche cultura, paesaggio e buona alimentazione. Tra le iniziative che rientrano nella normativa anche quelle a carattere didattico e ricreativo nell'ambito delle cantine. Insomma, sarà più facile accogliere enoturisti tutto l’anno, non solo in occasione degli eventi come ‘Cantine aperte’”.

La circolare ministeriale dettaglia le previsioni della legge di Bilancio 2018, che appunto prevedeva che ‘l'attività enoturistica è esercitata, previa presentazione al comune di competenza della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)…’.

“Naturalmente –spiega Ciampoli- la normativa detta le condizioni perché si possa praticare l’enoturismo, che viene classificato come attività agricola connessa, con specifico regime fiscale, esclusivamente nell'ipotesi in cui sia svolta dall'imprenditore agricolo, singolo o associato. “Un ulteriore passo in avanti che accoglie le richieste di Coldiretti –spiega Ciampoli-, che puntano a valorizzare la capacità delle imprese agricole di essere multifunzionali, ed i relativi risvolti positivi per il territorio: ambientali, occupazionali e naturalmente economici. E le aziende delle zone vinicole del Chianti Classico Fiorentino, dell’Empolese e di Carmignano negli ultimi anni hanno tanto investito per andare incontro ai gusti e alle esigenze dei consumatori”.

Fermi i requisiti generali, anche di carattere igienico-sanitario e di sicurezza, previsti dalla normativa vigente, si prevedono i seguenti requisiti e standard di servizio per gli operatori che svolgono attività enoturistiche:
- apertura settimanale o anche stagionale di un minimo di tre giorni, all'interno dei quali possono essere compresi la domenica, i giorni prefestivi e festivi;
- strumenti di prenotazione delle visite, preferibilmente informatici;
- cartello da affiggere all'ingresso dell'azienda che riporti i dati relativi all'accoglienza enoturistica, ed almeno gli orari di apertura, la tipologia del servizio offerto e le lingue parlate;
- sito o pagina web aziendale;
- indicazione dei parcheggi in azienda o nelle vicinanze;
- materiale informativo sull'azienda e sui suoi prodotti stampato in almeno tre lingue, compreso l’italiano;
- esposizione e distribuzione del materiale informativo sulla zona di produzione, sulle produzioni tipiche e locali con particolare riferimento alle produzioni con denominazione di origine sia, in ambito vitivinicolo che agroalimentare, sulle attrazioni turistiche, artistiche, architettoniche e paesaggistiche del territorio in cui è svolta l'attività enoturistica;
- ambienti dedicati e adeguatamente attrezzati per l'accoglienza e per la tipologia dì attività in concreto svolte dall'operatore enoturistico;
- personale addetto dotato di competenza e formazione, anche sulla conoscenza delle caratteristiche del territorio, compreso tra il titolare dell'azienda o i familiari coadiuvanti, i dipendenti dell'azienda ed i collaboratori esterni;
- l'attività di degustazione del vino all'interno delle cantine deve essere effettuata con calici in vetro o altro materiale, purché non siano alterate le proprietà organolettiche del prodotto;
- svolgimento delle attività di degustazione e commercializzazione da parte di personale dotato di adeguate competenze e formazione, compreso tra: titolare dell'azienda o familiari coadiuvanti; dipendenti dell'azienda; collaboratori esterni.

Fonte: Coldiretti Firenze Prato

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