Integrazione, la candidata sindaco Susi Giglioli incontra Magdi Cristiano Allam
Una riflessione che partendo dalla storia e arrivando ai giorni nostri spiega “Il perché di un’integrazione impossibile”. Con questo slogan il giornalista Magdi Cristiano Allam è intervenuto a Castelfiorentino nella sede del Comitato Elettorale di Susi Giglioli, candidata sindaco del centrodestra alle elezioni amministrative di domenica prossima.
«Apprezzo che a Castelfiorentino ci sia un candidato sindaco che vede la cultura come un investimento da fare – ha spiegato Allam che nell’occasione ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “Il Corano senza veli” - significa che Susi Giglioli e il suo gruppo non vogliono navigare a vista ma hanno ben chiaro il tragitto e il traguardo da raggiungere e come raggiungerlo». Non facile ad oggi la situazione in cui versa l’Italia: «Siamo il Paese con il più basso tasso di natalità in Europa – ha sottolineato Allam – e questa è la nostra vera e principale emergenza che contraddistingue il declino della nostra civiltà. E’ arrivato il tempo di scegliere che direzione vogliamo intraprendere per salvarci e rilanciare l’Italia, culla di tre grandi patrimoni: ambientale, culturale e umano. Mi auguro che ci sia una classe politica che valorizzandoli riesca a far sì che l’Italia diventi il primo Paese al mondo per qualità della vita. Un traguardo che si può raggiungere partendo dalle microdimensioni dei Comuni, dove si fa vera politica e c’è un rapporto fiduciario tra eletto e i suoi elettori».
«Per me è una grande soddisfazione personale e politica aver avuto Magdi Cristiano Allam nella nostra sede – ha aggiunto Giglioli – perché le sue parole ci confermano, alla luce di una conoscenza personale indiscutibile quello che si percepisce ogni giorno a livello locale: la paura di esprimere i nostri pensieri, i nostri principi, i nostri valori poiché siamo stati condizionati a sentirci razzisti se privilegiamo e difendiamo la nostra identità, in poche parole noi abbiamo paura di ciò che pensiamo e di cosa possono pensare gli altri di noi. Stiamo andando verso la rassegnazione che è l’anticamera della morte interiore. Il voto di domenica servirà a invertire la rotta: non dobbiamo rassegnarci ma avere il coraggio di distinguere tra il rispetto alla persona e il distacco da una religione che è in realtà un codice di leggi che niente hanno a che vedere con le conquiste culturali, principi e diritti per cui storicamente abbiamo combattuto.
Esemplare è la figura e il ruolo marginale che questa religione e quindi questa cultura attribuisce alle donne, che invece sono il pilastro della nostra società e che oggi, in tante, hanno assistito alla nostra iniziativa presenziando anche il tavolo dei relatori con i loro interventi.
Fonte: Ufficio Stampa